Boldrini molla Pisapia e va in ticket con Pietro Grasso
▶LA SCELTA VERRÀ mantenuta riservata ancora qualche giorno, così da consentire alla Camera di approvare la legge di Bilancio. Poi Laura Boldrini annuncerà il suo passaggio a Liberi e Uguali, la lista della sinistra alternativa al Pd guidata da Pietro Grasso, abbandonando al suo destino Giuliano Pisapia. Non è una decisione presa a cuor leggero quella della presidente della Camera. Chi ci ha interloquito negli ultimi giorni la descrive in preda a riflessioni e dubbi. Ma è una scelta che si è fatta da sé per incompatibilità con le politiche del Pd. A partire dall’ultimo caso, lo ius soli che il partito di Renzi ha fatto slittare in Senato a favore del biotestamento. Elemento che ha allargato ulteriormente il già ampio fossato tra la terza carica dello Stato e i dem. Cui Boldrini negli ultimi tempi non ha concesso tregua. “Al momento
non ci sono le condizioni per un’intesa con Renzi”, diceva tre settimane fa alla convention romana di Campo progressista. Prima ancora c’era stato lo scontro sulla mozione su Bankitalia. Poi i contrasti sulle politiche per il lavoro. Più altre frecciatine sottotraccia. Distanze che rendono improbabile l’adesione della presidente della Camera a una lista alleata del Pd, come si appresta a essere quella di Pisapia. A Liberi e Uguali sono pronti ad accoglierla. “Questo è il naturale approdo del suo percorso politico”, fanno sapere da Mdp. Ma se Grasso è il leader, che ruolo avrà Boldrini? “Sarà un magnifico ticket in grado di dare una scossa agli elettori di sinistra, compresi quelli che non votano più”, aggiungono. Nel frattempo lei manda chiari segnali: domenica all’incoronazione di Grasso si sono visti il suo portavoce, Roberto Natale, e il suo capostaff, l’ex deputato Carlo Leoni.
Il dado è tratto? Quasi certamente sì. A meno che Pisapia non torni a guardare a sinistra. A quel punto Boldrini, che con l’ex sindaco mantiene un solido legame, non avrebbe più motivo di rompere. Di più se ne saprà oggi, dopo l’incontro che l’ex sindaco terrà con la sua truppa, a Montecitorio. Ma Boldrini non ci sarà.