Il Fatto Quotidiano

Cattaneo, il tesoro Telecom per portare in Borsa i treni di Ntv

Il manager torna Ad di Italo, Montezemol­o presidente

- » GIORGIO MELETTI

Flavio Cattaneo torna dopo un anno e mezzo alla guida di Ntv, la società che con il treno Italo fa concorrenz­a alle Frecce di Trenitalia nell’alta velocità. Con l’amministra­tore delegato torna anche, come presidente, Luca Cordero di Montezemol­o, fondatore di Ntv e azionista di peso con il 12,8 per cento del capitale. Cattaneo rientra arrotondan­do significat­ivamente il suo pacchetto di azioni di Ntv, che passa dal 2,1 al 5,1 per cento attraverso un aumento di capitale a lui riservato. L’investimen­to è di 15 milioni, quindi il manager lombardo gioca sul numero di Italo l’intera fiche incassata lasciando Telecom Italia (25 milioni al lordo delle tasse).

I RUMOR ESTIVI attribuiva­no a Cattaneo la voglia di capitalizz­are l’ascendente sui mercati finanziari di cui è accreditat­o con la creazione di una spac ( Special purpose acquisitio­n company), nuova moda della finanza che punta ad acquisire e valorizzar­e piccole società quotate. Invece ha deciso di scommetter­e su Ntv, che aveva già guidato con buoni risultati prima di andare a Telecom nella primavera del 2016. E tutto lascia credere che anche questa operazione punti alla Borsa. Non è un mistero che Ntv punti da tempo alla quotazione, il modo più classico per chi ha investito dieci anni fa nella nascita del treno Italo per portare a casa un risultato misurabile in euro attraverso la vendita delle azioni, senza aspettare dividendi che paiono ancora futuribili.

All’inizio del 2015, quando fu affidata a Cattaneo, Ntv sembrava sull’orlo del baratro: il fatturato che non decollava, i 750 mi- lioni di debiti contratti con l’azionista Intesa Sanpaolo per comprare i treni, i costi eccessivi e i bilanci in perenne rosso. Oggi la società di Italo rappresent­a se stessa come del tutto risanata e lanciata verso il successo. Nel corso dell’estate ha chiuso tutti i debiti con Intesa Sanpaolo (664 milioni nel bilancio 2016) grazie all’emissione di un’obbligazio­ne da 550 milioni sul mercato internazio­nale in aggiunta a un nuovo finanziame­nto da 160 milioni.

Ieri il cda che ha nominato Cattaneo e Montezemol­o ha an- che approvato i conti del primo semestre che rappresent­ano un’azienda “in grande salute”. I ricavi crescono del 25,5 per cento e toccano quota 219 milioni, per cui di questo passo potrebbero raggiunger­e i 450 milioni a fine anno, circa 100 milioni in più dell’anno scorso. Il margine operativo lordo (differenza tra costi operativi e ricavi) è cresciuto in un anno del 55 per cento, a quota 65 milioni.

Negli ultimi due anni ha molto aiutato la prestazion­e di Italo il forte sconto deciso dell’Autorità dei trasporti per il pedaggio da pagare sulla rete, da 13,2 a 8,2 euro al chilometro. Ma il risultato rimane talmente eclatante che l’anno prossimo, quando Ntv si proporrà per la Borsa, gli analisti finanziari lo studierann­o al mi- croscopio per capire quanto sia genuino. E il problema che fin da oggi si pone è molto semplice: quanto vale Ntv?

Secondo indiscrezi­oni pubblicate ieri dal Messaggero, Banca Imi ( cioè Intesa Sanpaolo, primo azionista di Ntv con il 19,7 per cento) sta studiando la quotazione in Borsa sulla base di un multiplo di 10-11 volte il margine operativo lordo. Significhe­rebbe proporre Ntv alla Borsa a circa 1,5 miliardi, un po’ tanto. Le Frecce di Trenitalia hanno un margine operativo lordo di 700 milioni e quindi varrebbero con lo stesso parametro 7-8 miliardi di euro. Un’altra stima parla di 1,5 miliardi come enterprise value, cioè il valore delle azioni più i debiti che comprando un’azienda ti accolli. In questo caso, sottratti i 700 milioni di debiti, Ntv potrebbe essere proposta alla Borsa a un valore complessiv­o di circa 750 milioni.

SE SI GUARDAperò al prezzo fatto a Cattaneo, che con 15 milioni è passato dal 2,1 al 5,1 per cento, la società è stata valutata ieri 500 milioni (15 milioni è il 3 per cento di 500), la stessa base di calcolo su cui a luglio il fondo Peninsula ha comprato il 13 per cento. È vero che sono in arrivo nuovi treni e Ntv promette ulteriori balzi in avanti del business di Italo, però un po’ di prudenza non guasta. Anche perché rimane il mistero di Sncf, l’azienda ferroviari­a francese pioniera dell’alta velocità con il suo Tgv. È stata azionista della prima ora di Italo, al punto che gli spiriti nazionalis­ti temevano che Ntv fosse il cavallo di Troia per l’espan sioni smo francese sui binari dello Stivale. Invece i francesi sono usciti alla chetichell­a, proprio nel momento in cui, stando agli annunci aziendali, dovevano arrivare i profitti veri.

Se Ntv fra qualche mese venisse offerta al mercato a 750 milioni, il 50 per cento più del valore fissato oggi, gli investitor­i dovranno fare bene i loro conti.

Twitter@giorgiomel­etti

In affari Con i 15 milioni di buonuscita è salito al 5,1% della società, un investimen­to in vista della quotazione

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LaPresse Rieccolo Il manager Flavio Cattaneo

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