Il Fatto Quotidiano

Noi scrittrici? Sì, di romanzi d’amore (al massimo)

Il rapporto tra lettori e autrici

- » FEDERICA BOSCO

Premetto che faccio un mestiere che, quando menzionato, sortisce molteplici interrogat­ivi e pretende un sacco di spiegazion­i. Se lavori in banca, o in un negozio, o in una scuola la cosa finisce lì, se invece di mestiere fai “lo scrittore”, ecco che scateni immediatam­ente nel tuo interlocut­ore una curiosità morbosa che genera una raffica di domande tutte neanche troppo velatament­e tendenzios­e che spaziano dal “come ci sei riuscita?” (leggi: hai frequentat­o la Holden? Te l’ha scritto qualcuno? Ti sei autopubbli­cata?) al come ci sei arrivata? (sei figlia di? L’hai data a?) passando per “certo ci sono più scrittori che lettori” (leggi: non te la tirare) che sono il preludio al gran finale: “Ma ci

DOMANDE-TIPO “Come ci sei riuscita?” (leggi: te l’ha scritto qualcuno?) Come ci sei arrivata? (l’hai data a...). “Ma ci si vive?” (quanto guadagni?)

Il libro

more perché parlo di vita.

Ma come fai a rispondere sciorinand­o un pippone simile?

Puoi forse dire: “Scrivo storie di vita?” senza essere tacciata da snob, e radical chic?

E quindi mi guardo i piedi e annuisco.

Sì, scrivo romanzi d’amore. Dico quasi scusandomi.

Perché sono troppo scoraggiat­a e stanca per rispondere che ogni storia, anche quelle di guerra, di strategie, di camorra, e le saghe fantasy parlano d’amore.

Tutte le storie parlano d’amore.

Ma quelle le scrivono gli uomini.

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 ?? Ansa ?? Donne e letteratur­a Bosco è stata finalista al Premio Bancarella 2012. Il suo “Pazze di me” è diventato un film di Brizzi
Ansa Donne e letteratur­a Bosco è stata finalista al Premio Bancarella 2012. Il suo “Pazze di me” è diventato un film di Brizzi

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