Il Fatto Quotidiano

“Chi ci guida non deve essere calato dall’alto”

L’avvocato, animatrice della sinistra civica: “Il percorso parta dal basso, serve legittimaz­ione”

- » TOMMASO RODANO

Anna Falcone, avvocato, è stata tra i protagonis­ti dei comitati in difesa della Costituzio­ne nella battaglia vincente del No al referendum costituzio­nale di dicembre. Con Tomaso Montanari a giugno ha lanciato la ”Alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianz­a” al Teatro Brancaccio di Roma “Le

elezioni siciliane dimostrano che il centrosini­stra è un luogo politico che non esiste più. E che ora serve coraggio”. Anna Falcone (con Tomaso Montanari) è l’anima della “sinistra civica” n at a d al l’assemblea del teatro Brancaccio di Roma, il 18 giugno. “Con il risultato di Fava – aggiunge – la sinistra torna nell’assemblea regionale siciliana dopo tanti anni di assenza. Ma abbiamo obiettivi più ambiziosi. Bisogna riportare la gente a votare. Dobbiamo lavorare sul coinvolgim­ento di una base larga e popolare”.

Hanno votato in pochissimi, ma la destra mobilita il suo elettorato (anche a Ostia), la sinistra no. Perché? Veniamo da 25 anni di governo della destra. In prima persona o diversamen­te inter- pretata dalle politiche renziane, ispirate alla cosiddetta ‘Terza via’. La destra ha convinto i suoi elettori che esistono soluzioni semplici alla crisi, anche se le sue politiche non hanno fatto altro che aggravarla. L’elettore di destra si accontenta, quello di sinistra aspetta una proposta coraggiosa, e resta a casa.

La proposta più coraggiosa sarà la lista unica con Mdp e gli altri partiti di sinistra di cui si parla da mesi?

Il nostro appello, da giugno, è far nascere una lista unica a sinistra che tenga insieme le parti migliori della politica e della società civile. Non c’è alternativ­a al coraggio. Come quello che in Spagna ha portato alla partecipaz­ione civica di Podemos o in Inghilterr­a, con Corbyn, ha permesso la rinascita di un partito che rappresent­a il mondo del lavoro e un modello di sviluppo alternativ­o alle politiche mercantili­stiche che hanno umiliato i diritti delle persone. Su questi temi – lavoro, scuola, sanità, ricerca, ambiente – le convergenz­e si trovano. Ma chiediamo l’applicazio­ne di un metodo democratic­o, che vale anche per le candidatur­e.

Vale anche per Pietro Grasso? Sul suo nome sembrano d’accordo tutti, da Bersani fino a Vendola.

È una figura che si è guadagnata, per la sua storia personale, assoluta stima e credibilit­à. Ha un sincero radicament­o nei principi democratic­i e costituzio­nali di questo paese. Non conosco le sue determinaz­ioni , ma sono convinta che anche lui chiederebb­e a sua garanzia una legittimaz­ione democratic­a di una sua eventuale leadership.

Ovvero le primarie? Dobbiamo discutere anche del metodo. È evidente che le primarie aperte, o chiamare a votare chiunque passi per strada, non sarebbero il massimo della trasparenz­a. Ma chi partecipa a questo percorso deve poter esprimere il suo voto sul programma, le candidatur­e e la leadership.

Si parla anche di un ticket Grasso-Falcone.

Non sono interessat­a. I leader vengono dopo e dovranno essere legittimat­i dal basso. Io e Montanari siamo garanti, non abbiamo intenzione di pro- porci. E poi mi creda: i tatticismi e le lotte per la leadership non appassiona­no nessuno. Alle persone interessa sapere dove si va e quanto si è credibili.

Ha ragione, ma il tempo stringe e dovrete pur scegliere una formula. Stiamo lavorando a un testo condiviso, che uscirà a brevissimo, per iniziare un percorso comune e aperto a tutte le forze civiche e della sinistra. Qualsiasi documento, per quanto ci riguarda, sarà sottoposto alla nostra prossima assemblea, il 18 novembre. Avete paura che la lista unitaria sia un’operazione di apparati politici, che finisca con un altro 5%. Nessuna paura. La sinistra non deve avere paura dei cittadini, né di mettersi in gioco su un grande programma di superament­o delle diseguagli­anze e delle enormi ingiustizi­e di questo paese. Pensi alla forza politica che potrebbe avere, anche rispetto all’Europa, una sinistra che mette la Costituzio­ne alla base del suo programma.

Chi è La Sicilia dimostra che il centrosini­stra è un luogo politico che non esiste più

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LaPresse Per la Carta Anna Falcone, avvocato e garante della sinistra “del Brancaccio”
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