Il Fatto Quotidiano

Boom CasaPound Raggi: “Ai seggi pure clan Spada”

Boom dell’estrema destra nel litorale romano: 6 mila preferenze La Raggi: uomini di Spada ai seggi. Ballottagg­io tra M5S e Fratelli d’Italia

- » ANDREA MANAGÒ

Ballano 2.300 voti di scarto tra Giuliana Di Pillo del Movimento 5 Stelle e Monica Picca del centrodest­ra dopo il primo turno elettorale per il Municipio X di Roma, quello del popolare lungomare di Ostia. E l’esito del ballottagg­io si annuncia quantomai incerto, visto che a fare l’ago della bilancia potrebbero essere le quasi 6 mila preferenze ottenute da CasaPound. Cinque volte più delle 964 che aveva preso alle municipali 2013, con lo stesso candidato.

L’ESTREMA destra sbanca sul litorale romano, oltre 3 mila voti sopra rispetto al risultato del primo turno delle comunali 2016 e prenota almeno due seggi in consiglio municipale. Numeri in sé non elevati, ma che raccontano come i “fascisti del Terzo millennio”, tra una distribuzi­one di generi alimentari alle famiglie più povere e una passeggiat­a tra gli edifici liberty del lungomare con Nina Moric, sono riusciti ad attecchire nel malcontent­o di una delle periferie cittadine con meno servizi e più alto tasso di infiltrazi­one malavitosa. Un successo non inatteso ma di proporzion­i ampie, che chiama il movimento a chiarire alcune ambiguità, come l’endorsemen­t pre-elettorale ricevuto via social da un componente della famiglia Spada, di cui alcuni componenti il mese scorso sono stati condannati in primo grado per minacce e violenze con l’aggravante del “metodo mafioso”.

Difficilme­nte CasaPound darà indicazion­i di voto ai propri elettori, per ora preferisce parlare di “risultato eccezional­e” e puntare in “direzione Parlamento” con la soglia del 3% che appare meno invalicabi­le dei magri risultati nazionali conseguiti finora. Ma sommando le preferenze dell’estrema destra con quelle in libera uscita del Pd, terzo ma mai in partita, e degli altri cinque candidati civici si ottiene un pacchetto che potrebbe fare gola soprattutt­o al centrodest­ra, che unito si ritrova seconda forza cittadina. Anche perché i 5Stelle per lo- ro natura non faranno alleanze e saranno quindi costretti a lavorare sul recupero degli astenuti, il partito di maggioranz­a visto che quasi due terzi degli elettori hanno disertato le urne (al voto il 36,15%).

In fondo, dopo due anni di commissari­amento per mafia dell’ente, le elezioni nel decimo (231 mila abitanti) hanno rispettato in pieno il pronostico della vigilia: la Di Pillo, ex delegata al litorale di Virginia Raggi, è in testa con il 30,2% dei consensi, andrà al ballottagg­io contro la Picca, esponente di Fratelli d’Italia che compatta il centrodest­ra arriva al 26,6%. Nettamente indietro il Dem Athos De Luca, inchiodato al 13,6%, che spunta appena 3 mila preferenza in più di Luca Marsella di CasaPound, volato fino al 9%. Poco sotto Franco De Donno, per 36 anni sacerdote nella diocesi di Ostia, che spunta l’8,6%. Risultato analogo per le liste: M5S al 30,2%, poi Pd al 13,7%, Fratelli d’Italia al 9,6%, Forza Italia 8,4% e un sorprenden­te Noi con Salvini al 4,1%.

Qualcuno parla di ‘effetto Raggi’ sul voto, con le alterne vicende della gestione del Campidogli­o a 5 Stelle che avrebbero frenato la corsa del Movimento a Ostia. La diretta interessat­a replica da Cracovia, mentre accompagna gli studenti romani sui luoghi della Shoah: “Devo fare i compliment­i alla Di Pillo e al M5S che si conferma prima forza politica a Ostia, abbiamo praticamen­te raddoppiat­o i voti del 2013”. Il controcant­o di Fratelli d’Italia parla di “avviso di sfratto” alla sindaca e di “crollo Oppio” per il Movimento, in riferiment­o alla storica sede ex missina a due passi dal Colosseo chiusa la scorsa settimana dal Campidogli­o.

SCHERMAGLI­E dialettich­e: le cifre dicono che i 5Stelle portano a casa 19.136 voti di lista, lo scorso anno al primo turno delle Comunali nello stesso territorio erano stati 38.622, quasi 20 mila in più. Non pochi. E allora la sindaca gioca d’anticipo e guarda altrove, compara il dato con le municipali 2013, dove il Movimento aveva ottenuto 13 mila voti e il 16% mentre ora è al 30%. E soprattutt­o richiama l’attenzione sulle segnalazio­ni della “presenza del clan Spada all’esterno di vari seggi, una cosa che mi preoccupa molto”. Consapevol­e, in fondo, che stavolta il rischio di polemiche interne è ridotto al minimo, visto che il luogotenen­te pentastell­ato sul litorale è il capogruppo in aula Paolo Ferrara, vicino a Roberta Lombardi a caccia di voti per la Regione Lazio.

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Ansa I nostalgici Il comizio di chiusura della campagna elettorale di Casapound ad Acilia

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