La guerra franco-italiana per la pesca è finita congelata come i gamberoni
In riferimento alla risposta di Pierangelo Buttafuoco a un lettore pubblicata ieri sul FQ a proposito del valore del simbolo della Croce nel Cristianesimo e nell’I sl am , l’impressione che se ne trae è che, se il confronto tra due opposti interlocutori si ferma alla semplice esposizione dei rispettivi punti di vista, nessuno dei due riuscirà a comprendere veramente il punto di vista dell’altro. In casi come questo, potrebbe essere di aiuto ai diretti interessati e ai lettori ricevere l’indicazione di almeno un riferimento bibliografico. In questo caso, segnalo il volume Il Simbolismo della Croce di René Guénon, pubblicato da Adelphi.
La segnalazione da parte degli autori di lettere o di articoli specifici pubblicati sul FQ di un riferimento bibliografico ad uso del lettore per permettere una migliore comprensione dei temi proposti (come ha fatto proprio ieri il Professor Paolo Isotta a proposito di Martin Lutero) potrebbe diventare una sezione specifica del quotidiano stesso, come avviene già regolarmente per l’inserto economico, oppure trovare spazio nel mensile Millennium . Grazie per il vostro lavoro! Sante parole, gentile Giorgio Sirtori, quel libro – Il simbolismo della Croce – è un testo fondamentale, è il preciso indirizzo verso l’approdo di verità: due raggi della stessa luce, cristianesimo e islam. Grazie di averlo ricordato, Guenon. Grazie di aver dato un ulteriore spunto in forza di un libro. COM’È ANDATA A FINIRE quella bruttissima storia dei pezzi di mar Ligure e Tirreno venduti (o regalati?) alla Francia di nascosto? Ricordo con orrore che fummo informati del fattaccio dai pescatori bloccati dalle motovedette francesi, altrimenti la cosa sarebbe passata inosservata. E pensare che le trattative risalgono al 2006 e sono state perfezionate dalla coppia RenziGentiloni. Forse sono un po’ammattito, ma penso che ci siano gli estremi per accusare di alto tradimento tutti i capi di governo e i ministri che sapevano e hanno taciuto. Io una bella richiesta di impeachment a Mattarella la farei... Sarebbe molto più motivata delle richieste di dimissioni della Raggi per via dei topi e delle buche che ci sono da 2771 anni (come minimo). TRATTATO CONGELATO COME IL PESCE. Finora ha vinto l’Italia. Con una tecnica che, calcisticamente parlando, si potrebbe definire melina. E che in questo caso ha avuto successo. Racconta l’europarlamentare Renata Briano (vicepresidente della Commissione Pesca dell’Ue): “In pratica il governo italiano non ha ratificato il trattato che avrebbe ridisegnato i confini marittimi attribuendo intere zone di mare ai pescherecci francesi”.
Tutto era cominciato, raccontano ambienti della Farnesina, quando “il 21 marzo 2015 era stato firmato l’Accordo di Caen, giunto dopo un lungo negoziato avviato nel 2006 e terminato nel 2012, per far fronte a un’obiettiva esigenza di regolamentazione anche alla luce delle sopravvenute norme della convezione delle Nazioni Unite sul diritto del mare del 1982 (UNCLOS)”. Ma subito i pescatori nostrani – e non soltanto loro– avevano alzato le barricate di fronte a quella che pareva l’ennesima resa ai cugini francesi. “Ma perché il trattato diventasse operativo – spiega Briano – occorreva una ratifica”. gio Emilia”. Che non solo sappia ridare la dignità perduta al nostro ministero dei Trasporti ma possa far sì che, rendendo finalmente rapida una tratta che parta da “Salerno - madre”, si riesca facilmente arrivare in una Reggio qualsiasi. Oppure, si scelgano altri ghiotti itinerari: per Reggio Calabria, una veloce soluzione via mare con splendida vista Eolie più cima dell’Etna e, per Reggio Emilia, un’affascinante periplo turistico che da Salerno tocchi Tirreno Jonio e Adriatico si- La Francia è partita in quarta: ha subito ratificato il documento, anzi, ha pure sequestrato un’imbarcazione ligure (“rilasciata” con una multa di oltre 8 mila euro). L’Italia, invece, ha cominciato a fare melina. Racconta ancora l’europarlamentare ligure: “È emerso che la Francia aveva torto. Sulla delimitazione dei confini, ma non solo. I pescherecci liguri infatti non invadevano le acque francesi per pescare. C’era soltanto un breve sconfinamento – del tutto regolare – per immettersi nella rotta che consentiva di gettare le reti per la pesca dei gamberoni. Che avviene nelle nostre acque”. Quatti quatti gli italiani insomma avrebbero chiuso il caso. Finora. no allo scalo di Riccione. Da qui, raggiungere Reggio Emilia con ogni mezzo è una bazzecola: non c’è via più bella diretta come la Via Emilia. Insomma, è il momento che si faccia qualcosa. Soprattutto a Salerno non ne vedono l’ora.
L’alternanza scuola-lavoro emblema della modernità
Piccoli uomini crescono. E ci fanno sperare. Se non altro perché non parliamo della classe intellettuale, ma di quella pura e incontaminata di oggi e quindi, di domani. Vedi le proteste in atto in molte piazze italiane promosse dal coordinamento degli studenti contro la metodologia didattica della alternanza scuola-lavoro.
Ora, la nota lieta della vicenda non è solo la protesta dei giovani: i giovani, da che mondo è mondo protestano, ma nel fatto che questi ragazzi stanno sfiorando il cuore nero di un’intera epoca senza essersene ancora accorti. Ci interessa, piutto- Nel nostro caso abbiamo saputo che anche il Csm è condizionato dalla politica, configurando ai nostri danni reati al di fuori delle leggi costituzionali e democratiche. Hanno imbavagliato quasi tutta la stampa, si sono appropriati del sistema televisivo, comprato mezzo parlamento, spolpato le banche e rovinato il sistema finanziario senza controllo. In una sana democrazia dovrebbero esserci poteri al di fuori dell’influenza politica, ma non esistono più.
Se dovesse passare anche lo sgorbio elettorale, la democrazia muterebbe in oligarchia: un attentato all’assetto Costituzionale.