La corsa di “DemA” verso il governo
Il sindaco di Napoli De Magistris spiega le sue idee e le sue ambizioni politiche
Seppure il sindaco insista molto sull’orizzontalità di DemA, nessuno potrebbe smentire il dato che a oggi il movimento (di Luigi De Magistris) si poggia completamente sulla sua personalità. Al di là degli slogan di facciata, ne è consapevole: “Siccome non mi potrò candidare ovunque, né potrò stare ovunque, è importante che questo movimento cresca e che avanzino personalità interessanti, che tra l’altro già esistono, personalità di grande qualità e di capacità”.
MALGRADO GLI VENGA fatta esplicita richiesta, il sindaco non vuole fare nomi: “Voglio dare le chiavi di DemA agli attivisti sul territorio, a chi in questi anni di crisi si è rimboccato le maniche e ha lavorato per strada e nei vicoli riuscendo a coniugare militanza so- ciale ed elaborazione politica”. Si punta a valorizzare i cosiddetti militanti anonimi, quelli che sui territori si rimboccano le maniche con pratiche di mutualismo e lavoro sociale. Sono indispensabili per riuscire a insediare DemA nei quartieri. Il sindaco sa che deve accelerare nell’organizzazione del movimento e gli attivisti di base, in tal senso, sono fondamentali. Sarebbero molte le personalità già individuate. Qualcuna con una grande capacità di elaborazione intellettuale e politica. Si lavora, in prospettiva, affinché DemA abbia delle sue candidature sia alle Regionali del 2020 – in cui l’ex pm sbugiarda i giornali che l’avevano tirato in ballo dicendo che non si candiderà – che alle prossime elezioni partenopee: “Se faccio il sindaco fino al 2021 non posso fare contestualmente il presidente della
R eg io ne ”, ride.
“E poi ci sono le elezioni amministrative dove dobbiamo rivincere senza di me, per dare continuità all’e sp erienza della Napoli ribelle”. (...) DemA è lo strumento ipotizzato. Ma i tempi non sono maturi. Poteva presentarsi alle elezioni politiche del 2018, a capo di un soggetto a sinistra del Pd, l’ex pm ha preferito saltare il giro perché non interessato a progetti di mera testimonianza. Sfidando il ca rp e diem, si è dato tempi lunghi: DemA sarà presente alle elezioni Europee del 2019 – “perché per cambiare l’Italia bisogna cambiare anche l’E uropa” –, con una lista transnazionale esprimerà proprie candidature per conquistare la Regione Campania nel 2020 e rivincere a Napoli nel 2021. Solo a quel punto, nel 2021, de Magistris punterà a Palazzo Chigi.
DALL’AUTUNNO lavorerà, parallelamente, per strutturare e organizzare in modo più capillare il suo movimento. L’obiettivo è riprodurre il modello Napoli su scala nazionale. (...) Da qui al 2021 gli scenari politici si evolveranno. Può succedere di tutto. Anche che entri in crisi la sua “rivoluzione governando” screditando, agli occhi di tutti, il cosiddetto modello Napoli. E se la città si indebolisce, il progetto politico naufraga. Sono convergenze parallele, le due cose vanno insieme. Di questo l’ex pm sembra essere conscio. Con totale lucidità afferma: “Certo che sono preoccupato e per questo non voglio lasciare il timone (...) Un’amministrazione così autonoma e sganciata dal Sistema non si è mai vista”.