Suocera da impazzire: 26 morti per un litigio
L’autore della strage ha dato l’assalto alla chiesa sapendo che era frequentata dai parenti
Giubbotto
tattico, fucile semiautomatico Ruger, due pistole. L'assassino inonda con una pioggia di pallottole la chiesa battista piena di fedeli: 26 morti fra cui 14 bambini – il più piccolo 18 mesi – e 20 feriti. Il movente? Una lite con la suocera. L'obiettivo di Devin Patrick Kelley, autore della carneficina di Sutherland Springs (vicino San Antonio), a causa di dissapori familiari è diventato il luogo di culto frequentato dai genitori della moglie, ma il killer ha fatto male i calcoli: loro non erano presenti, c’era solo la madre della suocera, Lula Woicinski White, 71 anni,.
ALLA DIMENSIONEtanto tragica quanto surreale dell'ennesima strage negli Stati Uniti si aggiungono le dichiarazioni del procuratore ge- nerale del Texas, Ken Paxton, che ha richiamato uno slogan caro alla National Rifle Association (NRA): “L'unica cosa che può fermare un cattivo con un’arma è una brava persona con una pistola”. Insomma, più pistole per tutti, anche nei luoghi religiosi.
“In Texas possiamo portare armi in modo discreto, non a vista: c'è sempre la possibilità che un uomo armato venga messo fuori gioco prima che possa uccidere molte persone” ha concluso Paxton che ha già trovato l'eroe del giorno: un cittadino che, vedendo uscire Kelley dalla chiesa ha ingaggiato una breve sparatoria prima che lui si dileguasse; quando le pattuglie hanno trovato il corpo senza vita dell'assassino, aveva i segni di alcune ferite, una delle quali auto inflitta, che ha aperto l'ipotesi al suicidio. Kelley aveva avuto il tempo di telefonare al padre, dicendogli che non sarebbe sopravvissuto. Eventuali dibattiti su una stretta per l'accesso a fucili semiautomatici, come quello usato dall'assassino, sono stati stroncati sul nascere non solo dalle parole del governatore, ma da quelle del presidente Trump che ha commentato dal Giappone, durante la sua visita in Asia: “È un problema di salute mentale, i fucili non c'entrano”.
EX MILITARE della Air Force, Kelley persino in Texas – Stato con una tradizione libertaria sull'argomento – si vide negare la licenza per possedere armi. Lo ha confermato il governatore Greg Abbott; salta fuori che Kelley, quando ancora indossava la divisa, era stato sottoposto a processo per aver aggredito la moglie e il figlio (un anno di arresti domiciliari) e nel 2014 fu accusato di crudeltà verso gli animali: all’epoca viveva in una casa mobile a Colorado Springs, pagò una multa di 368 dollari. Le i n d a g i n i d ovranno accertare attraverso quali canali il killer si sia procurato l'Ar- 15 Ruger e le pistole. La chiesa del piccolo centro di Sutherland Springs era conosciuta per i pasti gratis agli indigenti e le messe trasmesse sul Web: ma Kelley l'ha scelta per motivi personali, sapeva che la suocera, a cui aveva già mandato sms minacciosi, la frequentava spesso.
NON È LA PRIMA volta – ma è la più letale – che luoghi di culto negli Stati Uniti vengono scambiati per territorio di guerra: il 9 dicembre 2007, a Arvada ( Denver) in Colorado, 5 morti; il 31 maggio 2009 una vittima a Wichita, Kansas; il 17 giugno 2015 un suprematista bianco apre il fuoco a Charleston, in South Caroline, uccidendo 9 persone; il 24 settembre scorso era accaduto a Antioch, in Tennessee: un morto e alcuni feriti per l'azione di un pistolero.
Più armi per tutti Il procuratore generale del Texas: “Una brava persona con la pistola può fermare i cattivi”