Il Fatto Quotidiano

“A 73 anni canto l’amore, d’autore”

GIANNI MORANDI Il nuovo disco dell’artista bolognese, che da febbraio parte in tour

- » NANNI DELBECCHI

C’era proprio bisogno dell’album numero 40? Gianni Morandi se lo chiede da sé alla presentazi­one di D’amore d’autore, oggi in uscita, e mentre lo dice capisci che sì, c’era bisogno, perché è impossibil­e non accorgersi che a 73 anni ha ancora la vitalità e l’allegria contagiose di quando Luis Bacalov scrisse per lui Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte. Era il 1962: inevitabil­e cominciare con il ricordo del maestro argentino scomparso due giorni fa “che era venuto in Italia per fare il pianista di Claudio Villa”. Poi Gianni torna quello di sempre: si è fatto mandare dal pro- duttore a fare un bel tour (partenza da Jesolo il 2 febbraio), ma per farlo come si deve ci volevano dei pezzi nuovi come si deve.

“ALLORA HO pensato di chiedere a qualche amico una canzone sul tema dell’amore”; è partito con Ligabue ( Dobbiamo fare luce), ha proseguito con Ivano Fossati ( Ultralegge­ro, titolo che può valere per il volo acrobatico tutto il cd), Elisa ( Se ti sembra poco), poi Ermal Meta, Giuliano Sangiorgi, Levante. Non poteva mancare un duetto: quello con Fiorella Mannoia per Onda su onda di Paolo Conte. D’amore d’autore si legge in due direzioni; da una parte c’è la “nazionale art is ti ” selezionat­a da Gianni per le proprie corde; dall’altra l’omaggio di tre generazion­i all’eterno ragazzo. Ogni pezzo ha la sua storia ma è anche il frammento di un racconto in 8 capitoli, la morale è la stessa di quando si fece mandare per la prima volta a prendere il latte: guai a pensare che un’età della vita possa escludere tutte le altre.

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