Mafia, consulenze e trucchi: gli impresentabili di Sicilia
Derby di impresentabili nelle liste di Micari (Pd) e Musumeci (destra). Record Udc: cerca voti con De Luca, condannato a 5 anni per concussione e abuso d’ufficio
■Sfida tra Pd e centrodestra per chi ha i peggiori Vince l’Udc con il condannato a 5 anni per concussione e abuso d’ufficio
Dal capogruppo di Forza Italia che entra in redazione a braccetto con il figlio del boss latitante per intimidire i cronisti al sindaco di Misilmeri, Comune sciolto per mafia nel 2012, processato e assolto “per l’incapacità di comprendere i provvedimenti amministrativi”: nelle liste per le Regionali siciliane depositate ieri, sono numerosi i casi di candidati “impresentabili” con una storia giudiziaria alle spalle che verrà probabilmente passata ai raggi x dalla commissione antimafia. Sono tutti in corsa con Musumeci (destra) e Micari (Pd).
CANDIDATI PRO NELLO MUSUMECI
Diventerà Bellissima Pietro D’Alì
Ex sindaco del Comune di Misilmeri sciolto per mafia nel 2012, ha ricevuto un avviso di garanzia per mafia nel 2012. Processato con rito abbreviato, è stato assolto nel 2017 “per incapacità di comprendere i procedimenti amministrativi”.
Forza Italia Marianna Caronia Indagata per la liquidazione gonfiata percepita dalla Siremar nell’ambito dell’i nchiesta per corruzione che coinvolge, tra gli altri, anche l’ex sottosegretario Simona Vicari.
Pietro Garonna
Si fa chiamare Gaetano Armao, come l’ex assessore al Bilancio ora “Siciliano indignato”, del quale è fedelissimo. Per avergli concesso nel febbraio 2009 una consulenza “in materia di politica sociale” più volte rinnovata fino al giugno del 2012 per un importo complessivo di 79 mila euro, Armao fu indagato dal sostituto procuratore Enrico Bologna e poi prosciolto.
Salvatore Iacolino Europarlamentare di Forza Italia, è stato indagato dalla procura di Roma per le visite fatte in carcere, a Rebibbia, all’ex governatore Totò Cuffaro.
Riccardo Pellegrino Capogruppo di Forza Italia al comune di Catania, è uno dei due “impresentabili” denunciati da Claudio Fava: è finito in un’informativa del Gico che lo indica vicino al clan mafioso dei Mazzei che lo hanno sostenuto elettoralmente.
Fratelli d’Italia e Noi con Salvini Salvino Caputo Già deputato regionale di An, decaduto dall’Ars il 21 maggio del 2013 per una condanna a un anno e 5 mesi passata quel giorno in giudicato per tentato abuso di ufficio. Da sindaco di Monreale aveva tentato di non pagare una multa.
Tony Rizzotto Ex deputato dell’Mpa, fedelissimo di Lombardo, era stato nominato presidente di Lavoro Sicilia, una delle società regionali, ma ha dovuto rinunciare per l’incompabilità con il suo lavoro di impiegato comunale. Al suo posto è stata nominata la sua compagna, la psicologa Salvina Profita.
CANDIDATI PRO FABRIZIO MICARI
Partito democratico Luca Sammartino
È l’altro impresentabile indicato da Fava, che ha esibito ai giornalisti un sms inviato da Lorenzo Leone, fratello di Gaetano, condannato per mafia ed estorsione, che invita gli “amici” a votare per Sammartino. Il candidato ha annunciato la presen- tazione di una querela.
Giovanni Panepinto Deputato uscente, è indagato dalla Procura di Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa e non si ha notizia dell’esito. Un’informativa dei carabinieri di dieci anni fa lo accusa di rapporti con i boss omonimi del paese di cui è stato sindaco, Bivona, uno dei quali, Luigi, era da lui chiamato “compare”.
Paolo Ruggirello Deputato centrista uscente, è stato condannato definitivamente dalla Corte dei Conti a risarcire l’erario per oltre 11 mila euro di spese pazze compiute con i fondi dell’Ars.
Unione di centro Giovanbattista Coltraro. Notaio. Rinviato a giudizio per falso in atto pubblico, rimase coinvolto nell’operazione “Terre emerse” dell’ottobre 2015: gli investigatori avevano contestato acquisizioni illecite di terreni del valore di circa 3 milioni di euro. È stato sospeso sine die dall’attività notarile.
Gaetano Cani Insegnante di educazione fisica e deputato uscente all’Ars nel gruppo “Centristi per la Sicilia” è rinviato a giudizio per estorsione: il gip di Sciacca lo accusa di aver costretto alcuni docenti di una scuola di Menfi (Ag) a firmare le “dimissioni in bianco” e ad accettare compensi inferiori o inesistenti rispetto a quelli indicati in busta paga.
Consulenza Per la Corte dei Conti Scala è colpevole di un danno erariale da 46 mila euro
Mimmo Turano
Ex Presidente della Provincia di Trapani, più volte citato in un’i nfo rma tiva della Dia per i suoi rapporti con il “re del vento’’ Vito Nicastri, cui nel 2010 venne sequestrato per mafia un patrimonio di 1,2 miliardi di euro.
Cateno De Luca Fu arrestato nel 2012 per abuso di ufficio e concussione e condannato in primo grado a cinque anni; quattro anni sono stati inflitti al fratello Tindaro. La Corte dei Conti lo ha condannato in appello a risarcire 13.204 euro di spese pazze all’assemblea regionale.
Sicilia Futura Giacomo Scala Sindaco di Alcamo, cittadina di 45 mila abitanti in provincia di Trapani condannato definitivamente dalla Corte dei Conti a risarcire l’erario per una consulenza di 46 mila euro affidata illegittimamente.