Il Fatto Quotidiano

Medici in sciopero: “I soldi in manovra sono già impegnati”

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▶IL SERVIZIO

Sanitario Nazionale soffre di sottofinan­ziamento cronico e, in assenza della svolta, i camici bianchi, medici, veterinari e dirigenti sanitari, incrociano le braccia. Lo sciopero proclamato per il 12 dicembre, sottolinea­no i promotori, è solo la prima di una serie di iniziative. Al centro della protesta c'è la legge di Bilancio in discussion­e al Senato da cui ci si aspettava una attenzione maggiore per il settore, a partire dai fondi per finanziare i rinnovi dei contratti fermi da otto anni. “Stiamo assistendo da qualche mese a un balletto indecente in cui prima il governo e poi le Regioni dicono che litigano per capire chi deve mettere i soldi per il rinnovo – afferma Andrea Filippi della segreteria nazionale Fp Cgil medici – Poi c'è stata la solita storia che rinnovare dirigenti voleva dire levare soldi al com- parto, ora, cosa più grave, dicono che finanziare il rinnovo significhe­rebbe levare soldi ai Lea”. Nella Finanziari­a ci dovrebbe essere un miliardo di euro in più per la sanità, ma secondo i medici una buona parte è già impegnata. “C'è il contributo all’equilibrio di finanza, più 300 milioni chiesti direttamen­te alla sanità per l’equilibrio delle finanze dello Stato. A conti fatti, mancano almeno 600 milioni al comparto.

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