Sulla Route 66 partendo dal Grande Raccordo
Disco music made in Roma
DATECI la Route 66, una decappottabile, una radio da cui far partire Night Mistakes, e potremmo andare tutti d’accordo per un bel po’. I Joe Victor, band testimone della vivacità produttiva della scena musicale romana degli ultimi anni, porteranno i bagagli: dieci brani inediti che abbracciano gli anni Settanta e tutta l’età d’oro della disco music, ibridati qua e là da richiami al Mediterraneo e a dio sa solo cos’altro. La voce del frontman – Gabriele Mencacci Amalfitano – si distende potente, con un graffio scintillante come uno strobo. E anche se potrebbero suonare e cantare tutto, la scelta di farlo in inglese, in questo caso, sembra quasi obbligata: ci sono dentro la voglia e il modo di volgere lo sguardo altrove, e di portare in italica terra quell’afflato d’agitazione notturna che all’estero è stata rappresentata più che mai. Vanities è un riassunto perfetto del nuovo disco, anche se la voce che diventa quasi quella di un muezzin in Goldenation merita attenzione emotiva. Da mettere in agenda un live, perché i ragazzi – con Roscioni, Amoruso, Senatore – sono animali da palco. Solo un rimpianto: manca una di quelle ballate per struggersi nel parcheggio di una desolata pompa di benzina sull’highway. Bye Bye Eleonor Rose, ai cuori romantici, non basta. Degne di nota: l’imprescindibile Disco Folk Genial e Goldenation.