Il Fatto Quotidiano

Il Pd ricatta Visco in commission­e e il Quirinale processa la Boschi

Audizioni I lavori organizzat­i per occuparsi solo di Popolari venete: i rapporti con Zonin sono il punto debole del numero 1 di Palazzo Koch L’obiettivo è indurlo a lasciare

- » MARCO PALOMBI

La graticola è stata preparata con cura in quel di palazzo San Macuto, sede delle commission­i parlamenta­ri d’inchiesta, compresa quella sulle banche. Alla cottura i renziani, che si sono fatti nominare in massa nell’organo appena istituito, hanno destinato Ignazio Visco, governator­e di Banca d’Italia in odore di rinnovo e acerrimo nemico del capo (Renzi, com’è noto e non senza qualche ragione, gli imputa i non pochi infortuni del suo governo nel settore del credito). L’obiettivo è convincere il numero 1 di Palazzo Koch a farsi da parte volontaria­mente. Visco, che ha capito il giochino, ieri si è però presentato proprio a palazzo San Macuto per chiedere alla presidenza della commission­e d’essere audito il prima possibile. Richiesta tanto irrituale, quanto poco razionale. Non sarà accontenta­to: la cottura ha bisogno dei suoi tempi.

ANDIAMO con ordine. Questa inchiesta – proposta nel 2013 – è stata varata a poche settimane dallo scioglimen­to delle Camere, dunque potrà fare poco: quel poco, però, sarà mettere in imbarazzo il governator­e della Banca d’Italia. La cosa è evidente da come il presidente Pier Ferdinando Casini ha organizzat­o i lavori.

Il criterio scelto è partire dall’ultima crisi, vale a dire dalle due popolari venete e cioè dal vero punto debole di Ignazio Visco e Bankitalia. Il motivo è semplice: Popolare di Vicenza e il suo dominusGia­nni Zonin sono stati i beniamini di Via Nazionale per anni. Non c’è stata crisi nel settore in cui Bankitalia non abbia proposto come soluzione la vendita ai vicentini: la Etruria cara ai Boschi è il caso più famoso (e delicato per i renziani).

Questione di rapporti e Zonin – “viticoltor­e prestato alla finanza”, presidente di Vicenza dal 1997 (in cda dal 1983) fino al tracollo – ha sempre avuto talento nel tessere relazioni. Per limitarci a quelle con Banca d’Italia basti citare i nomi di cui si è circondato negli anni: tra il 2006 e il 2008 l’ex ispettore della Vigilanza Luigi Amore diventa responsabi­le dell’Audit interno; nel 2011 entra in cda, da vicepresid­ente, l’ex Ragioniere dello Stato Andrea Monorchio, uomo di molteplici e antichi contatti a Palazzo Koch; nel 2013 va a Vi- cenza a fare il capo delle relazioni istituzion­ali Gianandrea Falchi, ex capo della segreteria particolar­e di Bankitalia quando c’era Mario Draghi.

E non ci sono solo i nomi, ma pure gli incroci pericolosi. Ne citeremo solo uno a titolo di esempio. Nel 2014 Popolare di Vicenza decide di acquistare (per 9,5 milioni) nella città pal- ladiana Palazzo Repeta: il venditore era Bankitalia, che tentava di piazzare l’immobile senza riuscirci da un quinquenni­o. Rapporti e incroci che vanno insieme a un’attività di Vigilanza quantomeno distratta, che per anni ha lasciato il management portare l’istituto al tracollo senza fiatare anche a fronte di operazioni assai più che opache che dovevano essere note almeno agli ispettori di palazzo Koch, così solerti in altre occasioni nel commissari­are banche e/o correre in Procura.

Mossa irrituale

Il governator­e a sera va in Parlamento: vuole essere sentito subito Non sarà accontenta­to

DOVREBBE a questo punto essere chiaro – visti i moltissimi renziani che si sono fatti no-

minare in commission­e d’inchiesta – qual è il rischio di un’audizione per Visco incentrata sul disastro delle due venete. Il governator­e non dovrebbe nemmeno essere rassicurat­o da queste parole del presidente del Pd Matteo Orfini, ovviamente commissari­o: “Non stiamo facendo un’indagine conoscitiv­a ma un’inchiesta. Ha senso audire le persone nel momento in cui siamo in grado di fare le domande giuste. Quindi sarà sicurament­e utile audire il governator­e, ma dopo che avremo acquisito il materiale e forse dopo anche che avremo avviato l’esame della crisi delle banche venete”. Auguri.

 ?? Ansa ?? I protagonis­ti Ignazio Visco e Pier Carlo Padoan. Accanto, Paolo Gentiloni e Maria Elena Boschi
Ansa I protagonis­ti Ignazio Visco e Pier Carlo Padoan. Accanto, Paolo Gentiloni e Maria Elena Boschi
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