SOS ZANZARE ECCO COME PRENDERE VOTI E SOLDI
In principio furono i topi che azzannano nei parchi come pit bull, poi i gabbiani carnivori che si precipitano sulle loro prede dall'alto dei cassonetti dei rifiuti e adesso le zanzare che seminano virus con nomi da cocktail esotici: dopo il flagello dell'acqua nelle due versioni, siccità e alluvioni, le recenti cronache romane sembrano tratte di peso dalla Bibbia al capitolo piaghe d'Egitto, con Virginia Raggi nel ruolo del Faraone. “Non esiste un vero pericolo sanitario, la chikungunya ha degli effetti collaterali, è molto dolorosa ma non ha nessun effetto sulla salute complessiva del paziente e quindi possiamo stare tranquilli”, cinguetta l'ineffabile ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dopo che per settimane il tam-tam dell'allarme sanitario sul virus portato dalle zanzare dell'Agro pontino (e curabile con la tachipirina e 5 giorni di letto) ha indotto le autorità a sospendere perfino i prelievi di sangue tra la popolazione. Creando, questo sì, un'emergenza sanitaria.
“Solo tre sacche di sangue ogni centomila potrebbero presentare criticità: cifre che non giustificano né allarmismo mediatico, né polemiche tra le istituzioni”, ha spiegato il capo della direzione Salute della Regione Lazio, Vincenzo Panella. Ma tant'è. D'altra parte guadagnare vantaggi politici (e economici) premendo sull'atavica paura di un contagio aveva già funzionato con l'epidemia di morbillo (ormai rientrata) annunciata a gennaio, con la Lorenzin a dare numeri a casaccio in televisione e alla radio su centinaia di presunti decessi. L’assessora alla Sostenibilità ambientale di Roma, Pinuccia Montanari si sente accerchiata: “Non vogliamo accusare nessuno, né sentirci sotto accusa, Roma è la Capitale d’Italia e non del virus Chikungunya: su 2,8 milioni di abitanti si sono verificati solo 7 casi di contagio sui complessivi riscontrati nel Lazio. I primi 3 romani contagiati sono villeggianti di Anzio”, il Comune che ha registrato 55 dei 65 casi accertati.