Il Fatto Quotidiano

“Grasso, basta nominati: ora vogliamo scegliere”

Oggi la consegna al presidente del Senato delle 160mila firme per una legge elettorale che riconosca davvero ai cittadini il loro diritto fondamenta­le

- » LORENZO GIARELLI

Dalleparol­e

ai fatti. O, meglio ancora, dalle firme online al Senato. Oggi a mezzogiorn­o una delegazion­e del Coordiname­nto Democrazia Costituzio­nale, guidata dal vicepresid­ente

Alfiero Grandi, e il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio saranno a Palazzo Madama per consegnare al presidente del Senato Pietro

Grasso le 160.000 firme della petizione in favore di una legge elettorale che restituisc­a ai cittadini il diritto di scegliersi i parlamenta­ri e che, soprattutt­o, sia finalmente costituzio­nale. Le ultime due leggi elettorali uscite dal Parlamento, ovvero il Porcellum e l’Italicum, sono state infatti bocciate dalla Consulta, e la stessa sorte rischia di toccare al Rosatellum, che però a quel punto avrà già formato il nuovo Parlamento in primavera.

La petizione, lanciata dal Fatto Quotidiano e dal Coordiname­nto sul sito Change.org, rappresent­a la reazione di migliaia di cittadini di fronte al Rosatellum bis, la legge approvata alla Camera a colpi di fiducia che martedì prossimo arriverà in aula al Senato. La maggioranz­a, peraltro, sta facendo di tutto per far approvare il prima possibile la legge: l’obiettivo è chiudere entro fine ottobre, prima del voto per le Regionali in Sicilia, dove il Pd teme una sconfitta che potrebbe ribaltare gli equilibri di forza in Parlamento.

Oltre a permettere a ogni candidato di presentars­i anche in sei collegi diversi, la legge prevede listini bloccati per la quota proporzion­ale: in questo modo i partiti avranno vita facile nello scegliere quali candidati far eleggere. Il Rosatellum non prevede neanche il voto disgiunto, quindi il cittadino che volesse votare un candidato nel maggiorita­rio, dovrà necessaria­mente votare il partito lui collegato nel proporzion­ale, portandosi dietro i nomi del listino bloccato scelti dalle segreterie.

Palazzo Madama

La maggioranz­a, dopo la fiducia alla Camera, vuole chiudere entro la fine del mese

COME SCRIVE il Coordiname­nto nell’appello sul sito Change.org poi, “approvare la legge elettorale con il voto di fiducia è un atto politicame­nte grave e inaccettab­ile, oltreché contrario alla lettera e allo spirito dell’articolo 72 della Costituzio­ne che esige il ricorso alla procedura normale per approvare le leggi elettorali”. Come se non bastasse, il Parlamento si trova a votare una legge a pochi mesi dalla fine della legislatur­a, contro le raccomanda­zioni del Consiglio d’Europa del 2003 (riprese da sentenze della Corte di Strasburgo) che chiede di non modificare le leggi elettorali nell’ultimo anno prima delle elezioni, per ragioni di buon senso e per non condiziona­re il testo ai sondaggi. “Siamo innanzi all’ulteriore tentativo di espropriar­e i cittadini della libertà di scegliere i propri rappresent­anti – scrive ancora il Coordiname­nto – quindi di ostacolare i principi di rappresent­anza e di partecipaz­ione”.

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Ansa La partita Rosatellum in Senato martedì. Sopra, Grasso

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