Bene e male si confondono in una Torino disperata
Omicidi a sfondo morale
UN ANGELO sterminatore si aggira per Torino quando la città festeggia san Giovanni Battista, il suo santo patrono. Ne discendono omicidi efferati ma forse non troppo sbagliati moralmente, ammesso che la morale possa chiedere il conto attraverso l’assassinio. Ecco lo scenario del nuovo romanzo di Remo Bassini, toscano di Cortona trapiantato a Vercelli, classe 1956, scrittore appartato e felicemente fecondo, autore di diverse opere narrative di forte impegno civile e politico: da Lo scommettitore aDicono di Clelia. Ne La notte del santo, pubblicato da Sergio Fanucci con il marchio Neroitaliano, il romanziere e giornalista, oltre a dimostrare ancora la capacità di costruire storie che avvincono il lettore, il che non è poco, racconta seccamente, crudamente, una Torino feroce e disperata. Una città in cui ciò che resta degli ideali della sinistra rivoluzionaria e della lotta di classe s’incarna nella vendetta, nella violenza omicida esercitata per punire altra violenza. Bene e male si confondono, come l’onestà e la corruzione: i “buoni”, per fare un po’ di giustizia, ricorrono all’Antico Testamento. La sola speranza, nel libro di Bassini, è affidata ai sentimenti, alle possibilità di nuovi amori, sebbene pure questi siano allo stremo, e alla memoria di vecchie canzoni.