LA (BASSA) STATURA DEI LEADER MONDIALI
È BASSO il livello di coloro che comandano e controllano il mondo e hanno in mano (come si dice, ma non è sempre vero) il potere. Si possono distinguere in molti modi: onesti e corrotti, sinceri e bugiardi, comunicatori e introversi, più o meno carismatici. E persino buoni (nel senso di mostrare gentilezza e comprensione) e cattivi (pronti a vendette ritorsioni), indifferenti ed empatici.
Alla fine trovate un tratto in comune: la statura. È sempre bassa, molto bassa. Pensate al caso del premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, già prigioniera politica (per 30 anni ) e ora leader (sia pure più formale che di potere) del Myamar (Birmania). Intorno a lei è scoppiata la rivolta contro un popolo povero, stremato, isolato, malvisto a causa delle strane, ricorrenti superstizioni della storia, i Rohingya, che ha portato alla persecuzione e poi alla cacciata di tutto il popolo. Decine di migliaia di persone, compresi bambini e i vecchi, verso un Paese che non hanno.
È la persecuzione dei buddisti contro gli islamici, l’ultima cosa che ci saremmo immaginati fantasticando su quella parte del mondo. Suu Kyi non ha mai detto una parola. Non si è mai occupata della tragedia dei Rohingya, come se non ci fosse. Si può essere più piccoli e irrilevanti di così? Pensate al caso di Trump: ha esordito la sua sgangherata corsa politica tentando di vietare agli islamici del mondo (tranne i ricchi che hanno affari con lui) di entrare negli Usa. E lo ha fatto chiudendo gli aeroporti mentre erano in viaggio, creando il caos anche per tutti gli altri viaggiatori. Adesso, dopo avere fallito una serie di tentativi legislativi, ha deciso che tutti coloro che sono andati da bambino o infante negli Usa, che hanno studiato in America e hanno lì un lavoro (a volte di rilievo) devono ritornare. Ritornare dove? L’idea è crudele. Ed è dannosa per l’America. Ma la mediocrità ha i suoi diritti. Ed è così che si sta governando quasi dovunque in questa strana fase della storia.