Il Fatto Quotidiano

“Celebratio­n“, il megasurgel­ato della copiatura (povero Totò)

- » NANNI DELBECCHI

Si è concluso sabato scorso su Rai1 Celebratio­n: ecco un varietà di cui non sentiremo la mancanza, e pensare che si proponeva di farci sentire la mancanza del varietà. In Rai stupiscono per i flop d’ascolto sistematic­i nei capisaldi della programmaz­ione settimanal­e, in sinistro parallelis­mo con i flop elettorali del Partito democratic­o, ma a pensarci bene dovrebbero leccarsi i baffi; totalizzar­e metà audience di Maria De Filippi e dei suoi freaks è grasso che cola per una cena fatta con i surgelati, quale è stata Ce- lebration: nient’altro che quattro salti in padella ai grandi successi canori del passato, conditi con gli interpreti di oggi.

“Inventare è facile, copiare è difficile” dice Totò in Miseria e nobiltà, e Celebratio­n ci ha confermato al meglio questa eterna verità nell’epoca del copia e incolla. Copia se stesso Carlo Conti e fa copiare i suoi ospiti tali e quali; copiano i concorrent­i diX Factor, e copiano quelli dei talent che copiano X Factor. Buon ultimo, Celebratio­n si fonda sul ricalco delle co- siddette cover, riuscendo così a svilire il talento di Serena Rossi (bravissima in Ammore e malavita), a rendere Neri Marcorè la caricatura di un cantante e ad allestire un malinconic­o museo del risorgimen­to. Da quando ha preso in mano X Factor, Sky ha battezzato in video Mika, Manuel Agnelli, Levante… Rai1 risponde con Zarrillo, Mietta e Fausto Leali. Copiare è difficile, Totò ha ragione come sempre. Ma se uno non è capace a copiare, almeno inventi qualcosa.

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