STANLIO, OLLIO E NOI
La dedica di Ficarra e Picone
Quando assistiamo alle loro gesta, riusciamo a prevederne con largo anticipo il risultato, immaginando subito i guai in cui i Nostri si cacceranno. E avremmo quasi voglia di aiutarli e di metterli in guardia ma ogni volta che proveremo a farlo Stanlio alzerà le sopracciglia e ci lancerà uno sguardo interrogativo, mentre Ollio, tronfio di certezze infondate, ci guarderà dritto negli occhi quasi a dire: “Questa volta vi stupiremo”. Tuttavia il disastro è sempre dietro l’angolo. Così, tenteranno inutilmente di trasportare un pregiatissimo pianoforte in cima a una ripidissima sca- linata; si cimenteranno invano nella riparazione di una vecchia barca; proveranno a raccontare bugie alle loro mogli per partecipare a un importante congresso; si improvviseranno ladri, zingari, soldati. E noi continueremo a seguirli, sicuri del fatto che tutte queste cose le faranno nel peggior modo possibile. Stanlio e Ollio sono l’ABC della comicità, e per questo difficili da decifrare: prevedibilissimi ma per niente scontati; semplici ma allo stesso tempo complessi; apparentemente istintivi ma, di fatto, assai rigorosi nella rappresentazione di una gag. Stanlio e Ollio sono un miracolo, la tempesta perfetta, i maestri di ogni comico di ogni generazione. Stanlio e Ollio sono le prime risate grasse della nostra vita. E ogni volta che un bambino, seduto accanto a noi, riderà delle loro prodezze, torneremo in quel posto dove li abbiamo conosciuti.
Quando il business manager di Sagoma Editore, Carlo Amatetti, aveva espresso al socio Andrea Ciaffaroni del club italiano “Noi Siamo le Colonne”, dedicato alla coppia Stanlio e Ollio, il desiderio di pubblicare una biografia su Stan Laurel e Oliver Hardy, la risposta è stata quasi ovvia: il titolo doveva essere Mr. Lau
rel & Mr. Hardy. Si tratta di un testo ufficiale, scritto e pubblicato nel 1961, che Stan Laurel, ancora in vita, ha approvato in tutto e per tutto. Purtroppo Oliver ‘Babe’ Hardy non ebbe la fortuna di vederlo nelle librerie, e forse non avrebbe nemmeno approvato che alcuni aspetti così privati venissero raccontati. [...] Mr. Laurel & Mr. Hardy è un testo che racchiude una parte della storia del cinema narrando per la prima volta sia la vita che la comicità di due personaggi tanto amati dal pubblico; è stata “una scommessa”, come racconta l’autore John McCabe nella prefazione scritta per l’edizione del 1985 [...]. Una volta deciso di pubblicare questo titolo, Sagoma ha fatto a sua volta una scommessa: quella di affidare la cura del libro al club “Noi Siamo le Colonne”, per il quale lo stesso McCabe è stato “gran Tutore”. Questo Club fu la prima “Tenda”-Sezione italiana di quell’associazione
Sons of the Desert (i Figli del Deserto), che proprio John McCabe aveva contribuito a creare in seguito all’uscita del libro [...]. Innanzitutto, rico rd ia mo che di questo libro esisteva-
no almeno quattro edizioni diverse. La prima, uscita nel 1961, di soli otto capitoli e con sedici pagine di fotografie illustrative, conteneva numerose inesattezze, in particolare legate alla descrizione dei film; questo perché in quegli anni non era possibile visionare le pellicole di Laurel & Hardy con facilità. [...]
IN REALTÀgià nel 1968, probabilmente complici i “nuovi amici” incontrati grazie all’associazione Sons of the Desert, l’autore modifica per l’editore americano Signet una parte del testo, corregge numerosi errori legati alle trascrizioni dei dialoghi, e aggiunge altre sedici pagine di fotografie. L’edizione del 1985, pubblicata sempre con Signet/ Plume, riprende la versione Signet del 1968 come impostazione grafica e numero di pagine, inserisce ulteriori modifiche nel testo o alcuni tagli per fare posto a note e osservazioni aggiuntive, e ne modifica quasi totalmente le fotografie a corredo. Dunque, per il testo abbiamo deciso di fare riferimento fondamentalmente all’ultima edizione aggiornata, quella uscita nel 1985, reintegrando le frasi tagliate per motivi di spazio e segnalando nelle note alcune modifiche essenziali apportate negli anni. Per quanto riguarda la traduzione del testo, l’intenzione era quella di restituire la medesima sensazione che avrebbe avuto un lettore americano degli anni Sessanta che si affacciava per la prima volta al volume, sia dal punto di vista linguistico che del racconto. [...] Per lo stesso motivo, abbiamo deciso che, nel riportare i dialoghi tratti dai film di Laurel & Hardy, si doveva cercare di utilizzare le versioni del doppiaggio che ci è tanto caro ( quello di Alberto Sordi e Mauro Zambuto, Carlo Croccolo e Franco Latini, Giorgio Ariani ed Enzo Garinei, eccetera) [...] e abbiamo ritenuto opportuno lasciare in inglese i titoli dei cortometraggi, muti e sonori, perché molto spesso hanno avuto titoli italiani differenti. [...] Per quanto riguar- da il corredo fotografico, è stata presa la decisione di mostrare tutte le immagini che McCabe aveva ritenuto opportuno pubblicare. Se qualcuno, poi, oggi si dovesse chiedere se era necessario pubblicare nel 2017 in Italia un libro del 1961 su Stanlio e Ollio, può ricevere direttamente una risposta da John McCabe, tratta dalla prefazione del 1985: “[...] Laurel e Hardy sono persone che ci piacerebbe conoscere, e così ci accingiamo a farlo. Forse, nel profondo, sono più simili a noi di quanto non ci si renda conto. Sono istintivamente gentili, eccentrici, determinati, sciocchi ma tolleranti verso la stupidità, formali ma con un cuore d’oro. Sono nostri amici”.
...e come si può dire di no agli amici?