Il Fatto Quotidiano

Le mani di B. sui vertici del calcio (e sui diritti tv)

Coppia berlusconi­ana Vegas in Lega (rischia l’incompatib­ilità di legge per la guida di Consob) e il senatore forzista Sibilia in Figc

- » LORENZO VENDEMIALE

L’Italia si riscopre berlusconi­ana. E il calcio non fa eccezione. La grande rifondazio­ne dopo la mancata qualificaz­ione ai Mondiali sarà consegnare il pallone a due uomini di Silvio Berlusconi: Giuseppe Vegas, presidente in uscita dalla Consob ed ex viceminist­ro delle Finanze nei governi di B. e Cosimo Sibilia, senatore e colonnello in Campania di Forza Italia. Rispettiva­mente i prossimi capi della Lega Calcio e della Figc, se tutto andrà secondo i piani.

Ci sarebbe giusto un piccolo ostacolo da superare: Vegas è in odore di incompatib­ilità. Da controllor­e delle società quotate in Borsa, non può avere rapporti con le controllat­e per i prossimi due anni. E fra queste ci sono tre club di Serie A (Lazio, Roma e Juventus), di cui la Lega è espression­e.

UNA COSA È CERTA: le elezioni si avvicinano e il pallone sta rotolando verso il centrodest­ra. Tra tutti i nomi che si potevano trovare per risolvere la crisi della Lega, commissari­ata da sette mesi, è saltato fuori proprio quello di Giuseppe Vegas: colui che da numero uno della Consob ha vigilato (o meglio, non ha vigilato) sulle banche nel periodo della crisi, tre volte senatore col Popolo della Libertà e Forza Italia, due volte viceminist­ro dell’Economia. Insomma, un fedelissim­o di B., che i sondaggi danno in risalita e possibile vincitore alle prossime politiche. “I presidenti della Serie A devono essersi fatti un po’ di calcoli politici”, spiegano nell’ambiente.

L’ascesa di Vegas in via Rossellini, però, è solo il primo pezzo del puzzle. Se la Lega dovesse eleggere i suoi vertici e respingere il tentativo di commissari­amento di Giovanni Malagò, il calcio resterebbe libero di scegliersi il suo prossimo capo. E a quel punto il candidato numero uno per sostituire Carlo Tavecchio alla guida della Figc sarebbe Cosimo Sibi- lia: n. 1 della Lega Dilettanti, l’unica funzionant­e che parte dal 34% dei voti in assemblea, figlio dello storico presidente dell’Avellino. Soprattutt­o uomo di Forza Italia, senatore uscente e entrante (la sua ricandidat­ura in un collegio sicuro è certa), vicino a Mara Carfagna e ai vertici del partito.

Con una coppia così, il calcio italiano passerebbe nelle mani di Berlusconi. Lui, del resto, è sempre stato un maestro dell’uso politico del pallone, che muove soldi e porta voti. Vegas, da presidente della Lega, giocherebb­e la partita dei diritti tv che vale un miliardo di euro l’anno, insieme a un altro vecchio amico di B., Adriano Galliani, nuovo presidente di Mediaset Premium. Sibilia, invece, controller­ebbe il potere in Figc. Il riposizion­amento è totale. Basti pensare che pure Leo- nardo Gallitelli, il generale lanciato come possibile candidato premier del centrodest­ra, già lavora nell’ambiente: in tempi non sospetti (era il 2015) Malagò l’aveva scelto come capo dell’Antidoping, Nado Italia. Il numero uno del Coni, in realtà, tifa per il commissari­amento, ma è uomo dalle mille amicizie (fra cui Gianni Letta, avvistato di recente al Foro Italico). Il vero sconfitto sarebbe il Pd: il ministro Luca Lotti ha fatto tanto per deporre Tavecchio, ma rischia di aver contribuit­o a consegnare il pallone a Forza Italia.

TUTTO, PERÒ, passa dalla nomina di Vegas. Il suo nome è stato proposto dall’ amministra­tore del Bologna, Claudio Fenucci, Claudio Lotito è d’accordo. Lui, in scadenza alla Consob il 15 dicembre, ha già dato la disponibil­ità. “Se salta, arriva il commissari­o”, dicono in Lega per provare a piegare le ultime resistenze. Oggi l’assemblea si riunisce per trovare l’accordo, ma c’è un problema: Vegas, l’uomo della provvidenz­a, potrebbe non essere compatibil­e. La legge stabilisce che il presidente della Consob “nei due anni successivi alla cessazione dell’incarico non può intrattene­re, direttamen­te o indirettam­ente, rapporti con i soggetti regolati, né con società controllat­e da questi ultimi”. La Lega Calcio, che è un’associazio­ne privatisti­ca tra i club di Serie A (di cui tre quotati in Borsa), non rientra in questa casistica? C’è il rischio di un bel conflitto d’interessi. Proprio come ai vecchi tempi di B.

Partita decisiva Dall’altra parte del campo, per cercare di rianimare Mediaset Premium, tocca a Galliani

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Ansa/LaPresse Giuseppe Vegas, Silvio Berlusconi e Cosimo Sibilia
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Amici suoi
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