Il Fatto Quotidiano

Quei partiti che si scordano le leggi che hanno votato

- VIVIANA VIVARELLI

Fanno le leggi e poi se le rimangiano come Cronos che divorava i suoi figli. Hanno sentenziat­o che i condannati per reati gravi non posso tornare in Parlamento, sono incandidab­ili, e ora inneggiano al ritorno di Berlusconi!

Nel 2011, visto che l’Italia era il 3° Paese più corrotto del mondo dopo Messico e Grecia, con un costo per lo Stato di 60 miliardi l’anno, pari al 3,8% del Pil ( con una media UE dell’1%) tutti i partiti del tempo decisero di mettere un freno alla corruzione politica su proposta del Ministro della giustizia Angelino Alfano ( sigh!) e fecero una legge per la trasparenz­a della PA, degli appalti, della selezione dei dirigenti, che vietasse il cumulo di cariche (Befera di Equitalia ne aveva 36!), prevedesse una rotazione, inseris- se il whi stl eb lower o denunciato­re della corruzione, tutelasse la P.A. da infiltrazi­oni mafiose, chiedesse garanzie di onestà ai candidati a cariche pubbliche.

Tra e tante cose c’era l’incandidab­ilità alle elezioni politiche per coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione (caso che colpiva Berlusconi)

Il Pdl ha avuto persino la faccia di dire che la Legge Severino, essendo un decreto, non è mai stata votata dal Pdl. Gli rinfresco la memoria: il 17 ottobre 2012 la legge è stata votata dal Senato con 256 favorevoli, 7 contrari e 4 astenuti da tutti i partiti che sostenevan­o il governo Monti (Pd, Pdl, Udc) e dalla Lega Nord, con l’astensione dei Radicali e il voto contrario dell’Italia dei Valori. Hanno votato contro e si sono astenuti alcuni senatori del Pdl.

Il 31 ottobre 2012 la legge è stata votata dalla Camera dei deputati con 480 favorevoli, 19 contrari e 25 astenuti e si è ripetuta la situazione del Senato. Ma in Italia sembra che l’unica legge che conti sia quella da cui i malfattori ci guadagnano.

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