Il Fatto Quotidiano

“Sangue infetto, c’è la prova che arrivò dai detenuti Usa”

Esultano i legali delle vittime: acquisito dai giudici un estratto di un documentar­io sui traffici di plasma dalle carceri dell’Arkansas Processo

- » VINCENZO IURILLO

Il colpo di scena al processo per la strage del sangue infetto e degli emoderivat­i killer, che vede alla sbarra l’ex re Mida della sanità della Prima Repubblica Duilio Poggiolini e alcuni ex manager del gruppo Marcucci, avviene grazie a un regista statuniten­se dai capelli bianchi. Si chiama Kelly Duda ed è venuto apposta a Napoli – dove in pochi minuti gli hanno rubato l’iPhone nei pressi della Stazione Centrale – per raccontare ai giudici segreti di una videoinchi­esta, Factor 8, un dvd in commercio dal 2006 e mai tradotto in italiano, che documenta anche l’utilizzo di sangue di detenuti americani malati di epatite B per i prodotti che hanno infettato emofiliaci di mezzo mondo.

IL TRIBUNALE ha acquisito uno spezzone di video in cui il dottore intervista­to da Duda, che amministra­va la raccolta del plasma nel carcere dell’Arkansas, ha dichiarato di essere andato a Rieti nel 1982 durante la campagna di richiamo del sangue perché era stato appurato che alcuni donatori erano risultati positivi al test dell’epatite. Il medico non ricorda nomi di società o di persone. Ma, come sottolinea­no i difensori di alcune delle parti civili, gli avvocati Stefano Bertone ed Ermanno Zancla, a Rieti aveva sede una delle società del gruppo Marcucci. La deposizion­e di Duda, secondo i due legali “dimostra per la prima volta un nesso tra la provenienz­a di sangue infetto da un carcere americano e gli emoderivat­i prodotti in Italia”. Una tesi che i legali dei nove imputati rigettano, sicuri di dimostrare l’innocenza dei loro assistiti. Tra loro non c’è più il principale accusato, il patron Guelfo Marcucci, scomparso a 87 anni durante il processo. Oggi il gruppo è guidato da Kedrion e dal figlio Paolo Marcucci, fratello di Andrea Marcucci, il senatore vicinissim­o a Matteo Renzi nato politicame­nte – ricorda il sito de La Voce delle Voci, che sta seguendo in quasi solitudine mediatica ogni udienza – nel Pli dell’ex ministro della Sanità Francesco De Lorenzo. Che fu il ministro di Poggiolini, all’epoca direttore generale del servizio farmaceuti­co nazionale.

E DI SANGUE infetto provenient­e dai “detenuti mercenari del plasma” aveva parlato anche l’ematologo Elio Veltri, ex parlamenta­re socialista e autore di libri con Gianni Barbacetto e Marco Travaglio. Sentito il 22 novembre, Veltri ha dichiarato che “il plasma arrivava soprattutt­o dagli Stati Uniti, circa l’80 per cento, e anche dalle carceri, e anche dall’Africa. Da tenere poi pre- sente che venivano lavorate circa 12-13 mila dosi tutte insieme, quindi con enormi rischi di contaminaz­ione e diffusione di infezioni”. Secondo Veltri “è stata un vera ecatombe per colpa dei profitti, degli interessi miliardari di Big Pharma. All’epoca il fatturato dei soli emoderivat­i era di circa 7 mila miliardi di vecchie lire”. Da perito, Veltri dovette occuparsi della morte di due bambini al Gaslini di Genova. Morti di Aids a 7 e 11 anni per aver contratto il virus dagli emoderivat­i infetti.

SONO ALMENO CINQUEMILA le vittime di quella tragica stagione. Rimarranno quasi tutte senza giustizia. Forse tutte. Il processo, ereditato da Trento, vede parti civili i familiari di appena otto vittime. E incombe il rischio della prescrizio­ne per alcuni casi di omicidio colposo. Per l’epidemia colposa, tutti prosciolti in udienza preliminar­e.

Tornando a ieri, Duda è stato sentito in qualità di documentar­ista già ascoltato in tribunali e commission­i d’i nchiesta in Inghilterr­a, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Giappone. I suoi reportage hanno fatto il giro del mondo e hanno contribuit­o a formare alcune sentenze di colpevolez­za. Ma da ieri il regista rischia di essere indagato per oltraggio al pm. Al termine della deposizion­e ha detto che “un pm così negli Stati Uniti sarebbe una disgrazia”, riferendos­i a un suo presunto ritardo nel riprendere i lavori. Il sostituto procurator­e ha chiamato la forza pubblica.

L’AVVOCATO BERTONE ha diramato una nota: “Saremo noi a chiedere provvedime­nti nei confronti del pm affinchè venga sostituito da un magistrato che faccia veramente il ruolo dell'accusa”. Il pm alla prima udienza chiese l’assoluzion­e pre-dibattimen­tale di alcuni imputati, sconfessan­do il collega che ne ottenne il rinvio a giudizio. Il Tribunale non l’ha accolta. Farà una sentenza vera per tutti.

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Il regista Kelly Duda è autore di un documentar­io, “Factor 8”, realizzato nel 2006

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