Si alzi il sipario! Da Picasso a De Chirico: artisti all’Opera
PALAZZO BRASCHI Apre domani a Roma, al Museo di Piazza Navona, la mostra di scenografie e allestimenti del Teatro creati da grandi pittori e maestri dal 1880 a oggi
Eora, sipario! Quindici metri, per l’esattezza, dipinto da De Chirico per un Otello rossiniano. Ma anche bozzetti, maquette, figurini, allestimenti e costumi di alcune delle più grandi figure artistiche del Novecento che hanno calcato le tavole del palcoscenico del Teatro dell’Opera di Roma. È la mostra che da domani apre al pubblico fino all’11 marzo 2018 al Museo di Roma a Palazzo Braschi in Piazza Navona. Un allestimento – è proprio il caso di dirlo – che racconta l’intreccio tra l’Opera e i maestri che l’hanno abbellita. Un percorso che va da fine Ottocento con la prima della
Cavalleria Rusticana c he Pietro Mascagni portò in scena nel 1890 e prosegue con grandi titoli del nostro teatro lirico – ma anche perle “minori” – e si allunga fino a dietro le quinte, scoprendo così il lavoro delle maestranze.
Oltre a Mascagni, riscopriamo la Tosca di Giacomo Puccini, sul palco nel 1900, che ci riporta a Maria Callas e al suo costume ne La Touran
dot. Ma non è l’unica soprano a essere ricordata: ritroviamo anche Emma Carelli, che negli anni ‘ 10 fu direttrice dell’allora Teatro Costanzi, finché nel 1928 il comune di Roma non lo acquisì e passò a chiamarsi come oggi.
Ed è qui che il legame con i grandi maestri si fa più intenso, le collaborazioni più fertili e le messe in scena diventano opere d’arte. Felice Casorati firma l’Elektra di
Richard Strauss, Filippo De Pisis La rosa del sogno di Alfredo Casella, il futurista Enrico Prampolini, I capricci
di Callot di Gian Francesco Malipiero. Fino a Pablo Picasso , che nel 1919 disegna scene e costumi per il balletto di Manuel de Falla Il cappello
a tre punte, messo in scena nel Secondo Dopoguerra. Per arrivare agli Anni Sessanta, quando sul palco dell’Opera Renato Guttuso lavora alla
Carmendi Georges Bizet e alla Sagra della primavera di Igor Stravinskij, o Giacomo Manzù si cimenta con Oedi
pus Rex, sempre di Stravinskij, e Alexander Calder con
Work in progress di Bruno Maderna. E nei decenni successivi arrivano anche Alberto Burri, è suo il “Cretto” per
November Steps, il balletto di Minsa Craig del 1972, o Mario Ceroli La fanciulla del
West di Puccini del 1980, Arnaldo Pomodoro, Semira
midedi Gioachino Rossini del 1982, William Kentridge
Lulu di Alban Berg, in scena quest’anno. Ultimi ma non ultimi, in mostra anche i costumi di stilisti quali Armani , Valentino, Balestra e Ungaro. Per finire con i registi. Dal
Don Carlo di Giuseppe Verdi nel mitico allestimento di Luchino Visconti, a Luca Ronconi, Bob Wilson, Emma D an t e , Werner Herzog e Sofia Coppola.
Maestranze e costumi Esposti anche gli abiti di scena di stilisti come Armani, Valentino e Balestra