“La Meloni parla a vuoto, mi attacca perché ho i voti”
GianniAlemanno L’ex sindaco di Roma replica alla leader di FdI “Pensa solo a sé e al suo partitino personale, non sa aggregare”
“Non mi candiderò, prima voglio risolvere le mie questioni giudiziarie. Giorgia Meloni allude al mio fondoschiena da piazzare, ma parla a vuoto. Pensa solo a sé e al suo partito personale”. L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, già ministro con Silvio Berlusconi ai tempi di An e quattro volte deputato, ora segretario del Movimento nazionale, ha voglia di replicare alla leader di Fratelli d’Italia, che ieri sul Fatto gli ha recapitato un paio di fendenti. “C’è qualcosa di patologico in chi dopo una vita di potere pensa ancora di essere titolare di una poltrona”, ha scandito. E ce l’aveva proprio con Alemanno e Francesco Storace.
Lei vuole ricollocarsi? Ribadisco quanto già detto 15 giorni fa: non mi candiderò alle Politiche.
Ma è tornato sulla scena politica con Movimento nazionale, assieme a Storace, per allearsi con Salvini. Un’operazione che non convince Meloni, evidentemente.
Ci attacca perché vuole smarcarsi. Ora a destra ci sono un polo sovranista, quello di Salvini, e quello liberale di Silvio Berlusconi. Lei, che ragiona sempre in termini personalistici, vuole fare la terzista. Così se la prende con me e con Storace, anche perché siamo molto forti sui territori: e questo le dà molto fastidio.
Vi teme?
Un sondaggio di Alessandra Ghisleri ci dà all’uno per cento, con la campagna elettorale che deve ancora iniziare. Possiamo fare molto di più. Pensate di raggiungere la soglia del 3 per cento? Non credo che faremo una lista. Presenteremo candidati nella lista nazionale di Salvini, che verrà lanciata con il no- me di Lega ma senza più la dicitura nord. Dobbiamo prendere più voti di Berlusconi, altrimenti rischiamo le larghe intese.
Lei ha ancora pendenze giudiziarie.
Sono stato assolto da tutte le accuse di mafia, mi resta solo un processo per finanziamento illecito e corruzione. Risolverò tutto, poi valuterò se ricandidarmi.
Tutti i suoi ex principali collaboratori in Campidoglio hanno condanne o problemi
giudiziari. Brutto, no? Hanno condannato in primo grado Franco Panzironi, è vero (ex ad della municipalizzata dei rifiuti Ama, ora principale accusatore di Alemanno, ndr). Ma anche Walter Veltroni ha avuto Luca Odevaine ( ex vicecapo di gabinetto di Veltroni quando era sindaco, condannato in primo grado a sei anni e sei mesi, ndr). Solo che Veltroni è considerato in lizza per il Quirinale, mentre io vengo demonizzato. Dimentica altri suoi fedelissimi come Riccardo Mancini, ex ad di Eur Spa, arrestato per corruzione e concussione.
Non l’hanno mai condannato finora. E non sono poi così tanti i miei ex collaboratori con problemi giudiziari. Gianni Alemanno, cresciuto nel Msi, è stato ministro dell’Agricoltura nel secondo governo Berlusconi, dal 2001 al 2006, e sindaco di Roma dal 2008 al 2013.
Èa processo per corruzione e finanziamento illecito nel processo stralcio di Mafia Capitale. Di recente ha lasciato Fratelli d’Italia per candidarsi con Salvini Meloni le attribuisce “disastri politici”. La sconfitta che subì al ballottaggio contro Ignazio Marino, prendendo solo il 36 per cento, può esserne uno, non crede?
Io al ballottaggio ci sono arrivato, Meloni no.
La leader di FdI corse con un centrodestra spaccato.
La spaccatura fu anche colpa sua, Meloni non sa aggregare.
Forse ritiene che lei sia ingombrante. Magari ha ragione, visto il suo difficile mandato da sindaco.
La mia giunta fu sostenuta fino all’ultimo da FdI, che aveva un assessore ai Lavori pubblici e nomi nelle Partecipate. Poi quando mi arrivarono le accuse per mafia Meloni fece finta di non conoscermi, e di essere stata all’opposizione.
Alemanno, come vive oggi? Faccio un po’ l’ingegnere, scrivo articoli politici. Percepisce anche un vitalizio, giusto? Sì.
Cosa pensa dei naziskin che hanno fatto irruzione in un centro per migranti a Como?
L’estetica dell’episodio è chiaramente negativa, incarna lo stereotipo peggiore sulla destra. Ma non c’è stata violenza.
Hanno imposto la lettura del volantino.
Se ci sono stati reati vanno perseguiti. Però io pochi giorni fa sono stato coperto di insulti in un autogrill dagli attivisti di un centro sociale, e i giornali non hanno condannato questa aggressione in un contesto privato.
Non mi ricandido, prima risolvo i problemi giudiziari Salvini deve prendere più voti di B. per fermare le larghe intese Chi è