Sicilia, prove di alleanza M5S-Sinistra
Cancelleri apre a possibili accordi post-voto: “Ma non prometto poltrone”. Claudio Fava raccoglie: “Abbiamo cose in comune”
Non
era un’uscita in solitaria. Ma un segnale politico preciso, nella Sicilia che per i Cinque Stelle e per il loro candidato premier Luigi Di Maio rappresenta un crocevia. Era proprio un amo, quello lanciato dal candidato governatore del M5S Giancarlo Cancelleri su La Stampa di lunedì scorso: “Parleremo con chiunque degli altri schieramenti voglia confrontarsi sui nostri punti programmatici, anche in altre liste ci sono persone perbene”.
SILLABE indirettamente rivolte al candidato di Mdp e di Sinistra italiana, il senatore Claudio Fava, che infatti già lunedì sera in un’intervista all’Huffington Postraccoglieva l’assist: “Ho più cose in comune con Giancarlo Cancelleri che con il candidato del centrodestra Nello Musumeci, non c’è dubbio. Con i 5Stelle ci possono essere punti di convergenza sul programma”. Un’intesa che per entrambi i fronti potrà arrivare solo dopo le Regionali del 5 novembre, e solo sui temi. “Io non prometto poltrone a nessuno” g iu r a Cancelleri.
Di sicuro il candidato, rispetto al totem del Movimento che vieta alleanze, ha forzato, nei toni se non nei contenuti formali. Per questo Di Maio lunedì aveva ricordato: “Il M5S non fa alleanze o coalizioni, ci candidiamo al governo della Regione da soli”. Una tiepida precisazione, non una smentita. Perché Cancelleri, vicinissimo a Di Maio, si è mosso in accordo con i vertici. Ieri alla Camera un big come Alessandro Di Battista è stato chiaro: “Cancelleri ha fatto benissimo a parlare così”. D’altronde l’accordo post voto sembra quasi un obbligo, visto che la legge elettorale prevede un premio di maggioranza di 7 consiglieri (il listino del presidente) solo per il candidato governatore che arrivi primo, nell’isola dove è previsto il voto disgiunto. Ma difficilmente potrà bastare per avere la maggioranza.
Sondaggi Musumeci in testa (centrodestra) 40%; Cancelleri (M5S) 22; Fava 17; Micari (Pd) 15
E ALLORA, via ai segnali a Fava. Motivatissimo, raccontano, anche dai sondaggi. Quello pubblicato ieri dal sito The Political Analyzer fornisce numeri interessanti. Perché vede il senatore al 17 per cento, due punti sopra il candidato del Pd e degli alfaniani, Fabrizio Micari. Cancelleri è al 22. Mentre Musumeci pare irraggiungibile, al 40 per cento. Solo sondaggi, per ora. La certezza sono le parole di Fava, che al Fatto dice: “Dei 5Stelle apprezzo il fatto che dicono quello che pensano, senza filtri di comitati d’affari”. Ma su cosa potete trovare un’intesa? “Dei loro punti programatici mi convince quello per far tornare la trasparenza nella pubblica amministrazione. Mentre non mi convince per nulla la battaglia demagogica contro i vitalizi: il parlamento siciliano non può diventare un luogo solo per ricchi o per chi si vuole trastullare”. Ma vi siederete a un tavolo? Fava assicura di no: “Non faccio cose da ceto politico, ci confronteremo sul merito dopo il voto”. Sperando che Musumeci non sia troppo forte.