Londra ora vuole il detective di quartiere
Il sindaco Khan pretende più agenti, May punta sugli 007
Il quinto attentato nel Regno Unito in 6 mesi, il quarto a Londra. Quello di Parsons Green è il primo senza vittime, ma poteva essere una strage, e Theresa May non si può permettere altro sangue.
Ieri, come previsto dai protocolli di sicurezza dopo un attentato, con il livello di allarme elevato a “critico” e la prospettiva di un altro attacco imminente, strade e obiettivi sensibili di Londra si sono riempite di poliziotti armati. Richiamati dalle ferie agenti della Metropolitan Police, della Polizia ferroviaria, della City of London Police. Ma è uno sforzo di mobilitazione difficilmente sostenibile nel tempo, visti i tagli al numero degli effettivi imposti proprio dal ministero dell’I nt e rn o quando era lei a guidarlo.
Sadiq Khan è tornato all’attacco, ripetendo un’a c cu s a che aveva fatto già all’indomani del massacro a London Bridge, quando il personale, non sufficiente a fronteggiare l’emergenza, era stato sottoposto a turni massacranti: la capitale ha bisogno di più agenti. La May gli ha risposto dicendo che il budget per la sicurezza è stato protetto, e i dati danno ragione a entrambi. Il totale delle forze di polizia è di 198.684, (dati ufficiali del marzo 2017) inclusi amministrativi e volontari civili. Gli agenti operativi sono 123,142, in calo del 14%, circa 20mila unità, fra il 2009 e il 2016.
In calo del 14% anche la spesa totale fra il 2010 e il 2015. Tagli di risorse e personale che, secondo alcune voci vicine alla polizia, avrebbero impedito di prevenire gli attacchi.
MA LA MAY ha chiarito che l’approccio alla spesa per la sicurezza va aggiornato e che, per combattere terrorismo ed estremismo, le risorse vanno distribuite diversamente. E infatti l’Antiterrorismo riceve finanziamenti speciali ( 633 milioni per il 2017-18) mentre l’Mi5, il servizio di sicurezza interna che con l’antiterrorismo collabora, ha visto un’espansione di budget e risorse.
Di fatto, si tratta di visioni strategiche diverse: i critici della May sostengono l’i mportanza dei presidi sul territorio per cogliere segnali di allarme, la May sembra puntare sugli 007. Ma sono recenti due campagne di reclutamento; la prima per la formazione di 1500 agenti operativi armati, quindi formati per operazioni militari sul territorio. La seconda è concentrata su Londra e mira a formare 1000 “detective di quartiere” radicati nelle rispettive comunità, in grado, quindi, di raccogliere informazioni.
C’è poi il progetto di creare un nuovo centro antiterrorismo nel quartiere di Limehouse, a est, che ospiterebbe 200 agenti armati, un deposito di armi e un poligono di tiro; un investimento da 50 milioni di sterline. E proprio la scorsa settimana, durante una parata a Whitehall, è stato utilizzato per la prima volta il Talon, un tappeto di filo spinato in grado di rallentare la corsa di furgoni assassini. Uno sforzo a cui fa da contraltare paradossale il rifiuto, da parte del governo, di pubblicare i risultati di una indagine sui finanziatori stranieri dell'estremismo islamico nel Regno Unito, fra cui molti paesi del Golfo. Ad impedirne la pubblicazione, sostiene il ministro dell'Interno Amber Rudd, sono “esigenze di sicurezza nazionale”.
Contraddizioni Il governo non rivela i nomi dei finanziatori dell’estremismo per “questioni di sicurezza”