Magnini è indagato per doping: ormoni E la Pellegrini disse: “Se lo fa, lo mollo”
Galeotta per l’ex campione del mondo di nuoto Filippo Magnini, da ieri ufficialmente indagato dalla Procura antidoping Nado Italia insieme al collega di nazionale Michele Santucci, fu l’indagine penale su un dietista di Pesaro. Si chiama Guido Porcellini e a luglio è stato rinviato a giudizio per ricettazione, commercio di sostanze dopanti e prescrizione di farmaci dannosi per la salute. L’avviso di conclusione delle indagini, firmato dai pm marchigiani, contesta al medico nutrizionista Porcellini e a una persona di sua fiducia, incaricata di gestire gli acquisti, Antonio Maria De Grandis, una raffica di importazioni illecite di farmaci vietati. Sono ben tre i sequestri dei carabinieri del Nas finiti all’attenzione della giustizia sportiva e collegati al nuotatore olimpico. Sono avvenuti il 29 gennaio, il 24 febbraio e il 10 giugno 2016. E sono alla base dell’inchiesta pesarese. Il punto è che ora sono confluiti nell’indagine aperta dai giu- dici dell’antidoping. Il 2016 è l’anno delle olimpiadi di Rio de Janeiro alle quali Magnini ha partecipato, eliminato in batteria, senza quindi arrivare alle tornate finali.
POCHI MESI prima, a gennaio, i Nas ritrovano a casa di Porcellini, custodite in una borsa da viaggio, ben 18 fiale di Hygetropin, ormone della crescita. A febbraio, alla dogana dello smistamento postale dell’aeroporto milanese di Malpensa, viene rinvenuto un plico inviato da un mittente cinese, pieno di altre 27 fiale di questa sostanza e intestato al collaboratore di Porcellini. E così il Nas, presentandosi il 10 giugno nello studio di Porcellini, a Montaletto di Cervia, vengono ritrovati due flaconi di Pralmorelina, inserita nella categoria delle sostanze proibite. In tutti e tre i casi i pm – come rivelato a giugno dal Resto del Carlino – scrivono che i medicinali erano procurati “per l’atleta Filippo Magnini che aveva in corso la preparazione per le gare olimpiche del 2016”. Magnini è stato prosciolto da ogni accusa in sede penale. Il nuotatore però è stato a lungo pedinato e intercettato. Nelle informative redatte dai carabinieri del Nas, infatti, risulta una lunga serie di appostamenti e trascrizioni di telefonate. Tra queste, anche le conversazioni con un’altra nuotatrice di rango, legata a Magnini da una relazione sentimentale. Parliamo dell’ex fidanzata Federica Pellegrini. Anche la sua voce compare nelle migliaia di pagine di atti giudiziari, trasmessi dai magistrati pesaresi, per competenza, alla giustizia sportiva. E la giustizia sportiva in queste ore sta valutando quali misure adottare. Il procuratore antidoping Alberto Cozzella ha infatti aperto un fascicolo. E al nuotatore pesarese viene contestata la violazione degli art.2.2 (uso o tentato uso di sostanze dopanti) e 2.9 (favoreggiamento) del codice Wada. Al suo collega Santucci, invece, solamente l’uso e il tentato uso. Un danno, almeno di immagine, per il nuotatore da sempre in prima linea nella lotta all’uso di sostanze proibite e paladino della campagna
ANTIDOPING Sotto inchiesta anche Santucci Nella Capitale le carte della Procura di Pesaro L’ex olimpionico: “Estraneo alle accuse”
‘I'm doping free’e mai tenero con i colleghi finiti nella rete dei controlli. Magnini su twitter replica: “Fa cc ia mo chiarezza. Ritengo l’apertura dell’accertamento Nado un atto dovuto rispetto alle indagini penali su Porcellini. Gli inquirenti penali hanno già accertato mia estraneità ai fatti”. E in effetti, come abbiamo già spiegato, Magnini è uscito indenne dall’inchiesta penale. Il suo medico nu- trizionista, Guido Porcellini, nel frattempo è stato già deferito anche davanti alla giustizia sportiva. Per Magnini, invece, si attende prima l’interrogatorio. Doveva avvenire in questi giorni, ma il campione ha chiesto e ottenuto uno slittamento di qualche giorno per poter organizzare la propria difesa. Magnini rischia una squalifica di almeno due anni, se dovesse essere recepita la li- nea colpevolista della procura antidoping.
NELLE MANI del procuratore Cozzella, anche le intercettazioni delle sue conversazioni con la Pellegrini, che però non risulta coinvolta in alcun modo nel fascicolo della giustizia sportiva. In un caso analogo, quello che vedeva coinvolti il marciatore medaglia d’oro Alex Schwazer e la sua compagna, la pat-
tinatrice iridata Carolina Kostner, quest’ultima ha dovuto subire una lunga squalifica per averlo protetto, aiutando a eludere i controlli antidoping. Nel caso di Magnini, invece, l’ex compagna Pellegrini è fuori dall’inchiesta della giustizia sportiva, segno che ha tenuto un comportamento ben diverso. E le loro telefonate ne sono la dimostrazione. Nel 2014, a proposito del caso Schwa- zer- Kostner, la Pellegrini disse: “Fosse capitato a Magnini lo avrei lasciato subito”. Che la loro relazione abbia avuto notevoli problemi è noto dalle cronache di gossip. I due si sono separati cinque mesi fa. E il tenore delle loro conversazioni, ascoltate dai pm pesaresi, sono agli atti anche nell’inchiesta sportiva che vede Magnini indagato per doping.