Cattaneo, il tesoro Telecom per portare in Borsa i treni di Ntv
Il manager torna Ad di Italo, Montezemolo presidente
Flavio Cattaneo torna dopo un anno e mezzo alla guida di Ntv, la società che con il treno Italo fa concorrenza alle Frecce di Trenitalia nell’alta velocità. Con l’amministratore delegato torna anche, come presidente, Luca Cordero di Montezemolo, fondatore di Ntv e azionista di peso con il 12,8 per cento del capitale. Cattaneo rientra arrotondando significativamente il suo pacchetto di azioni di Ntv, che passa dal 2,1 al 5,1 per cento attraverso un aumento di capitale a lui riservato. L’investimento è di 15 milioni, quindi il manager lombardo gioca sul numero di Italo l’intera fiche incassata lasciando Telecom Italia (25 milioni al lordo delle tasse).
I RUMOR ESTIVI attribuivano a Cattaneo la voglia di capitalizzare l’ascendente sui mercati finanziari di cui è accreditato con la creazione di una spac ( Special purpose acquisition company), nuova moda della finanza che punta ad acquisire e valorizzare piccole società quotate. Invece ha deciso di scommettere su Ntv, che aveva già guidato con buoni risultati prima di andare a Telecom nella primavera del 2016. E tutto lascia credere che anche questa operazione punti alla Borsa. Non è un mistero che Ntv punti da tempo alla quotazione, il modo più classico per chi ha investito dieci anni fa nella nascita del treno Italo per portare a casa un risultato misurabile in euro attraverso la vendita delle azioni, senza aspettare dividendi che paiono ancora futuribili.
All’inizio del 2015, quando fu affidata a Cattaneo, Ntv sembrava sull’orlo del baratro: il fatturato che non decollava, i 750 mi- lioni di debiti contratti con l’azionista Intesa Sanpaolo per comprare i treni, i costi eccessivi e i bilanci in perenne rosso. Oggi la società di Italo rappresenta se stessa come del tutto risanata e lanciata verso il successo. Nel corso dell’estate ha chiuso tutti i debiti con Intesa Sanpaolo (664 milioni nel bilancio 2016) grazie all’emissione di un’obbligazione da 550 milioni sul mercato internazionale in aggiunta a un nuovo finanziamento da 160 milioni.
Ieri il cda che ha nominato Cattaneo e Montezemolo ha an- che approvato i conti del primo semestre che rappresentano un’azienda “in grande salute”. I ricavi crescono del 25,5 per cento e toccano quota 219 milioni, per cui di questo passo potrebbero raggiungere i 450 milioni a fine anno, circa 100 milioni in più dell’anno scorso. Il margine operativo lordo (differenza tra costi operativi e ricavi) è cresciuto in un anno del 55 per cento, a quota 65 milioni.
Negli ultimi due anni ha molto aiutato la prestazione di Italo il forte sconto deciso dell’Autorità dei trasporti per il pedaggio da pagare sulla rete, da 13,2 a 8,2 euro al chilometro. Ma il risultato rimane talmente eclatante che l’anno prossimo, quando Ntv si proporrà per la Borsa, gli analisti finanziari lo studieranno al mi- croscopio per capire quanto sia genuino. E il problema che fin da oggi si pone è molto semplice: quanto vale Ntv?
Secondo indiscrezioni pubblicate ieri dal Messaggero, Banca Imi ( cioè Intesa Sanpaolo, primo azionista di Ntv con il 19,7 per cento) sta studiando la quotazione in Borsa sulla base di un multiplo di 10-11 volte il margine operativo lordo. Significherebbe proporre Ntv alla Borsa a circa 1,5 miliardi, un po’ tanto. Le Frecce di Trenitalia hanno un margine operativo lordo di 700 milioni e quindi varrebbero con lo stesso parametro 7-8 miliardi di euro. Un’altra stima parla di 1,5 miliardi come enterprise value, cioè il valore delle azioni più i debiti che comprando un’azienda ti accolli. In questo caso, sottratti i 700 milioni di debiti, Ntv potrebbe essere proposta alla Borsa a un valore complessivo di circa 750 milioni.
SE SI GUARDAperò al prezzo fatto a Cattaneo, che con 15 milioni è passato dal 2,1 al 5,1 per cento, la società è stata valutata ieri 500 milioni (15 milioni è il 3 per cento di 500), la stessa base di calcolo su cui a luglio il fondo Peninsula ha comprato il 13 per cento. È vero che sono in arrivo nuovi treni e Ntv promette ulteriori balzi in avanti del business di Italo, però un po’ di prudenza non guasta. Anche perché rimane il mistero di Sncf, l’azienda ferroviaria francese pioniera dell’alta velocità con il suo Tgv. È stata azionista della prima ora di Italo, al punto che gli spiriti nazionalisti temevano che Ntv fosse il cavallo di Troia per l’espan sioni smo francese sui binari dello Stivale. Invece i francesi sono usciti alla chetichella, proprio nel momento in cui, stando agli annunci aziendali, dovevano arrivare i profitti veri.
Se Ntv fra qualche mese venisse offerta al mercato a 750 milioni, il 50 per cento più del valore fissato oggi, gli investitori dovranno fare bene i loro conti.
Twitter@giorgiomeletti
In affari Con i 15 milioni di buonuscita è salito al 5,1% della società, un investimento in vista della quotazione