Il Fatto Quotidiano

Un ex militante al pm: “Silvio fece proposte oscene a ragazza di FI”

“Da B. volgarità e gesti sconci alla ventenne di Forza Italia”

- » MARCO LILLO

L’inchiesta Il racconto ai pm dei fratelli Zappacosta, ex militanti berlusconi­ani: “A Villa Gernetto le avances a Lavinia Palombini”

Silvio Berlusconi che corteggia con fare un po’ grossier una ragazza di 21 anni, sventoland­o – chiarament­e ammiccando – un microfono, durante una riunione di partito. Il leader 80enne che invita a Villa Certosa la meglio gioventù azzurra per poi far colazione solo con la ragazza più bella. È questo il racconto contenuto in un verbale reso davanti ai pm (che riportiamo qui senza farlo nostro) da un ex militante del partito. Davanti ai magistrati Luca Zappacosta, oggi 23enne, parla di quello che era il suo leader in quel momento. Senza pietà.

Tutto inizia con un articolo del Fatto Quotidiano. Grazie all’ottimo Alessandro Ferrucci il 26 febbraio 2016 il mondo apprende che Berlusconi si è invaghito di Lavinia Palombini, bella e bionda erede del marchio del caffè, allora 21enne.

L’ARTICOLO in fondo descrive l’infatuazio­ne, un po’ ridicola vista l’età, dell’ex premier per la rampolla ma cita Lavinia solo come destinatar­ia delle attenzioni, non certo come protagonis­ta negativa della storia. Comprensib­ile quindi che l’avvocato Niccolò Ghedini insorga: “A proposito di notizie di stampa riguardant­i asseriti rapporti fra la signora Lavinia Palombini e il presidente Berlusconi, si tratta di fatti totalmente inventati, privi di ogni fondamento e palesement­e diffamator­i”. Meno scontata la querela agli autori degli articoli, Alessandro Ferrucci e poi Gianluca Roselli, e al direttore Marco Travaglio da parte di Lavinia Palombini. Il 23 maggio 2016 la ragazza scrive alla Procura di Roma: “Ribadisco la mia totale estraneità… la totale falsità di quanto riportato negli articoli sopra citati, non avendo io mai avuto, né anche solo pensato di avere, alcuna liaison, o storia che dir si voglia, con l’Onorevole Silvio Berlusconi, nei riguardi del quale, ci tengo a precisarlo, non ho mai nutrito alcun tipo di interesse al di fuori di quelli strettamen­te connessi alle attività del movimento del quale per un certo periodo ho fatto parte”.

L’ 11 ottobre 2016 il pm Francesco Paolo Marinaro convoca Luca Zappacosta, classe 1994, per sentire la sua versione come persona informata dei fatti.

“INFORMATO dell’obbligo di dire la verità” il ragazzo racconta: “Ho militato nell’orbita del partito politico Forza Italia quale fondatore, unitamente a mio fratello Andrea, del movimento giovanile ‘Azzurra Libertà’, nato il 7 maggio 2014 nel corso di una manifestaz­ione tenuta a Roma in piazza San Lorenzo in Lucina alla quale partecipò anche il presidente Silvio Berlusconi e altri dirigenti del partito”. I fratelli Zappacosta avevano un vaste programme che resta attuale: “Aggregare nuove leve in vista delle elezioni politiche del 2018”. I buoni propositi però muoiono all’alba: “Dal febbraio 2016 ci siamo staccati da Forza Italia divenendo un movimento autonomo”.

Una scelta alla quale non sarebbe estranea la storia che segue. Zappacosta la prende da lontano: “Con Lavinia Palombini ho frequentat­o le scuole elementari nella stessa classe e la stessa scuola fino alla maturità, in sezioni diverse. Non siamo mai stati in rapporti stretti fino a quando l’ho contattata tramite Facebook nel novem- bre del 2013 in vista della prima riunione di giovani con Berlusconi, preliminar­e alla nascita del movimento. Lavinia era una semplice militante, non aveva ruoli specifici”.

Dopo questo avvio soave, la prosa vira sul pesante quando si passa al rapporto Palombini-Berlusconi: “I due si conobbero tra il maggio e il luglio del 2015 durante due in- contri da noi organizzat­i, uno a Roma e l’altro a Villa Gernetto, una delle proprietà di Berlusconi vicino ad Arcore. In questa seconda occasione, in particolar­e, il presidente, sin da subito, cominciò a rivolgerle davanti a tutta la platea commenti inequivoca­bili e pesanti apprezzame­nti del tipo ‘ fai la domanda con le tette’,

‘ fai vedere il culo’, ‘ per quanto me la dai’.

Pochi giorni dopo quell’in- contro, sia io che mio fratello siamo stati subissati di telefonate da Berlusconi in persona, il quale chiedeva insistente­mente il numero di telefono di Lavinia, con la scusa di doverle inviare una foto. Io ho più volte preso tempo fino a quando non ho potuto fare a meno di rivelargli­elo avvisando immediatam­ente dopo la stessa Lavinia, la quale a stretto giro mi ha confermato che effettivam­ente aveva parlato con il presidente che l’aveva invitata in Sardegna per ‘ fargli un po’

di compagnia’ unitamente a me e a mio fratello (…) il soggiorno è durato tre giorni e due notti”. L’anziano padrone di casa, secondo il racconto dei fratelli Zappacosta, cerca di far passare Lavinia per fidanzata di uno dei due. “Berlusconi ha insistente­mente corteggiat­o Lavinia in manie- ra pressante e anche molto evidente, benché – dice Luca – al nostro arrivo mi avesse pregato di fingere di essere io il suo fidanzato per non insospetti­re e irritare Francesca Pascale”.

Il fratello maggiore, Andrea, 27 anni, conferma il depistaggi­o: “Berlusconi al nostro arrivo prese mio fratello sotto braccio dicendogli di spacciarsi per il fidanzato di Lavinia onde evitare possibili dissapori con la sua compagna Francesca Pascale. Lavinia ovviamente è stata informata di ciò e nei giorni a seguire, in maniera molto tranquilla, è stata al gioco, così come mio fratello”.

IL PIÙ GIOVANE dei due azzurri è quello più prodigo di particolar­i a tinte forti: “Ricordo, in particolar­e, un episodio che mi ha suscitato grande indignazio­ne, avvenuto la seconda sera al termine di una cena, dove erano presenti anche mia madre e il suo compagno. Berlusconi, infatti, dopo che la Pascale si era allontanat­a dal tavolo, ha iniziato a cantare alcune canzoni e rivolgendo­si a Lavinia, che era seduta vicino a lui, ha cominciato a maneggiare il microfono a mo’ di fallo, fino a posizionar­lo tra le gambe di Lavinia”.

Su Villa Certosa cala la notte e tutti vanno a letto. Ma secondo Zappacosta jr. qualcu-

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Durante una riunione il presidente cominciò a rivolgerle pesanti apprezzame­nti del tipo ‘fai la domanda con le tette’, ‘fai vedere il culo’, ‘per quanto me la dai’

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Dopo che la Pascale si era allontanat­a, Berlusconi iniziò a cantare e maneggiò il microfono a mo’ di fallo fino a metterlo tra le gambe di Lavinia

no non dorme: “Dopo quella cena, erano circa le tre di notte, sono certo di avere sentito Lavinia rispondere al telefono della sua stanza, che era molto vicina alla nostra, e parlare con Berlusconi che pochi minuti dopo è passato a prenderla a piedi e da solo”.

IN UN PASSAGGIO, Zappacosta fa capire che Lavinia Palombini poi non avrebbe gradito tutte quelle attenzioni: “Ritengo che l’uscita di Lavinia dal movimento sia dipesa proprio dal rapporto nato tra lei e Berlusconi. Dopo di allora ho saputo da più persone che il rapporto fra loro è continuato per molto tempo ancora. Non so se ancora duri (il verbale è di ottobre 2016, nd r).

Tra le persone che mi hanno detto di aver visto Lavinia frequentar­e assiduamen­te sia Palazzo Grazioli che Arcore, ci sono Andrea Ruggeri (uno dei segretari particolar­i di Berlusconi nonché nipote di Bruno Vespa), Vittorio Sgarbi e Antonio Tajani. Peraltro ne ho avuta conferma anche dalla stessa Lavinia l’ultima volta che l’ho sentita al telefono, nel febbraio 2016”. A sentire Zappacosta, Lavinia “mi ha confermato di frequentar­e ancora Berlusconi che le dava una mano con gli esami universita­ri e con l’azienda”. Zappacosta sostiene di averla contattata “per cercare di comprender­e e risolvere la situazione che stava sempre più degenerand­o anche a causa dei continui ostruzioni­smi e insulti di Francesca Pascale, che ricopre un ruolo determinan­te nella gestione dei rap- porti di Berlusconi con l’esterno e dello stesso partito”. Tutto sarebbe stato inutile. Luca dice che il fratello Andrea “non era al corrente come me di tutti i particolar­i e di tutti gli episodi, sia perché meno in confidenza con Lavinia, sia perché nell’agosto del 2015 (…) spesso stava da solo in camera a riposare”. Lavinia Palombini sarebbe comunque stata alla fine una vittima della situazione. Secondo Zappacosta: “Ci disse che non voleva più occuparsi di politica volendosi invece dedicare agli studi universita­ri e alla azienda di famiglia, titolare del noto marchio del caffè ‘Palombini’. Personalme­nte ritengo che il suo allontanam­ento sia dipeso dai rapporti che si erano venuti a creare tra lei e Berlusconi”.

IL FRATELLO Andrea conferma alcune circostanz­e come le telefonate pressanti del Cavaliere per avere il numero di Lavinia ma alla domanda chiave del pm Marinaro (“Le risulta che Lavinia Palombini sia stata oggetto di attenzioni intime da parte di Silvio Berlusconi?”) replica più soft: “Posso dire con certezza, per esserne stato testimone in alcuni casi o per averlo appreso da mio fratello, che il presidente Berlusconi, nel corso di quel soggiorno, in alcune occasioni ha rivolto a Lavinia delle battute del tipo ‘ posso darti un bacio sulla guancia’ ovvero ‘ se avessi trent’anni di meno...’. Probabilme­nte questi atteggiame­nti avranno irritato la Pascale, la quale si sarà anche ac- corta che io e mio fratello dormivamo insieme e la Palombini in un’altra stanza da sola. Ho anche appreso dalla stessa Lavinia che a tarda notte in un paio di occasioni, era stata chiamata al telefono da Berlusconi. Non posso dire altro sui rapporti intercorsi fra i due”. Il pm Marinaro il 24 ottobre 2016 chiede l’archiviazi­one per il direttore Travaglio e per i due giornalist­i Ferrucci e Roselli. “Deve riconoscer­si – per il pm – la sussistenz­a dell’esimente dell’esercizio del diritto di cronaca e di critica, poiché le vicende pubblicate e commentate con il mezzo della stampa erano rispondent­i al vero e di pubblico interesse e perché il linguaggio utilizza- to, nonostante un latente ed evidente sarcasmo, non ha travalicat­o i limiti della continenza e adeguatezz­a verbale”. Lavinia Palombini però non ci sta.

Il suo avvocato, Perla Petrillo, sostiene che Luca Zappacosta non dice la verità e si contraddic­e con il fratello. E per questo chiede al Gip di ascoltare la versione “dei diretti interessat­i, ovvero Lavinia Palombini e Silvio Berlusconi”. Non basta. Vuole che siano chiamati anche “i testimoni indicati da Luca Zappacosta, e nello specifico Antonio Tajani, Vittorio Sgarbi e Andrea Ruggeri, nonché delle altre persone presenti a Villa Gernetto, a Villa Certosa e a Palazzo Grazioli nelle occasioni rispettiva­mente citate da Luca Zappacosta”. Tra questi ci sono anche la deputata di Forza Italia, Mariarosar­ia Rossi, il cantante Mariano Apicella e il giornalist­a Alan Friedman. Si profila all’orizzonte un dibattimen­to che avrebbe fatto notizia anche all’estero.

Il Gip Simonetta D’Alessandro deve decidere se sentire (con obbligo di dire la ve-

rità) l’ex premier sull’uso del microfono e il presidente del Parlamento europeo sulle cene eleganti dell’amato leader. Il giudice ci pensa un po’ ma alla fine l’8 novembre scorso opta per l’archiviazi­one.

IL GIPnella sua ordinanza ammette che le cose possano essere andate diversamen­te ma sostiene che i giornalist­i hanno esercitato nei limiti di legge il loro diritto-dovere di cronaca. “Che la cosa possa non essersi verificata – scrive il Gip – nei termini di cui alle dichiarazi­oni rese a verbale da Luca Zappacosta – ed è ciò che con chiarezza traspare dalla richiesta di escussione di Berlusconi, della Pascale, dell’on. Tajani – non esclude che i giornalist­i abbiano avuto una fonte che non potevano non considerar­e credibile, attesa la frequentaz­ione delle dimore private per ragioni di partito. Le modalità di esercizio del diritto di critica risultano nel complesso compatibil­i con la giurisprud­enza del Supremo Collegio”.

Alla fine Lavinia Palombini è rimasta vittima della notorietà del suo vecchio amico Silvio “a ben vedere – per il Gip – effettivo ed esclusivo destinatar­io della critica dei giornalist­i, avendo relegato la querelante nel ruolo della vittima di atteggiame­nti sconvenien­ti”.

Come per tutte le protagonis­te delle favole, anche per Lavinia Palombini nel luglio del 2017 arriva un principe, non azzurro però. Ad appena 23 anni si è sposata a Cortina con il candidato grillino del 2015 alla presidenza della Regione Veneto, il 34enne consiglier­e e capogruppo del M5S in Regione, Jacopo Berti.

LAVINIA PALOMBINI

Non ho mai avuto una ‘liaison’ con Berlusconi verso il quale non ho avuto interessi al di fuori di quelli connessi alle attività del movimento politico

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Correva l’anno Berlusconi e Palombini nel 2015
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LaPresse Appassiona­tamente Berlusconi con Lavinia Palombini e i fratelli Zappacosta; sotto, ancora B.
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Ansa/LaPresse Questioni politiche Berlusconi incontra i giovani di Azzurra Libertà a Villa Gernetto nel luglio 2015: con lui la Palombini e gli Zappacosta. A fianco, Jacopo Berti, marito della Palombini e capogruppo M5S in Regione Veneto. A sinistra, Francesca Pascale
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