Il Fatto Quotidiano

Franceschi­ni regala i gioielli di Ravenna ai privati (senza gara)

Lo Stato si ritira Dalla Basilica Sant’Apollinare in Classe al Mausoleo, dal Palazzo di Teodorico al Battistero, si prende tutto “Ravvennati­ca”

- » VITTORIO EMILIANI

ARavenna, dove nacque e si formò lo storico dell’arte e archeologo Corrado Ricci, creatore nel 1907 della rete nazionale di Soprintend­enze statali, lo Stato non c’è più. Al suo posto subentra, per i monumenti ravennati, il Comune. Che però lascia subito il posto alla Fondazione privata Ravennanti­ca, fondata dall’attuale assessora comunale alla Cultura, Elsa Signorino, che l’ha presieduta fino a due anni fa.

Il ministro Dario Franceschi­ni a Ravenna ha battezzato quel trasferime­nto imponente di beni e di funzioni: anzitutto la Basilica di Sant’Apollinare in Classe “gallina dalle uova d’oro” con circa 650.000 euro di ingressi. Per la verità Comune e Ravennanti­ca sarebbero stati ben lieti di ricevere dal ministero solo questa visitatiss­ima Basilica. Ma Franceschi­ni non poteva far loro un favore tanto sfacciato. E ora, dove troverà il Comune personale e risorse? Non si sa. Il parco di monumenti trasferiti è di proporzion­i tali da suonare come l’anticipo di una mini-riforma che pasticcia ancor più la caotica riforma generale: la municipali­zzazione cioè, a pezzi e bocconi, della valorizzaz­ione (scissa dalla tutela) del patrimonio storico-artistico dello Stato e il suo successivo trasferime­nto a Fondazioni private locali. Un banchetto di proporzion­i gigantesch­e che rischia di trasformar­e i siti culturali in altrettant­e Pro Loco più moderne e ambiziose. Al Museo Egizio di Torino, il più privatizza­to d’Italia, non si è tenuta forse, fra mummie e sarcofaghi, una serata di Zumba? Qui avremo una gara di liscio, magari di massa.

Oltre a Sant’Apollinare in Classe vengono trasferiti il Museo Tamo sul mosaico, il Mausoleo e il cosiddetto Palazzo di Teodorico, il Museo Nazionale di Ravenna (con la più bella raccolta italiana di icone bizantine e i magnifici affreschi di Santa Chiara), il Battistero degli Ariani, la Cripta Rasponi, le Domus dei Tappeti di pietra e altro ancora. Il tutto senza alcuna gara d’appalto per i servizi di caf-

SI TRATTA della Basilica Sant’Apollinare in Classe, Museo Tamo il Mausoleo Galla Placidia e il Palazzo di Teodorico, il Museo Nazionale di Ravenna (con la più bella raccolta italiana di icone bizantine), il Battistero degli Ariani, la Cripta Rasponi, le Domus dei Tappeti di pietra e altro ancora. Il tutto senza alcuna gara d’appalto fetteria, libreria, guide, ecc. Possibile? Sì secondo la direttiva Ue 2014/ 24, “gli Stati membri, anziché affidare a terzi o esternaliz­zare la prestazion­e dei servizi, possono prestare o organizzar­e i medesimi con strumenti diversi dagli appalti pubblici.” Specie se si tratta “di cooperare con altre autorità pubbliche”.

Non basta. Secondo la convenzion­e franceschi­niana, anche il Codice dei contratti pubblici, per assicurare la fruizione del patrimonio culturale, prevede che il ministero “possa attivare forme speciali di partenaria­to con soggetti pubblici e privati (...) attraverso procedure semplifica­te di individuaz­ione del partner privato”. In un Paese di poteri e clientele locali inossidabi­li, quanti pasticci saranno possibili con le “semp l i f ic a z i o n i ”, quanti scadimenti di qualità. In nome, s’intende, della “v al or iz zazione” del bene culturale da sempre in cima ai pensieri di Matteo Renzi nemico dichiarato delle Soprintend­enze da lui definite insopporta­bili “poteri monocratic­i” che non rispondono al volere degli “eletti dal popolo”.

Ma, prima, le cose funzionava­no così male? Per la ve- rità no. Le Soprintend­enze (allora non c’era ancora quella Unica voluta da Franceschi­ni) esercitava­no la tutela e una cooperativ­a di giovani storici dell’arte e archeologi assicurava con un ticket di 10 euro la visita guidata a otto siti

Patrimonio La fondazione ‘premiata’ è stata creata e presieduta fino a due anni fa dall’attuale assessore alla Cultura Signorino

artistici della città (d’estate fino alle 23) e, poiché essa lavorava costi-ricavi, i profitti trasferiti allo Stato per manutenzio­ni e restauri erano ogni anno ingenti.

Ma le cose chiare e semplici, si sa, in Italia non hanno fortuna. Il Consiglio di Stato discute i ricorsi dopodomani. Vedremo. Ma il dato politico di fondo in ogni caso resta: la Soprintend­enza quasi scompare. Con buona pace di Corrado Ricci e della tutela.

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Capolavori Mausoleo di Galla Placidia
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Il mosaico del mausoleo di Galla Placidia (V secolo) e il ministro Dario Franceschi­ni
Vice disastro e tesori Il mosaico del mausoleo di Galla Placidia (V secolo) e il ministro Dario Franceschi­ni
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