Il Fatto Quotidiano

Si trovano solo uomini sposati che cercano sesso gratis

- » ELISABETTA AMBROSI

Non c’è dubbio: se lavori in un piccolo ufficio o nel tuo negozio, e dopo il lavoro te ne torni stanca morta a casa per mangiare e dormire, incontrare l’anima gemella è più difficile di vedere il rarissimo fenomeno dell’arcobaleno lunare. E allora ben vengano Tinder, Two, Meetic, Be2 e qualsiasi app di incontri. Magari provando pure le funzioni a pagamento che velocizzan­o il processo di incontro. Oggi basta uno smartphone per non sentirsi più isolate, ma connesse con uomini di ogni fattezza e classe sociale.

PECCATO PERÒ che, stando a chi ha provato queste super app, tutta questa gran varietà umana si riduca sempre a una stessa specie: l’uomo fidanzato o sposato, che vuole fare esclusivam­ente sesso, e spendere poco tempo e pochi soldi. La maggior parte dei “tinderoman­i”, infatti, non vuole coinvolgim­enti sentimenta­li – al massimo un filino di affetto –, è molto diffidente (teme di cascare in tranelli, tipo trans o prostitute) ma al tempo stesso vuole dettare le regole del gioco. Non solo. Se su whatsapp l’uomo-da-chat è audacissim­o, quando si viene ai fatti nella maggior parte dei casi fugge. Se invece si riesce a incontrarl­o, non solo fisicament­e è quasi sempre diverso (gettonatis­simo l’uso di foto da quasi teen ager), ma anche, appunto, sospettoso, e a quanto pare pure taccagno, tanto che a volte sono le donne a ritrovarsi a pagare il caffè. “Vogliono prendere il massimo dando il minimo”, racconta una valida testimone. E per questo – cliché triste ma vero – gli uomini italiani preferisco­no rumene e moldave, “più disposte ad accettarli”. Per le altre che invece vorrebbero una relazione simmetrica e romantica, siano straniere o italiane, molto meglio continuare a puntare su una cena con persone “vere”. O su un incontro casuale, su un autobus o su un treno. Più raro, ma senz’altro più sottratto alle fregature (almeno un po’).

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