Il Fatto Quotidiano

B. dà lezioni di golpe: “Io ne ho subiti cinque”

RIECCOLO Galvanizza­to dal colpo di Stato evocato da tutti i renziani, il leader di Forza Italia gioca a fare il moderato alla convention di Fiuggi

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

La dentiera nuova è abbagliant­e, al punto che spesso riflette i lampi di luci e flash. Silvio Berlusconi ostenta un sorriso perenne e scintillan­te a 64 denti, non i canonici 32. Merito delle cure rigenerant­i nell’insolita estate a Merano. Come riferiscon­o gli informati cortigiani: “Ha messo un apparecchi­o nuovo in bocca ed è dimagrito: adesso pesa 70 chili”. La dieta però lo fa diventare ancora più vecchietto: la pelle cade sulla bocca spalancata e le guance sono due abissi scavati. Aggiungete il tradiziona­le strato di cerone e i capelli trapiantat­i e tinti e avrete l’Ottuagenar­io risorto a Fiuggi, nella convention organizzat­a dal fido Antonio Tajani, democristi­ano azzurro e presidente del Parlamento europeo.

L’EX CAVALIERE compare a un quarto alle tredici e la sala del Grand Hotel Palazzo della Fonte è stracolma come una curva da stadio. “Un presidente, c’è solo un presidente”. L’apparizion­e sulle note dell’inno di Forza Italia è una visione mistica per i presenti. Centinaia di mani si alzano per fermare con gli smartphone il momento magico. Berlusconi è tornato e tira di nuovo aria di vittoria. Il carro sembra già quello del vincitore. Un autorevole forzista del sud constata: “Il mio termometro è sempre stato quello della figa e qui ce n’è davvero tanta”. Una deputata aggiunge: “L’anno scorso a Fiuggi c’era un terzo della gente”. È il segno dei tempi.

Si rivedono scollature e tacchi dodici, cravattoni e spille di Forza Italia. Ci sono cavalli di ritorno come Baccini o Sammarco, il cognato di Previti che era diventato alfaniano, o persino il desapareci­do Pionati. Berlusconi è convinto di vincere, a partire dalla Sicilia, ed è per questo che fa un discorso democristi­ano, moderato, senza toni sanguinosi. Si tiene aperte le due porte. Da una parte il Pd, dall’altra gli alleati “ribellisti” Salvini e Melo- ni. Non cita mai Renzi e il governo Gentiloni e comincia con un’ode sperticata ai valori del Ppe, il Partito popolare europeo. In sala c’è il segretario generale del Ppe, Antonio Lopez-Isturiz White che, mogio mogio cacchio cacchio, ha proclamato in precedenza: “Mi auguro che Berlusconi diventi il prossimo primo ministro italiano”.

Finanche la scontata tiritera contro i magistrati ha un sapore mellifluo: “Ho subìto cinque colpi di Stato”. Fino a ieri erano quattro. Adesso so- no cinque. Un errore di conteggio? Poi nello sterminato programma di governo compare di nuovo l’os ses sio ne per intercetta­zioni e separazion­e delle carriere dei giudici: “I pm devono diventare avvocati dell’accusa e andare dal giudice con il cappello in mano”. Berlusconi dice tutto e non dice niente. Evita affondi, a parte il nemico grillino con cui è testa a testa nei sondaggi: “Di Maio è come una bella meteorina della politica, non ha esperienza ed è una nullità assoluta. I grillini sono giustizial­isti e pauperisti”. Questo è l’unico sangue che scorre.

Quanto al nodo eterno della leadership sbatte in faccia ai suoi alleati il loro ruolo di gregari: “Il centrodest­ra l’abbiamo fatto noi (cioè io, ndr)”. Candidabil­e o no, in attesa della sentenza europea, assicura che parteciper­à lo stesso alla campagna elettorale e che in ogni caso il premier sarà un moderato, lui ovviamente, oppure un Gentiloni di destra come Tajani.

Silvio c’è e tutti dovranno fare i conti con lui. Sia Renzi e il Pd per le larghe intese. Sia Salvini e Meloni per il centrodest­ra unito. Adesso, all’ex Cavaliere interessa essere solo centrale. Nei corridoi già si fanno le previsioni: “Forza Italia arriverà da sola al venti per cento”. Berlusconi non parla di Renzi e della “ciccia di oggi”, non parla nemmeno di legge elettorale, e s’inoltra sul caro sentiero del fare. Premesso che Salvini, secondo B., si è rassegnato a non uscire dall’euro (altro piccolo schiaffo alla Lega), l’Ottuagenar­io con il sorriso a 64 denti annuncia l’abolizione di ogni tassa esistente e il Far West per costruzion­i e licenze commercial­i. Basta con le autorizzaz­ioni preventive. Il modello è Hong Kong, dove la flat tax è stata lasciata anche dai comunisti.

Il finale è da piazzista puro, altro must del repertorio berlusconi­ano. B. spiega le tecniche per sedurre gli elettori e fa esempi che assomi- gliano a barzellett­e, come quando racconta i falsi compliment­i dispensati in una cena a Firenze. Il Condannato non risparmia nemmeno Tagore, famoso poeta, e declama versi che cominciano così: “I tuoi occhi neri come le rondini”. L’estate però è stata monacale e l’unica trasgressi­one è stata quella di chiedere alle donne: “Nel letto vorreste avere il vostro cagnolino o il vostro coniuge?”. Troppo facile la risposta. Un plebiscito a favore dei quadrupedi. Sarà una campagna elettorale da cani.

Vecchi tempi e Tajani Si rivedono scollature, tacchi 12 e spillette: in tanti pronti a salire sul carro del vincitore

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 ?? Ansa/LaPresse ?? Kermesse Silvio Berlusconi e il presidente del parlamento Ue, Antonio Tajani, alla convention di a Fiuggi “L’Italia e l’Europa che vogliamo”
Ansa/LaPresse Kermesse Silvio Berlusconi e il presidente del parlamento Ue, Antonio Tajani, alla convention di a Fiuggi “L’Italia e l’Europa che vogliamo”

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