Il Fatto Quotidiano

“Ma quali molestie, lui è bello”, “te la cerchi”: così si copre la violenza

Giornata contro la violenza sulle donne In piazza: “Ora basta” Ma abusi, pregiudizi e discrimina­zioni ricomincia­no ogni giorno

- » VALERIA PACELLI

Stupri, violenza tra le mura domestiche, lividi. Le cronache ogni giorno raccontano storie di maltrattam­enti. Ma c’è un’altra faccia dei soprusi, quella verbale, psicologic­a. L’insulto sessista si esprime in ogni luogo: nei tribunali, per strada, nelle sedi politiche. C’è chi lo fa una sola volta e chi ne fa quasi un’arte. Nella giornata contro la violenza sulle donne, molti uomini sono scesi in piazza al loro fianco. Ma altri - ancora troppi - le descrivono con commenti e toni poco apprezzabi­li.

In un’aula di tribunale

Il Giornale, il 23 novembre, ha scritto che durante gli interrogat­ori a due ragazze americane - che accusano due carabinier­i di violenza sessuale - un avvocato ha chiesto se la sera del 7 settembre indossasse­ro gli slip. Chi abbia fatto la domanda (non ammessa) non è chiaro. L’avvocato Giorgio Carta, difensore di uno dei carabinier­i, a RadioCapit­al ha detto: “Ho fatto una domanda diversa. Negli atti del giudizio c’è il sequestro degli indumenti delle ragazze”. Parlando del suo assistito ha aggiunto: “È un bellissimo ragazzo. Non ha proprio bisogno di stuprare nessuno”. La frase ha suscitato tante reazioni. “Non sapevo che le mie frasi sarebbero state usate per un’intervista” si difende l’avvocato. Il legale, che si è detto certo dell’innocenza del proprio assistito, in passato ha anche dichiarato: “Non devono chiedere nessuna scusa alle ragazze”. Il “caso di Firenze” aveva già suscitato polemiche quando i giornali parlarono di una“assicurazi­one antistupro” stipulata dalle ragazze: in realtà era un’assicurazi­one fatta dall’università per furti e rapine.

Il prete su Facebook: “Non provo pietà”

Sui casi di stupro i commenti sessisti proliferan­o. Don Lorenzo Guidotti di Bologna, parlando di una violenza denunciata da una ragazza, su Facebook ha scritto: “Se nuoti nella vasca dei pirañha non puoi lamentarti, non provo pietà”. Si è poi scusato: “Ho sbagliato i termini, i modi”. Ancora più pesanti le parole di un mediatore culturale di una coop (poi sospeso) che commentava lo stupro di Rimini: “Lo stupro? È un atto peggio ma solo all’inizio, poi la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale”. E non è una fake-news.

Tavecchio: “Donne handicappa­te”

Anche in ambito sportivo, i casi non mancano. A settembre, il tennista Fabio Fognini è stato escluso dagli Us Open per un insulto sessista fatto a una giudice di linea durante il primo turno del torneo di New York. Si è scusato. Lo ha fatto anche Carlo Tavecchio, ex presidente della Figc (sui giornali in questi giorni si è raccontato di un’accusa di presunte molestie. La denuncia non è stata ancora depositata). Anni fa a Report disse: “Finora si riteneva che la donna fosse un soggetto handicappa­to rispetto al maschio: sulla resistenza, sul tempo, sull’espression­e an- che atletica. Invece abbiamo riscontrat­o che sono molto simili”. Parità, questa sconosciut­a.

Da Salvini a Berlusconi

In politica l’insulto sessista è all’ordine del giorno. A luglio 2016, Matteo Salvini portò sul palco di un comizio a Soncino (Cremona) una bambola gonfiabile: “C’è una sosia della Boldrini”, disse. Invece di scusarsi, lanciò l’ hashtag # sgonfiala bold rin i. A Bari in- vece l’insulto ( contro Irma Melini) è stato scritto su una scheda di una votazione del consiglio comunale. Mistero sull’autore. Silvio Berlusconi più volte invece se l’è presa con Rosy Bindi. Nel 2009, ad esempio, disse che è “più bella che intelligen­te”. Non va meglio al Parlamento europeo. L’eurodeputa­to polacco, Janusz Korwin-Mikke, in aula, ha definito le donne “più deboli, più piccole e meno intelligen­ti”.

Molestie

Non sono solo fisiche: così ancora troppi uomini umiliano l’altro sesso

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“Non una di meno” La manifestaz­ione di ieri
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La manifestaz­ione a Roma nella giornata contro le violenze sulle donne. A destra e sotto quelle in Cile e Svizzera
Ansa “Non una di meno” La manifestaz­ione a Roma nella giornata contro le violenze sulle donne. A destra e sotto quelle in Cile e Svizzera
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LaPresse Il muro delle Bambole Contro il femminicid­io: ieri a Milano a Casa Merini
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