Il Fatto Quotidiano

Cisl, scontro e commissari­amento Così è stata riconferma­ta la Furlan

La segretaria ha blindato la Funzione pubblica

- » CARLO DI FOGGIA

colare sui temi economici. Quelli di cui ha parlato ieri a Budapest la deputata Laura Castelli nella conferenza dell’Eaepe, associazio­ne per la politica economica innovativa. Un appuntamen­to che ogni anno riunisce accademici di tutto il mondo e che, in questa edizione, ha tra i relatori principali anche Mariana Mazzucato, teorica dello “Stato innovatore”, molto stimata dal Movimento, tanto da essere citata da Luigi Di Maio nel suo discorso da neo-candidato premier a Rimini, il 24 settembre scorso. Ma a invitare il M5S a Budapest è stato il segretario dell’Eaepe Pasquale Tridico, professore associato di Politica economica all’Università di Roma Tre, presenza fissa ai convegni del Movimento. E a Budapest c’era anche un altro interlocut­ore del M5S, Andrea Roventini, professore di Macroecono­mia alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa,

Così ecco Castelli, 31enne deputata della commission­e Bilancio, fidatissim­a di Di Maio, che ieri ha coordinato un tavolo di accademici su Lavoro e tassazione. E che nel pomeriggio ha discusso con alcuni professori anche di reddito di cittadinan­za, totem del Movimento. “Tutti gli esperti con cui ci siamo confrontat­i – sostiene Castelli – hanno insistito sulla necessità di un reddito garantito per ciascun Paese, come misura anche per fronteggia­re la trasformaz­ione del mondo del lavoro, che nei prossimi dieci anni cambierà radicalmen­te”. Ma la chiave del M5S è innanzitut­to un’al- Èil

cerchio che si chiude, tra diffide, cause legali e scontri interni. Il congresso della funzione pubblica Cisl si è concluso ieri con l’elezione a segretario di Maurizio Petricciol­i, l’uomo spedito a gennaio scorso da Annamaria Furlan a commissari­are in fretta e furia la federazion­e degli statali. A nulla è servita la diffida inviata nei giorni scorsi dall’ex segretaria generale della Fp Cisl, Daniela Volpato, e da altri iscritti per chiedere di fermare l’assise, minacciand­o di impugnare l’intera procedura in Tribunale.

È L’ATTO finale di una contesa che agita il secondo sindacato italiano. A gennaio la Furlan ha deciso di commissari­are la Fp Cisl, la seconda federazion­e per numero di iscritti e la prima per contributi versati, con accuse gravi. La principale riguarda presunte anomalie

Incontro a Budapest “Riforma del fisco e Irap per le imprese calcolata solo sul reddito aziendale”

nel tesseramen­to emerse da un’indagine ordinata dai vertici confederal­i: solo 7 sedi territoria­li su 70 sarebbero risultate in regola, con “70 mila tessere fantasma”. La struttura guidata da Giovanni Faverin, e dalla sua vice Volpato (poi espulsa) è stata commissari­ata da Petricciol­i, fedelissim­o della Furlan, con una procedura lampo molto contestata. Le ispezioni sono partite a marzo del 2016 e concluse verso fine dicembre. Il 10 gennaio alle 22 di sera viene convocato d’urgenza il comitato esecutivo per il 12: la Fp ha meno di 48 ore per esaminare 300 pagine di contestazi­one trasmesse solo in quel momento. Circostanz­e che hanno spinto 16 membri (su 60) del comitato esecutivo della Cisl a non votare il commissari­amento.

Volpato ha presentato un atto di citazione al Tribunale di Roma per annullare il blitz (la prima udienza è il 7 novembre). All’interno vengono menzionati tre incontri tra giugno e novembre 2016 in cui Furlan avrebbe chiesto a Fave- rin di dimettersi ed entrare nella segreteria confederal­e davanti a diversi testimoni.

I firmatari della diffida accusano i vertici della Cisl di fare piazza pulita dei dissidenti con la strategia dei comm i s s a r ia m e n t i , avviata dalla Furlan. Quello della

Fp – è l’accusa – sarebbe scattato per evitare che Faverin portasse lui la federazion­e al congresso nazionale previsto per il 7-9 giugno 2017 e poi al congresso confederal­e del 28 giugno successivo – dove la Fp vale l’8-10% in termini di voti – che poi ha riconferma­to la Furlan. La tempistica sembra sugge- rirlo. L’intera procedura è durata meno di un anno e il congresso nazionale è stato chiesto ad agosto, solo un mese dopo quello che ha visto trionfare la Furlan. Solo che invece di far partire l’iter congressua­le dagli iscritti, il congresso che ha eletto Petricciol­i è partito direttamen­te dai delegati già espressi dai congressi regionali durante il commissari­amento, saltando le assemblee aziendali e provincial­i, in violazione dello statuto nazionale. Dopo lo scandalo stipendi, il futuro della Cisl passerà dai tribunali.

La denuncia Vertici del sindacato accusati di fare pulizia dei dissidenti E Statuto violato

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Ansa Annamaria Furlan (Cisl)
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