Consulenti, la Raggi contro l’Espresso. Spende meno, ma calcola solo il suo staff
Settimanale considera i 102 contratti presenti nelle delibere, anche quelli già cessati
Il rimpallo di cifre sul costo dell’attuale staff a chiamata esterna del Campidoglio tra l’Espresso, che dedica al tema il servizio di copertina del suo ultimo numero, e la sindaca di Roma Virginia Raggi ha acceso una polemica su una voce di bilancio che, in un anno e mezzo di giunta a 5 Stelle, non aveva onestamente destato clamori. Sono altri, in fondo, i nodi politici su cui si finora è incagliata l’esperienza di governo del Movimento nella Capitale.
LE NOMINE sono state uno dei punti deboli dell’amministrazione a 5 Stelle, soprattutto visto l’esito di alcune scelte, come nel caso di Raffaele Marra prima vice capo di gabinetto e poi alla guida del Dipartimento Personale, ma non per il loro costo. Perché l’impegno di spesa per i collaboratori esterni chiamati dalla Raggi e dai suoi assessori – un mix di tecnici, legali, giornalisti e militanti – è obiettivamente inferiore a quello degli ulti- mi sindaci che l’hanno preceduta. Una circostanza parzialmente dovuta al fatto che alcune nomine apicali solitamente affidate a personale esterno con contratti onerosi – tra cui capo ufficio stampa, capo di gabinetto e capo segreteria di diversi assessorati – non sono state fatte. E in parte al tentativo di applicare una spending review sui consulenti esterni.
Il settimanale stima 102 collaboratori con contratto a tempo determinato chiamati a ricoprire incarichi tra gabinetto, giunta, assessorati e aziende partecipate con una spesa pari a 5 milioni di euro l’anno. La sindaca replica con una cifra dimezzata: 54 persone a chiamata diretta con un esborso di 3,8 milioni di euro e rivendica: “Si passa dai circa 12 milioni di euro del 2012 ai 7 milioni del 2013 ai nostri 3,8 milioni”. Secondo i calcoli del Fatto sono state firmate delibere di assunzione a tempo determinato per 79 persone nei sedici mesi dalla giunta Raggi.
Una divergenza sulle cifre che si può provare a spiegare interpretandole. La sindaca parla di 54 persone, ovvero il numero di collaboratori che sono attualmente nel suo staff ed in quello degli assessorati: 9 all’Ambiente, 6 alla Cultura, 5 ai Trasporti, 4 al Commercio. La cifra utilizzata dal settimanale invece tiene conto del totale complessivo dei contratti presenti nelle delibere, alcuni dei quali sono già cessati, e anche degli incarichi ai vertici delle partecipate, ma in questo caso si tratta di nomine obbligate ed ineludibili.
CI SONO quattro casi, poi, in cui un componente dello staff è passato successivamente in giunta: Andrea Mazzillo, Luca Montuori, Margherita Gatta e Cristiano Cerasatto, diventati tutti assessori con relativa cessazione del contratto. Una circostanza figlia dell’assenza di una classe dirigente del Movimento cinque stelle romano con esperienza per ruoli di vertice, che ha portato alla loro promozione. Nel totale delle delibere inoltre figurano anche quelle con ruoli terminati anzitempo come quello dell’ex capo di Gabinetto Carla Romana Raineri. Mentre alcune nomine presenti in delibera, spiegano dal Campidoglio, “non sono state successivamente convertite in contratti”.