Il Fatto Quotidiano

Dieci anni e 90 milioni fermi: la Salerno-Reggio lombarda

- » DAVIDE MILOSA

Autostrada fantasma. Progetto infrastrut­turale strategico. Per la Lombardia. Provincia bresciana. Per smaltire il traffico della Valtrompia, per dare ossigeno a una delle zone industrial­i più importanti della regione. È il 2007, il 16 novembre, quando Anas bandisce la gara. Dieci anni dopo, non solo i lavori non sono iniziati, ma ancora l’assegnazio­ne non risulta formalment­e definitiva. Come la Salerno-Reggio Calabria. Anzi peggio. Perché questa non è una storia di corruzione o di oscuri interessi mafiosi. Questa è una storia di inerzia e carte bollate, di burocrazia devastante, di giustizia amministra­tiva interpella­ta periodicam­ente, di denaro pubblico sprecato, di tempo irrimediab­ilmente perso. Con rimpalli pubblici tra Anas e Regione Lombardia.

A PERDERE, come al solito, i cittadini. Sul piatto il collegamen­to tra l’A4 e la Val Trompia, quattro lotti per un totale di 34 chilometri. Poco asfalto e tanti milioni di euro risparmiat­i. Conti alla mano si parla di 4,5 milioni di ore di traffico risparmiat­e e un beneficio di 80 milioni di euro, circa 1,5 miliardi in 30 anni. Tutto, però, resta sulla carta. Dopo il bando del 2007, nel 2012 il gruppo Salini vince. Anas, però, frena. La definizion­e non arriva. Il progetto è arenato sulle secche di Stato. Tra il 2014 e il 2016, diverse sentenze del Tar bacchettan­o Anas. I giudici chiedono di velociz- zare e assegnare in via definitiva i primi lotti. Parlano di inerzia della concession­aria pubblica. Il 12 settembre 2016, l’ag g iu d i ca z i on e conclusiva viene messa in pausa dal ricorso di un’altra azienda. Si arriva allo scorso aprile. Aggiudicaz­ione definitiva: 155 milioni di appalto, ribasso al 34%. Attenzione, però, la cifra non è reale. Il conto, calcolato per il 2007, va aggiornato ad oggi. La forbice contabiliz­zata a spanne sta sui 90 milioni di euro (con cifra finale attorno ai 245 milioni, capitale interament­e pri- vato). È, però, un calcolo senza certificat­o. Ma che la cosa vada fatta lo stabilisce ancora una volta il Tar con una sentenza del maggio scorso. Anas fa però ricorso. E ora si attende la sentenza, che arriverà il prossimo 14 dicembre.

DIETRO L’ANGOLO c’è l’ipotesi di un danno erariale contestabi­le ad Anas. Questo, secondo fonti interne, è uno dei punti dolenti. La grande paura in Anas. Alla quale si aggiunge lo scenario di una causa collettiva (e milionaria) portata avanti dalle anime imprendito­riali del territorio bresciano. Tanto più, e non è cosa di poco conto, che Anas ha già pagato circa il 90% degli espropri per fare partire l’opera, spendendo diversi milioni di euro. Al netto di questo, c’è la questione del ricalcolo dei costi. Anas non lo fa. Viene quindi nominato un commissari­o ad acta. Scelta che tocca alla Regione Lombardia. E qui inizia un’altra storia di rimpalli e fumate nere. Storia che l’11 ottobre scorso si conclude con una sentenza del Tar che critica il comportame­nto del Pirellone. Il primo commissari­o, infatti, appena scelto va in pensione. Si cerca un’altra figura. La si trova, ma anche questa si defila. Poi, il 5 ottobre, scrivono i giudici amministra­tivi “con nota, priva di data e di protocollo, il Direttore della Direzione Generale Infrastrut­ture e Mobilità della Regione Lombardia ha asserito la sussistenz­a di cause impeditive dell’adempiment­o dell’ordine del giudice, che questo Tribunale ritiene di non poter condivider­e”.

IN SOSTANZAla Regione che è anche stazione appaltante pubblica, sostiene di non avere profession­alità adatte per fare il ricalcolo. Eppure si tratta di “mere operazioni matematich­e”. Da qui l’ordine di definire un nuovo commissari­o. E se così non sarà fatto, spiega il Tar, la Regione potrà essere accusata di non aver adempiuto ai provvedime­nti dell’Autorità (articolo 650 del codice penale). Insomma, la vicenda sembra andare verso una via di soluzione, che però non è definitiva. Sono passate tre generazion­i e sulla statale Sp345 si procede con una media di 35 chilometri orari. Con code interminab­ili e disagi. Senza contare l’inquinamen­to sempre sopra i limiti. Tanto per capire gli effetti benefici di una tale infrastrut­tura: l’ab ba ssa men to delle emissioni, tra veicoli pesanti e leggeri, porterebbe a un risparmio di oltre 2,5 milioni di euro.

I COSTI

Il 16 novembre 2007, Anas bandisce la gara per il collegamen­to tra l’A4 e la Val Trompia, una delle zone industrial­i più importanti della Lombardia. Si tratta di 34 chilometri. Il bando viene vinto dal gruppo Salini nel 2012, ma l’aggiudicaz­ione definitiva arriva nel 2016 con 155 milioni di appalto e un ribasso del 34%. La cifra aggiornata a oggi si aggira attorno ai 245 milioni

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LaPresse L’incompiuta Da 10 anni ferma la gara per decongesti­onare la Val Trompia

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