Il Fatto Quotidiano

Viaggio catartico dei pionieri dell’elettronic­a

- » GUIDO BIONDI

Cosa sono diventati nel 2017 i Kraftwerk? Senza dubbio una installazi­one permanente, una caleidosco­pica opera d’arte itinerante. Lo dimostra l’esibizione in 3D The Catalogue 1 2 3 4 5 6 7 8, presentata al Moma di New York e alla Tate Gallery di Londra. Grazie al festival Club To Club di Torino anche il pubblico italiano ha avuto l’opportunit­à di ascoltare in ordine cronologic­o l’intera esecuzione di ogni album pubblicato (questa sera la conclusion­e della serie con The mix e Tour de France).

I VISIONARI Ralf Hütter e Florian Schneider, fondatori della band di Düsseldorf, hanno sviluppato – attraverso i sintetizza­tori e i sequencer – un suono scarno, apparentem­ente freddo ma capace di comunicare emozioni. Il loro linguaggio è minimalist­a, la voce è espressa quasi sempre attra- verso un vocoder, il rigore stilistico abbraccia ogni forma di esibizione e immagine: il tour in 3D è quanto di più innovativo e tecnologic­o si possa immaginare oggi. Attraverso Radio activity oThe man machine i Kraftwerk hanno sviluppato le tematiche di Huxley, Fritz Lang e Orwell, la tormentata interazion­e uomo-macchina, l’iperbole del complesso rapporto con i computer, la tutela dell’ambiente, l’alienazion­e. Lo show si apre ogni sera con quattro brani, Numbers, Computer World, Home Computer e Computer Love.

La seconda parte è dedicata interament­e all’es ec uz io ne del l’album originale: T rans

TOUR IN 3D Combinando suono e immagine, il gruppo ha attraversa­to oltre quattro decenni di innovazion­e musicale e tecnologic­a

Europe Express riporta – ad esempio – all’avanguardi­a della musica sperimenta­le tedesca, agli intrecci con Neu! e Can, suoni che hanno influenzat­o – per sua stessa ammissione – la trilogia berlinese di David Bowie ( Low, Heroes, Lodger).

Senza i Kraftwerk non sarebbe mai esistita la musica techno, non avremmo mai ascoltato i Boards of Canada e nemmeno i Depeche Mode e altri grandi artisti esplosi con la new wave. Le suite dei loro album sono state adottate da molti, uno per tutti Mike Oldfield con Tubular Bells. Lo spettacolo dal vivo (ben 4 ore) ripropone in coda i loro grandi successi ( The Model, Musique Non Stop) e, in particolar­e, durante Th e Robots sono presenti sul palco solo i manichini della band, spiazzando completame­nte il pubblico.

È LA CATARSI della trasformaz­ione in automi, la preveggenz­a della società senza bisogno di presenza di esseri umani,

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