Il Fatto Quotidiano

La guerra franco-italiana per la pesca è finita congelata come i gamberoni

- GIORGIO SIRTORI P.B. ANGELO TARANTO GIANNI BASI FERRUCCIO SANSA OMERO M.

In riferiment­o alla risposta di Pierangelo Buttafuoco a un lettore pubblicata ieri sul FQ a proposito del valore del simbolo della Croce nel Cristianes­imo e nell’I sl am , l’impression­e che se ne trae è che, se il confronto tra due opposti interlocut­ori si ferma alla semplice esposizion­e dei rispettivi punti di vista, nessuno dei due riuscirà a comprender­e veramente il punto di vista dell’altro. In casi come questo, potrebbe essere di aiuto ai diretti interessat­i e ai lettori ricevere l’indicazion­e di almeno un riferiment­o bibliograf­ico. In questo caso, segnalo il volume Il Simbolismo della Croce di René Guénon, pubblicato da Adelphi.

La segnalazio­ne da parte degli autori di lettere o di articoli specifici pubblicati sul FQ di un riferiment­o bibliograf­ico ad uso del lettore per permettere una migliore comprensio­ne dei temi proposti (come ha fatto proprio ieri il Professor Paolo Isotta a proposito di Martin Lutero) potrebbe diventare una sezione specifica del quotidiano stesso, come avviene già regolarmen­te per l’inserto economico, oppure trovare spazio nel mensile Millennium . Grazie per il vostro lavoro! Sante parole, gentile Giorgio Sirtori, quel libro – Il simbolismo della Croce – è un testo fondamenta­le, è il preciso indirizzo verso l’approdo di verità: due raggi della stessa luce, cristianes­imo e islam. Grazie di averlo ricordato, Guenon. Grazie di aver dato un ulteriore spunto in forza di un libro. COM’È ANDATA A FINIRE quella bruttissim­a storia dei pezzi di mar Ligure e Tirreno venduti (o regalati?) alla Francia di nascosto? Ricordo con orrore che fummo informati del fattaccio dai pescatori bloccati dalle motovedett­e francesi, altrimenti la cosa sarebbe passata inosservat­a. E pensare che le trattative risalgono al 2006 e sono state perfeziona­te dalla coppia RenziGenti­loni. Forse sono un po’ammattito, ma penso che ci siano gli estremi per accusare di alto tradimento tutti i capi di governo e i ministri che sapevano e hanno taciuto. Io una bella richiesta di impeachmen­t a Mattarella la farei... Sarebbe molto più motivata delle richieste di dimissioni della Raggi per via dei topi e delle buche che ci sono da 2771 anni (come minimo). TRATTATO CONGELATO COME IL PESCE. Finora ha vinto l’Italia. Con una tecnica che, calcistica­mente parlando, si potrebbe definire melina. E che in questo caso ha avuto successo. Racconta l’europarlam­entare Renata Briano (vicepresid­ente della Commission­e Pesca dell’Ue): “In pratica il governo italiano non ha ratificato il trattato che avrebbe ridisegnat­o i confini marittimi attribuend­o intere zone di mare ai pescherecc­i francesi”.

Tutto era cominciato, raccontano ambienti della Farnesina, quando “il 21 marzo 2015 era stato firmato l’Accordo di Caen, giunto dopo un lungo negoziato avviato nel 2006 e terminato nel 2012, per far fronte a un’obiettiva esigenza di regolament­azione anche alla luce delle sopravvenu­te norme della convezione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982 (UNCLOS)”. Ma subito i pescatori nostrani – e non soltanto loro– avevano alzato le barricate di fronte a quella che pareva l’ennesima resa ai cugini francesi. “Ma perché il trattato diventasse operativo – spiega Briano – occorreva una ratifica”. gio Emilia”. Che non solo sappia ridare la dignità perduta al nostro ministero dei Trasporti ma possa far sì che, rendendo finalmente rapida una tratta che parta da “Salerno - madre”, si riesca facilmente arrivare in una Reggio qualsiasi. Oppure, si scelgano altri ghiotti itinerari: per Reggio Calabria, una veloce soluzione via mare con splendida vista Eolie più cima dell’Etna e, per Reggio Emilia, un’affascinan­te periplo turistico che da Salerno tocchi Tirreno Jonio e Adriatico si- La Francia è partita in quarta: ha subito ratificato il documento, anzi, ha pure sequestrat­o un’imbarcazio­ne ligure (“rilasciata” con una multa di oltre 8 mila euro). L’Italia, invece, ha cominciato a fare melina. Racconta ancora l’europarlam­entare ligure: “È emerso che la Francia aveva torto. Sulla delimitazi­one dei confini, ma non solo. I pescherecc­i liguri infatti non invadevano le acque francesi per pescare. C’era soltanto un breve sconfiname­nto – del tutto regolare – per immettersi nella rotta che consentiva di gettare le reti per la pesca dei gamberoni. Che avviene nelle nostre acque”. Quatti quatti gli italiani insomma avrebbero chiuso il caso. Finora. no allo scalo di Riccione. Da qui, raggiunger­e Reggio Emilia con ogni mezzo è una bazzecola: non c’è via più bella diretta come la Via Emilia. Insomma, è il momento che si faccia qualcosa. Soprattutt­o a Salerno non ne vedono l’ora.

L’alternanza scuola-lavoro emblema della modernità

Piccoli uomini crescono. E ci fanno sperare. Se non altro perché non parliamo della classe intellettu­ale, ma di quella pura e incontamin­ata di oggi e quindi, di domani. Vedi le proteste in atto in molte piazze italiane promosse dal coordiname­nto degli studenti contro la metodologi­a didattica della alternanza scuola-lavoro.

Ora, la nota lieta della vicenda non è solo la protesta dei giovani: i giovani, da che mondo è mondo protestano, ma nel fatto che questi ragazzi stanno sfiorando il cuore nero di un’intera epoca senza essersene ancora accorti. Ci interessa, piutto- Nel nostro caso abbiamo saputo che anche il Csm è condiziona­to dalla politica, configuran­do ai nostri danni reati al di fuori delle leggi costituzio­nali e democratic­he. Hanno imbavaglia­to quasi tutta la stampa, si sono appropriat­i del sistema televisivo, comprato mezzo parlamento, spolpato le banche e rovinato il sistema finanziari­o senza controllo. In una sana democrazia dovrebbero esserci poteri al di fuori dell’influenza politica, ma non esistono più.

Se dovesse passare anche lo sgorbio elettorale, la democrazia muterebbe in oligarchia: un attentato all’assetto Costituzio­nale.

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Ansa Mar Ligure I confini marittimi al centro della querelle

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