Il Fatto Quotidiano

Il Pd cambia legge sul voto comunale per fregare il M5S

Passa in commission­e alla Camera l’emendament­o del verdiniano Parisi

- WA.MA.

Ad averci pensato prima in queste ore Piero Fassino non sarebbe impegnato a fare l’impossibil­e “pontiere” della futura coalizione di Matteo Renzi, ma farebbe ancora il sindaco di Torino. Il 5 giugno 2016, infatti, l’ex ministro e ultimo segretario dei Ds chiuse il primo turno delle Comunali col 41,83% dei voti, ben 11 punti in più della sfidante a 5 Stelle Chiara Appendino: non raggiunse il 50% più uno dei voti e fu costretto al malaugurat­o ballottagg­io.

ORA, PERÒ, potrebbe non accadere più: la maggioranz­a propone di istituire nel sistema elettorale dei Comuni oltre i 15mila abitanti la “soglia Fassino”, che poi è anche la fu soglia dell’Italicum e quella in vigore per i sindaci in Sicilia (Leoluca Orlando, rieletto al primo turno col 46,2%, ancora ringrazia).

È successo ieri in commission­e Affari costituzio­nali alla Camera: si sono votati gli emendament­i alla proposta di legge “Modifiche al testo unico delle leggi sull’or dinamento degli enti locali e altre disposizio­ni, in materia di elezione del sindaco e del consiglio comunale”. Relatore: il verdiniano Massimo Parisi. Una legge di 6 articoli che si propone di “riformare il sistema di elezione dei sindaci e dei consigli comunali e al contempo rivedere le norme che determinan­o il procedimen­to relativo al deposito delle liste di candidati per questo tipo di consultazi­oni ”. Ma soprattutt­o di “rivedere la soglia di voti prevista per l'elezio- ne del sindaco al primo turno”. Nella fattispeci­e, si parla “dell’eliminazio­ne del secondo turno per tutti quei comuni di medio-grandi dimensioni – e quindi comprenden­ti molte sezioni elettorali – in cui il sindaco risultereb­be eletto al primo turno avendo conseguito il 40 per cento più uno dei voti validi”.

TRADOTTO: il ballottagg­io scatterebb­e solo sotto il 40% dei consensi. Ieri la proposta - con relativi emendament­i - è passata con il parere favorevole del Pd, espresso da Emanuele Fiano. Domani la Commission­e darà mandato al re- latore, e la prossima settimana la legge potrebbe arrivare in Aula. Fiano il placet del Pd l’ha giustifica­to così: “Si tratta del modello indicato dall’Anci: chi supera il 40% ha vinto”. Il deputato fa riferiment­o a un’audizione di Matteo Ricci - primo cittadino di Pesaro, vice presidente dell’Anci e responsabi­le enti locali del Pd - tenuta a luglio. Spiega Ricci: “L’Anci ha dato parere favorevole”. Il doppio turno varrebbe solo per chi non arriva al 40%perché “tutti gli altri sistemi elettorali hanno una soglia di governabil­ità attorno al 40%”. Il riferiment­o è ad alcune leggi regionali, ma “anche

Come si cambia Il sistema elettorale dei Comuni era il preferito di Renzi: ora il ballottagg­io è meglio evitarlo

all’Italicum: col 40% si aveva la maggioranz­a”. Ora, al netto del fatto che quella legge è stata bocciata dalla Consulta, il sistema elettorale dei sindaci è sempre stato quello preferito da Matteo Renzi: “La legge elettorale che funziona è quella dei sindaci”, ha ripetuto spesso e volentieri. Evidenteme­nte ha cambiato idea. D’altra parte sia Fiano che Ricci rispondono direttamen­te a lui, senza contare che i ballottagg­i ultimament­e non sono andati troppo bene per il Pd: alle ultime amministra­tive il candidato di centrosini­stra ha perso quasi ovunque, (da Genova all’Aquila fino a Parma: a Palermo, invece, col 40% l’hanno sfangata).

Va detto che è difficile - per ammissione dello stesso Emanuele Fiano - che questa legge riesca ad essere approvata entro la fine della legislatur­a. Anche se a Montecitor­io il Pd si dice abbastanza certo di arrivare al sì: il colpo di mano è dietro l’angolo e il segnale comunque indicativo.

DENUNCIA Alfredo D’Attorre (Articolo 1 - Mdp): “Il Pd si butta a fine legislatur­a su una proposta in quota al gruppo Verdini per limitare il ricorso al ballottagg­io per i sindaci, prevedendo che si possa essere eletti direttamen­te al primo turno con il 40% dei voti”. E lancia l’allarme: “Sarebbe incredibil­e se tentassero un altro colpo con la fiducia a fine legislatur­a anche sulla legge elettorale per i Comuni”.

 ?? LaPresse ?? Passato e presente L’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, e l’attuale prima cittadina, la Cinque Stelle Chiara Appendino, durante il confronto televisivo che ha preceduto le elezioni comunali
LaPresse Passato e presente L’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, e l’attuale prima cittadina, la Cinque Stelle Chiara Appendino, durante il confronto televisivo che ha preceduto le elezioni comunali

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