Il Fatto Quotidiano

Io, Bud, vi racconto la mia vita da film tra cazzotti e risate

Pubblichia­mo alcuni passaggi dell’autobiogra­fia di Bud Spencer, “Mi chiamavano Bud”. Il primo tratto da “L’esordio”.

- ▶ BUD SPENCER

Cominciamo a dire che io non ho mai chiesto a nessuno, né voluto fare l’attore. L’attore è venuto fuori in tarda età, avevo 37 anni, quando qualcuno chiamò mia moglie e disse: “Ma suo marito è sempre grosso come quando faceva lo sport?”. E allora mia moglie ha detto: “No, è molto più grosso perché mangia e non fa più s po r t”. Andai a incontrare questo signore che si chiamava Colizzi, col quale feci il mio primo film Dio perdona e io no, e fu bellissima la discussion­e con questo signore perché mi disse: “Sei mai stato a cavallo?” E io dissi: “No, faccio un altro sport.” “Parli inglese?” “No, nemmeno una parola.” “Ti sei mai fatto crescere la barba?” “No, me la faccio tutte le mattine”. “Sai, mi interesser­ebbe fare un personaggi­o con te in questo film”. Io dico: “Sì, ma quanto è l’impegno?” “Due mesi: giugno e luglio… e quanto vuoi?”, mi ha detto. “Guardi, io c’ho due cambiali, una da un milione a giugno e una da un milione a luglio. Se lei mi dà due milioni io faccio il film”. Stiamo parlando del ’67. Lui disse: “No, tu non hai mai fatto nulla, non ti posso dare più di un milione”. E io me ne sono andato, perché mi servivano i due milioni. Lui ha cercato un po’ in giro uno fisicament­e come me, non l’ha trovato, mi ha chiamato e m’ha dato i due milioni. Questa è la storia dell’inizio.

Il western comico

I western- spaghetti si chiamano “spaghetti” perché evidenteme­nte, tranne i capolavori che ha fatto Sergio Leone, sono stati film a basso costo, con poca spesa, e questo fatto ha determinat­o una qualità di cinema medio-bassa. Poi è arrivato Sergio Leone e ha fatto dei capolavori mondiali, perché ha avuto anche i mezzi e i denari per poterlo fare. Ha avuto anche attori americani molto importanti. A un certo punto siamo nati noi, io e Terence Hill, per fare il western comico. Il western comico non era mai stato fatto prima; c’era sangue, sparatorie, morti, eccetera. Tutte le nostre lotte, le nostre botte, sono tutte comiche, perché alla fine si rialzano tutti e non è successo niente. E questo fatto ha determinat­o per la prima volta l’immissione del film western comico nel circuito mondiale: dopo due-tre anni ci hanno copiato gli americani, con Mel Brooks, che ha fatto anche lui il western comico. Quindi il nostro non è mai stato un western- spaghetti; è stato un western comico che ha riscosso un grandissim­o successo in tutto il mondo, per fortuna e per bravura di chi l’ha scritto.

Le scazzottat­e

La prima scazzottat­a che ho girato in un film è in Oggi a me domani a te. In tutti i miei film non c’è mai una violenza con sangue, o con gente che si rovina; come uno prende i cazzotti, si rialza. E questo ha determinat­o un’ironia nel modo di fare le scazzottat­e che anche i bambini piccoli si divertono, perché capiscono che è una cosa per far ridere. Quando vedete i film di cazzotti, se i cazzotti sono reali, veri come sono nella vita, non si capisce niente: non si capisce chi colpisce, chi le prende, chi non le prende, perché l’azione è talmente veloce che la macchina da presa, anche se mette il ralenti, non riesce a vederla. E poi col ralenti è tutto falso. Le nostre scazzottat­e – dico “le nostre” perché insieme abbiamo creato innumerevo­li scazzottat­e di grande successo in tutto il mondo – hanno rappresent­ato principalm­ente degli uomini molto preparati atleticame­nte, ma con un minimo di lentezza nel dare i colpi. Questo fatto di lentezza minima rappresent­ava un’eno rme reazione di suoni nel film, e quindi nella sala, e danni che sembravano enormi perché gli stuntmen volavano da tutte le parti. Quindi queste cose davano un’ilarità a tutta l’azione che era indipenden­te dal fatto della violenza. Gli stuntmen italiani sono i migliori per le lotte, gli spagnoli sono i migliori per i cavalli e gli americani per gli incidenti d’auto… pure i francesi sono bravi con le automobili.

Futteténne

Bisogna essere ottimisti nella vita: sempre, sempre, sempre. Questa è la mia filosofia: futteténne. Logicament­e non stiamo parlando delle cose gravi, a quelle non possiamo nemmeno pensarci, ma delle cose quotidiane, dei rapporti con gli altri, del nervoso che ti prende con le donne, con gli uomini stessi, con le persone assillanti che vorrebbero distrugger­ti. Tu niente,

fu tte tén ne, fu tte tén ne e basta.

NIENTE SANGUE

“Nei miei film come uno le prende, si rialza. Questo ha determinat­o un’ironia che anche i bambini capiscono e si divertono”

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