Mainetti, una strana idea della libertà di stampa
L’imprenditore compra pagine di giornale per replicare a un articolo del “Fatto” sulle sue difficoltà
Per essere un editore Valter Mainetti ha una strana idea della libertà di stampa e del lavoro giornalistico. Ma i lettori del Fatto stiano tranquilli: le sue minacce non ci intimidiscono. Dopo l’articolo del Fatto pubblicato domenica scorsa, e intitolato “Guai Enasarco: Bankitalia pressa per salvare Mainetti”, l’editore del Foglio ha scatenato un’offensiva a cui risponde il comunicato dell’Editoriale Il Fatto pubblicato qui sotto. I nostri lettori stiano tranquilli: le notizie che diamo sono verificate, e Mainetti cerca di screditareIl Fatto non potendo smentire niente.
1) Il gruppo Sorgente, dice, “non ha bisogno di alcun salvataggio, né delle altrettanto inesistenti pressioni di Bankitalia a favore del gruppo stesso”. Può darsi. Ma il direttore generale di Enasarco Carlo Bravi – a proposito dell’incontro con i vertici della Banca d’Italia del 14 settembre scorso sull’esposto dell’ente previdenziale degli agenti di commercio contro Sorgente che gestisce buona parte dei suoi immobili – scrive: “La Banca d'Italia, infine, ha evidenziato verbalmente, nell’in t er e ss e del sistema economico-finanziario complessivo, la preferibilità di una rapida soluzione concordata in luogo di un lungo conflitto giudiziario”.
2) Il Fatto, secondo Mainetti, omette “di riferire che il rapporto fra Sorgente ed Enasarco è entrato in crisi non per un’inesistente insoddisfazio- ne per i risultati gestionali”. La Covip, che vigila sui fondi pensione, nel marzo scorso ha scritto a Enasarco di valutare “i rapporti contrattuali con un gestore che ha operato con modalità problematiche e con risultati reddituali negli anni insoddisfacenti”.
3) Secondo Mainetti è falso che gli immobili del Fondo Megas “abbiano fruttato canoni di locazione per 11 milioni ”. Controlli meglio: l’ha scritto lui nella “Relazione di gestione al 31 dicembre 2016” del fondo Megas. A pagina 85: sono 11.469.333 euro.