Cancellati i voucher parte la corsa ai contratti a chiamata: 129% in otto mesi
I dati Inps: calano le assunzioni
tra, afferma la deputata. Ossia il reddito come strumento per sbloccare miliardi per gli investimenti. Sostiene Castelli: “I meccanismi europei si basano su calcoli complicati, e uno dei parametri fondamentali è il Pil potenziale, la quantità massima di prodotto interno lordo che ciascun Paese potrebbe realizzare secondo le sue caratteristiche. E all’interno di questo parametro un grande peso lo ha la percentuale di inoccupati, ovvero di coloro che non cercano lavoro”. Ed è proprio su questo che il M5S vuole intervenire: “Il reddito di cittadinanza trasforma gli inoccupati in disoccupati, cioè in persone che il lavoro lo cercano, e a cui verrà dato un reddito in cambio della frequenza di corsi e altri criteri. Verranno reimmessi nel circuito. E questo ci permetterà di chiedere agli organismi europei maggiori spazi finanziari”. Secondo una relazione a cui il Movimento ha lavorato assieme a “professori ed esperti con cui collaboriamo da tempo” si possono sbloccare tra i 10 e 15 miliardi, grazie a una misura che ne richiede 17 tra erogazione di fondi e riforma dei centri per l’impiego. “Il reddito potrebbe quasi ripagarsi da solo” sostiene Castelli. Ossia con una copertura in deficit, ▶ICONTRATTI
a chiamata nei primi otto mesi del 2017 hanno registrato un aumento del 129,5% rispetto allo stesso periodo del 2016. Lo rileva l’Inps nel suo Osservatorio sul precariato spiegando che l’aumento da 121.000 contratti del 2016 a 278.000 nel 2017 è spiegato con la necessità per le imprese di ricorrere a strumenti contrattuali sostitutivi dei voucher, cancellati dal legislatore a partire dalla metà dello scorso mese di marzo e sostituiti, a partire da luglio e solo per le imprese con meno di 6 dipendenti, dai nuovi contratti di prestazione occasionale. Le assunzioni complessive crescono del 19,2% a fronte di un aumento delle cessazioni del 15,9%. Il maggior contributo alla crescita delle assunzioni è dato dai contratti a tempo (+26,3%) e dall’apprendistato (+25,9%) mentre sono diminuite le assunzioni a tempo indeterminato (-3,5% in totale, -2,5% se si considerano anche le trasformazioni). L’Inps sottolinea che il calo rispetto al 2016 dei rapporti stabili “è imputabile al part time”. Aumento dei contratti di somministrazione (+19,2%). senza sanzioni della Ue, ma con effetti positivi sulla crescita. Ricetta più ardita di quella del ministro dell’Economia Padoan, che da due anni chiede a Bruxelles un ricalcolo dei parametri sul Pil potenziale.
MA A BUDAPEST si è parlato anche di fisco. Un tema per il quale i 5Stelle pensano a una riforma complessiva, anche per convincere quelle piccole e medie imprese che soprattutto al Nord finora si sono mostrate molto tiepide nei confronti del Movimento. E le coordinate le dà ancora Castelli: “Vogliamo riformare il fisco per redistribuire le risorse, e una delle strade sarà semplificare procedure e forme di tassazione. Un modo anche per recuperare tutti quegli evasori inconsapevoli, e sono molti, che non pagano abbastanza perché non capiscono queste norme bizantine”.
E da qui si arriva alla riforma dell’Irap, detestata dalle imprese: “A oggi viene calcolata su una serie di fattori, dal numero di dipendenti ai macchinari dell’impresa. Noi la semplificheremo, spostandola solo sul reddito dell’azienda. E così diventerà anche più equa”. Promesse e progetti, per un governo a 5Stelle.
I punti
Il reddito di cittadinanza trasforma gli inoccupati in disoccupati che cercano lavoro. Così M5S pensa di ottenere più flessibilità dalla Ue Semplificare procedure e forme di tassazione per recuperare gli evasori inconsapevoli
non più calcolata anche sul numero dei dipendenti e sui macchinari, ma solo sul reddito