Università, così si bocciano i luminari della matematica
Abilitazione I prof dell’Unione di settore contro i criteri del ministero per ottenere il via libera alla cattedra: “Danno alla scienza italiana”
Dopo la lettera del gotha della fisica internazionale ( inclusi tre Premi Nobel) al ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, contro i criteri con cui in Italia ci si abilita per accedere poi al ruolo di professore universitario del ministero dell’I st ru zi on e (Miur), arriva anche quella dei matematici. In un documento pubblicata sul Bollettino dell’Unione Matematica Italiana, otto professori ordinari denunciano il corto circuito creato dall’A bi li tazione Scientifica Nazionale (Asn): impedisce ai ricercatori brillanti di fare carriera nell’accademia italiana.
IL CASO È QUELLO di Yoh Tanimoto, matematico di origine giapponese, dal 2014 all’Università di Tor Vergata di Roma grazie al programma “Rita Levi Montalcini” varato dal Miur per attrarre in Italia ricercatori dall’estero. Si è visto rifiutare l’abilitazione a professore associato in entrambi i settori concorsuali dove ricade la sua ricerca: Analisi e Fisica Matematica. Questo anche se “Tanimoto recentemente è stato l’autore con più pubblicazioni al mondo su una delle migliori riviste del settore” e ha fatto da relatore al Congresso internazionale di Fisica Matematica. Nel 2020, quando scadrà il programma, potrebbe lasciare l’Italia. Quattro commissari su cinque per il settore della Fi- sica Matematica hanno giudicato la sua ricerca di valore, ma non “pertinente al settore”. Lo è, dicono nei verbali, per quello dell’Analisi Matematica. I commissari dell’altro settore (quello di Analisi) invece dicono che le ricerche di Tanimoto “non sono coerenti con questo settore,” ma con quello della Fisica Teorica — che per l’Asn ricade nell’ambito della Fisica. Un rimpallo tra settori. Tanimoto ha annunciato ricorso al Tar. La sua area di ricerca è tra Fisica Matematica e Analisi, spiega, area che i rigidi criteri del Miur non riconoscono. Solo in Italia esistono barriere così insuperabili, anche nei concorsi: “Il confine tra le due aree, anche storicamente, è sfumato – spiega al Fatto Roberto Longo, professore ordinario di Analisi funzionale di Tor Vergata, supervisore di Tanimoto e tra i firmatari della lettera – Tagliando fuori queste persone dall’un i ve rs it à danneggiamo la scienza italiana”. Quella internazionale, oggi, punta all’interdisciplina- rietà per spostare in avanti le frontiere della conoscenza e dell’innovazione, “non sulle chiusure tra un ambito e l’altro create dai settori concorsuali,” spiega Giuseppe Toscani, ordinario di fisica matematica all’università di Pavia. È l’unico commissario (su cinque) nel settore Fisica Matematica, che ha promosso Tanimoto. Aggiunge che anche “i criteri di valutazione dell’Asn sono pericolosi”. Si basano solo sul numero di pubblicazioni e di citazioni che un articolo riceve: se un ricercatore supera quel valore, è ammesso al giudizio dei commissari, altrimenti viene bocciato. “Capita che i ricercatori si mettano d’accordo l’un l’altro per citarsi gonfiando così i numeri per ottenere l’abilitazione”.
IN ITALIA ESISTEun’area di ricerca nel settore di Tanimoto che ha meno di 30 anni ma riscuote grande credito internazionale. “Per questo vorrei restare in Italia” ha detto Tanimoto. I criteri per l’Asn potrebbero distruggere aree innovative, eliminando chi si occupa di ambiti che sfuggono ai criteri per abilitarsi. Anche Enrico Valdinoci, ordinario di Analisi Matematica all’università di Milano, tra i matematici più citati al mondo se- condo la classifica Thomson Reuters, ha chiesto di abilitarsi anche per la Fisica Matematica, ma è stato bocciato dagli stessi 4 commissari che hanno bocciato Tanimoto: “Le pubblicazioni sono di ottimo livello, ma non coerenti con la disciplina di concorso”, si legge nel verbale. Tommaso Antonio Ruggeri, commissario nel settore della Fisica Matematica, è uno dei 4 che ha bocciato
Giudicare qualcuno come ‘fuori settore di competenza’ è un modo elegante per fare fuori candidati scomodi
IL DOCENTE DI SIENA Andata e ritorno
Il ricercatore era tornato in Italia vincendo il progetto “Montalcini”
Tanimoto e Valdinoci: “I commissari sono chiamati ad applicare le regole del legislatore. Ma concordo che penalizzano l’interdisciplinarietà su cui punta la scienza internazionale”. Anche chi li ha bocciati riconosce che i criteri sono sballati. Per Alberto Baccini, ordinario di Economia Politica dell’università di Siena, “giudicare qualcuno come ‘fuori settore di competenza’è un modo elegante per fare fuori candidati scomodi”.