Il Fatto Quotidiano

Il Tentenna al passo d’addio, “Pisapia vuole ritirarsi”

L’ultimo ballettoTa­bacci assicura: “Giuliano sta per mollare” I suoi smentiscon­o, Mdp saluta: “Ce ne faremo una ragione”

- » TOMMASO RODANO

La

breve, non indimentic­abile parabola politica di Giuliano Pisapia pare già ai titoli di coda. Per usare un’espression­e cara al personaggi­o in questione, è sempre più convinto di fare “un passo di lato”.

“PISAPIA SI RITIRA”. La voce circola con una certa insistenza tra i quasi (ex) alleati di Mdp-Articolo Uno. Nel pomeriggio la conferma arriva da uno degli uomini a lui più vicini. Bruno Tabacci, il vecchio democristi­ano che fa parte del Campo Progressis­ta di Pisapia, si concede una dichiarazi­one che somiglia a un annuncio: “Secondo me Giuliano è molto vicino a mollare – dice a Un giorno da pecora su Radio1 – perché è molto disamorato. Immaginava che si potesse ripetere l’esperienza di Milano ma qui è un guazzabugl­io, mettere insieme quelli che non vogliono stare insieme è difficile”.

In serata, la smentita di rito dei “pisapiani”. Il portavoce Alessandro Capelli garantisce: “L’impegno di Campo progressis­ta, e quindi anche di Giuliano Pisapia, pr oseg ue”. La formula si presta ad ambiguità. Chi è vicino all’ex sindaco, riconosce che “è amareggiat­o” ma non ancora fuori dai giochi. Si attendono le elezioni siciliane e la probabile (ennesima) sconfitta di Renzi. Il diretto interessat­o in compenso tace.

Pisapia – probabilme­nte incoraggia­to da un’attenzione mediatica che non corrispond­e ai suoi numeri nei sondaggi – si era proposto come “f eder ator e” di un nuovo centrosini­stra che tenesse insieme il Pd renziano e quelli che dallo stesso partito erano appena fuggiti a gambe levate (i fondatori di Mdp). A luglio aveva lanciato “Insieme” con Pier Luigi Bersani: doveva essere l’evento fondativo di una nuova lista unica di sinistra. Lo stesso Bersani l’aveva indi- cato come leader del partito. Da quel momento invece è iniziato un balletto incessante: un giorno Pisapia si proclamava fieramente alternativ­o al renzismo, il giorno dopo criticava la deriva minoritari­a dei suoi nuovi compagni e riproponev­a il confronto con i dem. Alla fine il filo si è spezzato. Pisapia rimane coerente almeno su un punto: non aspira ad un accordo elettorale con Renzi, malgrado il Rosatellum sia disegnato su misura per questo genere di alleanze strategich­e. Con il Pd no, ma nemmeno con i bersaniani – e soprattutt­o i dalemiani – considerat­i ormai poco più che una ridotta di estremisti.

In Mdp peraltro nessuno si straccia le vesti per la sua probabile rinuncia. Il senatore Miguel Gotor, piuttosto, è divertito dal paradosso Tabacci: “Mi dispiace per Giuliano, di lui ho stima. Ma il fatto che a parlare di ‘guazzabugl­io’ sia la stessa persona (Tabacci, appunto, ndr) impegnata a ri- lasciare interviste e sussurri contro di noi dai divanetti di Montecitor­io, è uno dei paradossi di questa stagione. Ce ne faremo una ragione”.

UNA RAGIONE, in effetti, se la sono già fatta. Il frontman c he dovrebbe raccoglier­e l’eredità di Pisapia è già stato individuat­o: il presidente del Senato Pietro Grasso. Gli ex Pd hanno raccolto le aperture sulla lista unica arrivate anche da Tomaso Montanari e dalla sinistra civica battezzata al teatro Brancaccio. Circola un sondaggio ottimistic­o di Alessandra Ghisleri: c’è un bacino elettorale che potenzialm­ente può valere fino al 10%.

Il sostituto

Gli ex Pd sono pronti a puntare su Grasso

Per la Ghisleri la sinistra può valere fino al 10%

 ?? Ansa ?? Ai saluti Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano
Ansa Ai saluti Giuliano Pisapia, ex sindaco di Milano
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy