“Football memorabilia”: l’asta dei cimeli del pallone
IN VENDITADal 14 dicembre si potranno acquistare online la maglia del Napoli di Maradona, quella di Pelé del ’71, i guanti di Zoff e la fascia da capitano di Baggio
La nuova frontiera per le case d’asta sono i cimeli del calcio. Magliette e autografi, ma anche oggetti storici dei campioni di un tempo, ambiti da collezionisti un po’ romantici e soprattutto facoltosi. Ricordi di quando il campionato italiano era il più bello e la Nazionale si qualificava ai Mondiali.
SI CARICA di una strana nostalgia la Football memorabilia, asta organizzata dalla Bolaffi che il 14 dicembre metterà in vendita (soltanto online) una maglia del Napoli indossata da Maradona, una del Brasile indossata da Pelé nel 1971, un paio di guantoni di Dino Zoff, la fascia di capitano portata al braccio da Roberto Baggio e altre decine di cimeli ceduti da alcuni ex calciatori ed ex dirigenti di club. “Il futuro del collezionismo passa anche dalla memoria più recente e il calcio è l’argomento più popolare e trasversale che abbiamo in Italia”, spiega l’amministratore delegato di Aste Bolaffi, Filippo.
Tra i lotti si trovano memorabilia dell’arbitro Daniele Tombolini: una raccolta di 18 gagliardetti (ciascuno vale poche centinaia di euro), molti dei quali autografati dai più importanti calciatori degli ultimi venti anni di Serie A. E poi c’è anche una “chicca” per intenditori, che potrebbero aggiudicarsela con poco, visto che il valore approssimativo di mercato è di 500 euro: la maglia del Perugia indossata nella stagione 2003-04 da Saadi Gheddafi, il figlio di Muammar Gheddafi, che disputò soltanto una partita, quella contro la Juventus, di cui era socio e tifoso. Un altro lotto è quello di Andrea Agostinelli, ex giocatore della Lazio (e di molte altre squadre) e poi allenatore. Nel corso della sua carriera ha raccolto le maglie dei suoi compagni di club e dei suoi rivali, tra i quali Maradona. Il Pibe de orodonò la sua al termine di Napoli-Avellino (1-0), 15ª giornata del campionato di Serie A disputata il 22 dicembre 1985 e a più trent’anni di distanza quella maglia vale tra gli 8 e i 10 mila euro. Tre pezzi unici, poi, completano il catalogo. C’è la maglia della Nazionale portata da Gigi Riva alla Coppa del mondo del 1974 e ci sono i guanti usati al Mundial 1982 da Dino Zoff, regalati il 13 maggio 1983 a Luca Maddalo, un tifoso undicenne che chiese al portiere di fargli da padrino alla cresima. Zoff rifiutò la proposta, ma in cambio regalò al giovane questo paio di guanti, il cui valore è stimato sui 6 mila euro. E poi c’è la maglia del Brasile (anno 1971) indossata e autografata da Pelé, stimata tra gli 8 e i 10 mila euro.
LO SCORSO anno tutti gli oggetti furono aggiudicati. Il pezzo più costoso è stato lo statuto del Milan Football & Cricket Club, acquistato in sala a 93.750 euro dall’avvocato Giuseppe La Scala, che definì il suo come “un gesto di impegno dei tifosi per salvaguardare la memoria del club, in assenza di rappresentanti del Milan all’asta”(all’epoca Silvio Berlusconi stava per cedere la società). Al contrario, la maglia numero 11 del Cagliari indossata da Gigi Riva il giorno in cui la squadra vinse il suo storico scudetto (era il 1970) era stata comprata da un componente del Cda del Cagliari Calcio per 16.250 euro. “Per i collezionisti del futuro – conclude Bolaffi –, i cimeli calcistici saranno quello che i francobolli e le monete sono già da centinaia di anni”.