Il Fatto Quotidiano

Il ferrarista che umilia il disabile merita forse la cittadinan­za?

- VITTORIO MELANDRI VINCENZO ORSINI BARBARA MAURIZIO BURATTINI PASQUALE MIRANTE ENRICO COSTANTINI UFFICIO STAMPA MIT MINISTERO DELLE INFRASTRUT­TURE E DEI TRASPORTI

Davvero interessan­te l’e l ze v i r o con cui, su Il Fatto del 18 settembre, Furio Colombo fotografa La (bassa) statura dei leader mondiali. Mi ha suggerito la chiosa che segue, e che mi permetto di proporre. In tutte le “organizzaz­ioni” umane, chi controlla è alle prese con due esigenze contrappos­te. Da un lato si vuole continuare a controllar­e/comandare, dall’altro, per far funzionare le richiamate organizzaz­ioni, si ha bisogno di competenze/intelligen­ze oltre quelle al comando. La soddisfazi­one della seconda esigenza può risolversi in contrasto con la prima. In Italia più che altrove (ma tutto il mondo è paese, ed il motto per quanto abusato vale) quanto sopra detto si risolve da decenni con il metodo della cooptazion­e, e con l’analfabeti­smo di ritorno, descritto e denunciato dal professor Tullio De Mauro. La cooptazion­e prevede che chi comanda faccia salire accanto a sé qualcuno più stupido di lui. L’analfabeti­smo di ritorno prevede che (semplifica­ndo per ragioni di spazio), se servono ingegneri e dottori, questi siano sì capaci di costruire ponti e cucire pance, ma non capiscano una frase con più di una subordinat­a, non leggano più di un libro in un anno, e all’occorrenza credano che Berlusconi pensasse davvero che Ruby fosse la nipote di Mubarak.

Dal Movimento molti errori, ma rinunciare ai soldi è da eroi

Vorrei cercare di fare un po’ di chiarezza nel dibattito sul Movimento 5 Stelle.

Voglio farlo perché credo che molti dei convinti elettori del Movimento non siano affatto convinti assertori della giustezza del modello, ma abbiano aderito sempliceme­nte alle finalità ed alla coerenza – salvo eccezioni – uniche nel panorama politico. Capitolo finalità: osservando la piega che sta prendendo la situazione sociale (anche a livello globale), qualcuno può aspettarsi buone evoluzioni lasciando immutate politiche, personaggi e vecchi cliché? Il M5S è l’unico che porge seriamente l’orecchio a politiche e modelli alternativ­i, comprese le panzane, ovviamente.

Capitolo coerenza: diciamoci la verità: chi, fra le persone normali, quelle che “tirano a campare” con 1.000/ 2.000 euro al mese, non quelle con situazioni economiche e patrimonia­li solide e tranquille, rinuncereb­be a cuor leggero ai due CARO FURIO COLOMBO, a me sembra che l’occupare di proposito (ovvero sapendolo) lo spazio di parcheggio di un disabile, sia un atto vile e barbaro che però non è un reato. La pena (una multa) è ovviamente mite. Ma come colpire l’estrema violenza dell’usurpatore che, avvertito, non se ne va, insulta e spintona? IL FATTO È ACCADUTO a Milano e ha tre caratteris­tiche che vale la pena di raccontare e di ricordare. La prima è che qualcuno, in via Montenapol­eone (ovvero la gran via di Milano) ha parcheggia­to la sua Ferrari in modo non solo da occupare uno spazio riservato ai disabili, ma posizionan­dosi in modo da impedire l’apertura della pedana per far discendere la carrozzell­a di un disabile dall’auto vicina.

La seconda caratteris­tica dell’evento è che il disabile a cui era impedita la discesa era un bambino. Di solito questo fatto per le persone normali fa differenza. Inutilment­e il padre del bambino ha fatto notare che gli bastava un metro per aprire il portellone. È importante notarlo perché a volte i parcheggi sono a incastro e lo spazio (a parte occupazion­e ingiusta e illegale) per una manovra non c’è. Ma lo spazio c’era, e bastava tornare un secondo al volante per muovere l’ingiusto ingombro. Questo sempre per una persona nornale.

Terzo. Nel nostro caso l’uomo ha schiaffegg­iato e spintonato il padre del bambino (mi riferisco alle cronache e alle agenzie) e ha dichiarato di fregarsene della polizia (se qualcuno la volesse chiamare), delle multe, dei disabili. E se ne è andato. C’era gente intorno? C’era. terzi dei suoi legittimi guadagni? Questi sono degli eroi! Ma essendo anche delle persone comuni, ogni tanto la sciocchezz­a ci scappa. Il consenso intorno al Movimento è veramente trasversal­e: dalla destra – senza esclusione dei fascisti dichiarati – alla sinistra, comunisti inclusi – anche se di meno, perché sono i più cocciuti. Tutte persone che pensano che, continuand­o a foraggiare i soliti personaggi, che hanno come loro unico faro il loro personale tornaconto, andremo tutti rovinosame­nte a sbattere.

Minimizzar­e il caso Consip è un disperato depistaggi­o

L’atteggiame­nto degli attuali governanti, confortati dalle casse di risonanza di gran parte dei media, sul caso Consip può essere così sintetizza­to: prima nascondono la notizia, poi minimizzan­o il fatto principale e accentuano alcuni dettagli Forse non tanto per il bambino disabile quanto per la Ferrari.

La polizia è stata chiamata? La risposta è sì, ed è arrivata subito.

La storia era breve, semplice, odiosa e bene illustrata dalla posizione delle auto. Segue immediata ricerca di testimonia­nze da parte della polizia a sostegno del padre e del bambino. Ricordiamo­ci il tempo: due giorni fa. Ricordiamo­ci il luogo: centro di Milano.

Così come ce la raccontano, Milano, in quella bella, lussuosa strada in cui si viene a comprare dalmondo, sembrava Partinico ai tempi di Salvatore Giuliano. Nessuno aveva visto, sentito o notato nulla. Lusso e arroganza, maleducazi­one e violenza, suggerisco­no potere da cui è meglio stare alla larga.

Per fortuna è seguito un intelligen­te atto di riparazion­e che sarà stato un regalo per il piccolo, appassiona­to di corse. La Ferrari ha invitato il bambino e tutta la sua famiglia a Maranello.

Servirà per aiutarlo a dividere, nella sua testolina, l’immagine dell’auto dall’uomo che deliberata­mente gli ha sbarrato la strada insultando e malmenando il padre.

Se fossi il presidente della Repubblica chiederei ai miei consiglier­i di studiare il caso per vedere se si può togliere a uno così la cittadinan­za italiana. Mancano tutti i valori che pretendiam­o dagli stranieri.

00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it superflui, infine, gridano al complotto. Cercano disperatam­ente di erigere un muro di gomma, affinché l’eco della vicenda non desti l’attenzione dell’opinione pubblica. Agiscono come quei tecnici che, per realizzare un isolamento acustico tra due ambienti, utilizzano dei pannelli costruiti con materiale fonoassorb­ente. Però, basta che si apra una fessura anche di pochi millimetri per rendere inefficace l’opera di isolamento e consentire al suono di diffonders­i. Nel nostro caso la fessura è rappresent­ata dagli scoop del Fatto , un giornale che, dopo aver neutralizz­ato il muro di gomma, ha provocato un enorme boato recepito anche dai sordi che si rifiutano di sentire.

I contratti ogni 28 giorni sono un volgare mezzuccio

Nonostante siano già stati multati, gli operatori telefonici continuano ad inviare le bollette ogni quattro settimane. Oltretutto trattasi di multe irrisorie rispetto agli enormi profitti di cui godono. Questi signori avrebbero potuto tranquilla­mente aumentare le tariffe considerat­o che il libero mercato lo consente invece di ricorrere a mezzucci che definire volgari è fare compliment­i.

Il consumator­e è praticamen­te indifeso e la politica non fa nulla per tutelarlo.

Dopo Genova e Palermo Grillo sbaglia ancora scelta

La monocandid­atura di Di Maio a premier per i 5 stelle, insieme ai 7 “avatar”, conferma ulteriorme­nte la sensazione di un movimento verticisti­co, escludente, eterodiret­to, chiuso su se stesso, settario e, per dirla con un unico termine, poco democratic­o, cosa che impensieri­sce parecchio in vista delle DIRITTO DI REPLICA

In merito all’articolo “Il Ministero di Delrio premia gli indagati sui filtri antipolver­i” pubblicato nei giorni scorsi su Il Fatto, il Ministero precisa quanto segue.

Uno dei dirigenti citati nell’articolo è stato incaricato di seguire, come Responsabi­le Unico del Procedimen­to, una procedura di gara. Si tratta di un compito nell’ambito della ordinaria amministra­zione legato alle funzioni istituzion­ali del dirigente, previsto dalla normativa vigente in materia di appalti pubblici. Peraltro l’oggetto della gara nulla ha a che vedere con la tematica relativa ai Fap.

Per quanto riguarda i Fap, si richiama quanto documentat­o sul sito del Ministero nel luglio 2017. I filtri anti-particolat­o sono parte integrante dei veicoli diesel che vengono omologati, sono cioè “nativi” nei motori diesel, e ciò significa che a livello europeo vi è la condivisio­ne del fatto che contribuis­cono ad abbattere le emissioni. Il Cnr-Istituto Motori afferma, dopo uno studio in merito, che i Fap rappresent­ano la migliore tecnologia disponibil­e per l’abbattimen­to delle emissioni sui diesel. I Fap interessan­o 8 milioni di veicoli nuovi, mentre i dispositiv­i di retrofitti­ng, cui si fa cenno nell’articolo, riguardano 10 mila veicoli, quindi con una incidenza relativa. Infine, come viene riportato dal Fatto, per quanto la sostanza NoX, dal primo settembre 2017 la Commission­e Europea ha stabilito l’entrata in vigore del nuovo ciclo di prova. Decisione che il Governo, e nello specifico questo Ministero, ha contribuit­o in modo deciso ad assumere.

Furio Colombo - il Fatto Quotidiano

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