Cisl, scontro e commissariamento Così è stata riconfermata la Furlan
La segretaria ha blindato la Funzione pubblica
colare sui temi economici. Quelli di cui ha parlato ieri a Budapest la deputata Laura Castelli nella conferenza dell’Eaepe, associazione per la politica economica innovativa. Un appuntamento che ogni anno riunisce accademici di tutto il mondo e che, in questa edizione, ha tra i relatori principali anche Mariana Mazzucato, teorica dello “Stato innovatore”, molto stimata dal Movimento, tanto da essere citata da Luigi Di Maio nel suo discorso da neo-candidato premier a Rimini, il 24 settembre scorso. Ma a invitare il M5S a Budapest è stato il segretario dell’Eaepe Pasquale Tridico, professore associato di Politica economica all’Università di Roma Tre, presenza fissa ai convegni del Movimento. E a Budapest c’era anche un altro interlocutore del M5S, Andrea Roventini, professore di Macroeconomia alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa,
Così ecco Castelli, 31enne deputata della commissione Bilancio, fidatissima di Di Maio, che ieri ha coordinato un tavolo di accademici su Lavoro e tassazione. E che nel pomeriggio ha discusso con alcuni professori anche di reddito di cittadinanza, totem del Movimento. “Tutti gli esperti con cui ci siamo confrontati – sostiene Castelli – hanno insistito sulla necessità di un reddito garantito per ciascun Paese, come misura anche per fronteggiare la trasformazione del mondo del lavoro, che nei prossimi dieci anni cambierà radicalmente”. Ma la chiave del M5S è innanzitutto un’al- Èil
cerchio che si chiude, tra diffide, cause legali e scontri interni. Il congresso della funzione pubblica Cisl si è concluso ieri con l’elezione a segretario di Maurizio Petriccioli, l’uomo spedito a gennaio scorso da Annamaria Furlan a commissariare in fretta e furia la federazione degli statali. A nulla è servita la diffida inviata nei giorni scorsi dall’ex segretaria generale della Fp Cisl, Daniela Volpato, e da altri iscritti per chiedere di fermare l’assise, minacciando di impugnare l’intera procedura in Tribunale.
È L’ATTO finale di una contesa che agita il secondo sindacato italiano. A gennaio la Furlan ha deciso di commissariare la Fp Cisl, la seconda federazione per numero di iscritti e la prima per contributi versati, con accuse gravi. La principale riguarda presunte anomalie
Incontro a Budapest “Riforma del fisco e Irap per le imprese calcolata solo sul reddito aziendale”
nel tesseramento emerse da un’indagine ordinata dai vertici confederali: solo 7 sedi territoriali su 70 sarebbero risultate in regola, con “70 mila tessere fantasma”. La struttura guidata da Giovanni Faverin, e dalla sua vice Volpato (poi espulsa) è stata commissariata da Petriccioli, fedelissimo della Furlan, con una procedura lampo molto contestata. Le ispezioni sono partite a marzo del 2016 e concluse verso fine dicembre. Il 10 gennaio alle 22 di sera viene convocato d’urgenza il comitato esecutivo per il 12: la Fp ha meno di 48 ore per esaminare 300 pagine di contestazione trasmesse solo in quel momento. Circostanze che hanno spinto 16 membri (su 60) del comitato esecutivo della Cisl a non votare il commissariamento.
Volpato ha presentato un atto di citazione al Tribunale di Roma per annullare il blitz (la prima udienza è il 7 novembre). All’interno vengono menzionati tre incontri tra giugno e novembre 2016 in cui Furlan avrebbe chiesto a Fave- rin di dimettersi ed entrare nella segreteria confederale davanti a diversi testimoni.
I firmatari della diffida accusano i vertici della Cisl di fare piazza pulita dei dissidenti con la strategia dei comm i s s a r ia m e n t i , avviata dalla Furlan. Quello della
Fp – è l’accusa – sarebbe scattato per evitare che Faverin portasse lui la federazione al congresso nazionale previsto per il 7-9 giugno 2017 e poi al congresso confederale del 28 giugno successivo – dove la Fp vale l’8-10% in termini di voti – che poi ha riconfermato la Furlan. La tempistica sembra sugge- rirlo. L’intera procedura è durata meno di un anno e il congresso nazionale è stato chiesto ad agosto, solo un mese dopo quello che ha visto trionfare la Furlan. Solo che invece di far partire l’iter congressuale dagli iscritti, il congresso che ha eletto Petriccioli è partito direttamente dai delegati già espressi dai congressi regionali durante il commissariamento, saltando le assemblee aziendali e provinciali, in violazione dello statuto nazionale. Dopo lo scandalo stipendi, il futuro della Cisl passerà dai tribunali.
La denuncia Vertici del sindacato accusati di fare pulizia dei dissidenti E Statuto violato