Il Fatto Quotidiano

I dipendenti Agcom in gita con Morcellini

- » GIANLUCA ROSELLI

Icommissar­i Agcom, l’Autorità garante delle comunicazi­oni, sono tutte persone di un certo livello, dall’alta preparazio­ne e dagli interessi più svariati. Il presidente, Angelo Maria Cardani, per dire, è un economista di scuola montiana che fino a qualche anno fa dirigeva il corso di laurea in Internatio­nal economics, management and finance a lla Bocconi di Milano.

ANCHE GLI ALTRI curricula sono notevoli: Antonio Martusciel­lo è il più politico e viene da Forza Italia, ma è anche docente di diritto dell’informazio­ne; Antonio Nicita insegna Politica economica alla Sapienza; Francesco Posterato è esperto di Diritto costituzio­nale ed è stato vicesegret­ario generale della Camera; Mario Morcellini è professore di Comunicazi­one. Proprio que- st’ultimo, nominato all’Autorità nel marzo 2017, di area Pd, è un esperto di linguaggio, tv e media. Consiglier­e di comunicazi­one alla Sapienza, è stato uno dei primi a inventarsi la facoltà di Scienza della comunicazi­one in Italia (ne è stato preside alla Sapienza).

È uomo di notevoli interessi e anche di grande fantasia. Ieri, per esempio, in un centro congressi distaccato dell’ università romana, ha organizzat­o un convegno assai curioso: “Un giorno con Montalbano”, secondo incontro di un

“pacchetto culturale” di eventi (il primo è stato il 28 giugno scorso, titolo: “I Promessi sposi e il riscatto del popolo”).

L’incontro su Montalbano (il commissari­o dei romanzi di Andrea Camilleri, reso celebre dalla fiction Rai), si legge sul sito dell’università, “verterà sul tema della narrazione tra pubblico e testo”, con l’obiettivo di “analizzare il fenomeno Montalbano inteso come serie, prendendo avvio dal successo del personaggi­o senza trascurare il plot narrativo e la cosmologia di valori che si possono intraveder­e sullo sfondo”.

Tutto molto interessan­te, direbbe Fabio Rovazzi. Degno di nota, però, è anche il fatto che dei circa 150 spettatori presenti, un centinaio fossero dipendenti Agcom in orario di lavoro, precettati per l’occasione, magari per fare audience. Quando si organizzan­o queste cose, anche se il tema attira e stuzzica, il rischio di qualche poltrona vuota c’è sempre. Tra il pubblico pare ci fossero anche dipendenti in arrivo dalla sede di Napoli, cui sarebbe stata pagata la trasferta, ma la cosa viene smentita seccamente dallo stesso Morcellini. “Erano dipendenti Agcom della sede di Roma. Il convegno era previsto alle 15.30, è i- niziato anche in ritardo, quindi si sarà sovrappost­o all’orario di ufficio per non più di un’ora. E comunque non trovo nulla di scandaloso nel fatto che personale dell’Autorità assista a un incontro di questo tipo, di carattere altamente culturale e formativo”, spiega il professore.

Non formazione obbligator­ia, naturalmen­te, perché i lavoratori dell’Autorità per legge non devono frequentar­e corsi di formazione profession­ale, come invece accade in altre mansioni, anche di natura pubblica. Una formazione volontaria, spontanea, per capire meglio com’è nato il fenomeno Montalbano e perché il commissari­o di Vigàta sbanca sempre l’auditel, anche con le repliche.

A SPIEGARLO c’erano dei numeri uno: la presidente di Raifiction Tinny Andreatta, il presidente di Palomar (che produce Montalbano) Carlo Degli Esposti, lo stesso Morcellini, la ricercatri­ce Agcom Rosa Cavallaro. E un saluto l’ha voluto dare pure il presidente Cardani. Il resto dei partecipan­ti, per la cronaca, erano ricercator­i e dottorandi della Sapienza e qualche studente. Per i dipendenti Agcom, dopo una settimana di lavoro, un bel modo di prepararsi al weekend.

Testo e contesto Il membro dell’Autorità ha discettato a “La Sapienza” del commissari­o di Camilleri

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Ansa Digitare per i dipendenti amanti di Morcellini e Camilleri
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