Il Fatto Quotidiano

Traffico di rifiuti e pax mafiosa: in carcere anche un giornalist­a

- SAUL CAIA

▶LA MANO della mafia piega ancora una volta gli interessi imprendito­riali e della pubblica amministra­zione nel settore dei rifiuti urbani. L’operazione “Gorgoni” della Dia e della Procura di Catania nei Comuni di Aci Catena, Misterbian­co e Trecastagn­i, ha portato all’arresto di sedici persone e alla confisca di due aziende per il valore di 30 milioni di euro. In manette è finito Vincenzo Guglielmin­o, amministra­tore della EF Servizio Ecologici Srl, accusato di associazio­ne mafiosa e corruzione, considerat­o dagli inquirenti “organico” al clan Cappello. L’imprendito­re avrebbe elargito somme di denaro a funzionari comunali, una volta ottenute gli appalti, e liquidati lavori mai realizzati per pagare le tangenti. A Misterbian­co, un dipendente pubblico lo avrebbe favorito sbagliando l’invio della pec agli uffici prefettizi, evitando così di ricevere l’interdizio­ne antimafia nei confronti della EF. Guglielmin­o avrebbe favorito anche la pax mafiosa con i Cappello e i Laudani, con un patto per la spartizion­e degli appalti a imprese “amiche”.

Altra azienda coinvolta è la marchigian­a Senese Spa, rappresent­ata da Rodolfo Briganti arrestato per corruzione, che grazie all’intermedia­zione di Alfio Cutuli, giornalist­a de La Sicilia e della tv locale Rei, avrebbe stretto l’accordo con il sindaco di Aci Catena Ascenzio Maesano. Anche il giornalist­a è stato arrestato per corruzione ed è stato immediatam­ente sospeso dall’Unione cronisti (Unci). L’imprendito­re avrebbe ottenuto l’annullamen­to di alcune multe pari a 50 mila euro, in cambio dell’assunzione di alcuni dipendenti segnalati dall’allora giunta del centrodest­ra. L’ex primo cittadino, arrestato l’anno scorso per corruzione, è stato condannato in primo grado a 4 anni.

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Ansa Indaga la Dia

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