Lorenzin “libera” Zingaretti dal commissariamento della Sanità. I 5 Stelle: “Scandaloso regalo elettorale”
Il regime finirà il 31 dicembre 2018, ma a marzo ci sono le urne...
Dopo
dieci anni sta per chiudersi il commissariamento della Sanità nella Regione Lazio. Il regime terminerà il 31 dicembre 2018 ma l’annuncio l’ha dato ieri la ministra Beatrice Lorenzin. E a marzo il Lazio tornerà alle urne, con il governatore uscente, Nicola Zingaretti, in lizza per la riconferma.
I tempi dell’annuncio non sono piaciuti affatto alla candidata del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi: “È scandaloso, un insulto a tutti i cittadini laziali che per prenotare un esame medico in un ospedale pubblico devono aspettare mesi e mesi. Guarda il caso, proprio in vista delle elezioni della Regione Lazio, il governo del Pd e di gente come la Lorenzin annuncia che il Lazio uscirà dal commissariamento. Un anno prima”.
Lorenzin ovviamente difende la sua scelta: “Non c’è nessun regalo a Zingaretti, né alla Regione Lazio. Per l’uscita dal commissariamento della sanità sono stati usati gli stessi criteri dell’Abruzzo e del Piemonte, con relativo affiancamento dei tavoli tecnici”.
ZINGARETTI invece ringrazia il governo per “l’atto di fiducia”. E spiega i numeri che giustificano la fine del commissariamento: “I conti ci dicono che siamo passati dal disavanzo di 2 mld del 2007, ai 670 mln del 2013, fino a un attivo programmato nel 2018 di 18 milioni”. Ma c’è pure un tesoretto – elettorale, secondo i Cinque Stelle – che finalmente si può investire, attraverso un “piano straordinario di assunzioni”: “Nel 2016 erano state assunte 68 persone, lo sblocco porterà ad un pacchetto che nel biennio porterà a 3500 persone assunte. E poi grazie a un lavoro comune questa sanità potrà contare su investimenti già decisi di 720 milioni di euro tra infrastrutture e l’acquisto di nuovi materiali”.