La sinistra dei presidenti: Grasso avanza, Boldrini frena
La “lista Grasso” prende forma a piccoli passi, con lentezza. Di sicuro c’è solo il giorno della nascita, il 3 dicembre a
Roma. Su nome e simbolo siamo ancora alle ipotesi. Prima della rottura con la sinistra civica del Brancaccio, la scelta era praticamente fatta: “Libertà e Uguaglianza”. La formula non è stata scartata, ma potrebbe essere declinata così: “Liberi e Uguali”. Ma non è definitiva. Tra gli ex Pd c’è chi è convinto che alla fine ci sarà la parola “solidarietà” o l’aggettivo “solidali”.
L’ultima parola spetta al presidente del Senato. È l’unica certezza: sul nuovo simbolo della sinistra italiana ci sarà il nome “Grasso”. Lui stesso non ne era convinto, ma gli esperti di comunicazione politica hanno persuaso tutti: per valorizzare la figura dell’ex magistrato e conferire una leadership forte alla nuova creatura, il nome sul logo (che ancora non è stato deciso) è necessario. L’ormai arcinota “riserva” del presidente del Senato sarà sciolta solo dopo il voto sulla legge di bilancio, che avverrà prima di sabato. Ma nel frattempo i lavori vanno avanti e si continua a mettere appunto il copione in vista del 3 dicembre: anche ieri Grasso ha ricevuto a Palazzo Giustiniani i tre quarantenni che completeranno la prima linea della lista, Roberto Speranza, Nicola Fratoianni e Pippo Civati.
L’altra presidente, Laura Boldrini, prende tempo. Ieri ha smentito le indiscrezioni di stampa che la raccontavano pronta a raccogliere la le ad er sh ip del Campo Progressista di Giuliano Pisapia (e quindi prossima all’alleanza elettorale con il Pd renziano). Da Montecitorio definiscono questa ricostruzione “molto fantasiosa”. E aggiungono in una nota: “Fino alla conclusione dell’esame della legge di Bilancio Laura Boldrini – anche lei – si atterrà esclusivamente ai suoi doveri istituzionali. Solo successivamente farà conoscere le sue scelte”.