“Io, secondo soltanto a Sherlock: obbedisci o ti revoco la borsa”
Il consigliere di Stato scrive: “Incomprensibili per me le cause degli assurdi comportamenti femminili”
Deliri? Supercazzole? Di sicuro spia di comportamenti non specchiati. Questo emerge dai contenuti di Diritto e Scienza, la rivista interna, diffusa tra i suoi corsisti da Francesco Bellomo, il consigliere di Stato ed ex magistrato ordinario che si considera, parole sue, “dal punto di vista statistico il miglior investigatore dopo Sherlock Holmes”. Bellomo è ora sotto inchiesta disciplinare e su di lui pende già una proposta di radiazione, proprio per i rapporti intercorsi con le sue allieve aspiranti magistrate, rapporti raccontati sulle pagine della rivista come se fossero materia di studio per concorsi o esami di accesso alle magistrature.
La rivista è surreale, Bellomo racconta di allieve innamorate di lui, della loro “incoerenza”: “Non ho ancora capito le cause prime degli assurdi comportamenti femminili, ma ne conosco perfettamente i meccanismi di funzionamento, sicché li posso prevedere”, azzarda. Un caso che lo tormenta – non faremo il nome di nessuna persona coinvolta –, è quello della relazione con una donna ai suoi occhi rea di avere un contatto su Facebook con una persona a lui sgradita.
“La prima occasione di metterla alla prova fu a inizio aprile un’amicizia su Fb con un ragazzo della sua città verso cui provava interesse e con cui era uscita. La conservazione di quell’amicizia era incompatibile con la sua posizione, attesa la modestia del soggetto (criterio di selettività) e il tipo di relazione inter- corsa (criterio di gerarchia). La invitai quindi a cancellare l’amicizia, facendole presente che non avrebbe mai più dovuto avere rapporti con il soggetto. Naturalmente poteva scegliere, e non avere rapporti con me. Cancellò l’amicizia, assicurandomi che non avrebbe più avuto contatti con tale individuo”. E qui entra in gioco il secondo investigatore al mondo dopo Holmes.
“Invece, dopo aver inserito la funzione di privacy su ll’elenco delle amicizie, mentre ribadiva le sue dichiarazioni di amore assoluto verso di me, strinse nuovamente amicizia con il tipo. Tenendomelo nascosto, convinta che – avendo anche lui reso inaccessibile l’el en co delle amicizie – non lo avrei mai scoperto. Ragionamento vagamente offensivo nei confronti di chi è stato – dal punto di vista statistico – il miglior investigatore dopo Sherlock Holmes. Ovviamente lo scoprii rapidamente. Ci arrivai con pochi passaggi preceduti da un’intuizione. La successiva constatazione – un ‘mi p ia ce ’ che aveva distrattamente messo su uno stato del tipo – era più una conferma della natura sfortunata della ragazza che della correttezza della mia conclusione”. Così l’allieva gli avrebbe promesso: “Non avrò mai più contatti con lui”.
LA MINACCIAè la revoca della borsa: “Il ‘ mai’ erano stati meno di sei mesi. Evento assurdo se si tien conto che, da un lato, per una ‘tentata’ amicizia su Fb di rilevanza assai minore l’avevo lasciata e lei aveva riconosciuto la stupidità del gesto, dall’altro, proprio nel periodo in cui stringeva nuovamente amicizia con il tipo io avevo sottoposto ad analisi il suo passato, citando tra gli episodi più squalificanti la fugace relazione intrattenuta con costui. Lei ne era consapevole, poiché a suo tempo le avevo prospettato la revoca della borsa qualora avesse scelto di conservare l’amicizia, ciò costituendo violazione del regola- mento, oltre che del patto personale”. La misoginia non è certo celata: “Molti lettori obietteranno che nella loro vita hanno visto di peggio da parte delle donne”.
IL DELIRIO continua in un modo che rende superflua ogni possibile considerazione, sta sempre scrivendo della stessa donna: “Ma il vero grimaldello per scardinare l’ottusa reiterazione della rappresentazione di un amore assoluto era il suo primo e unico fidanzamento, della durata di quattro anni. Punteggio algoritmico dell’ex-fidanzato arrotondato pari a 60/100, effettivo di 58/100. Chi ha studiato l’algoritmo umano sa cosa significa. È indiscutibile che avere rapporti con un soggetto di 58/100 è già altamente indicativo della natura di una persona. Ma qui si tratta di un rapporto della durata di quattro anni, con un incipit agghiacciante: sesso da minorenne. Per una ragazza che dichiarava di aver avuto un’educazione rigidissima e di non essere potuta uscire di casa la sera fino alla laurea. Me lo rivelò appena glielo domandai”.
Versione, informa Bellomo sempre nella rivista per i suoi corsisti, poi ritrattata dalla donna: “Spiega perché mi ha mentito: si vergognava per essere arrivata a 26 anni vergine; credeva che altrimenti l’avrei considerata una bigotta. Quindi, indica gli elementi che rendono credibile la sua seconda versione: va ogni domenica in chiesa; non è uscita di casa fino a 23 anni; le è stata inculcata l’idea di arrivare vergine al matrimonio; lei non è come le altre; il fidan- zato l’ha tradita perché era stanco di aspettare; il fidanzamento è terminato”.
Bellomo non si capacita e si pone delle domande: “Un investigatore superficiale potrebbe fermarsi qui, atteso che intrattenere rapporti sentimentali-sessuali con un soggetto così debolmente quotato può essere considerato un indice decisivo della natura della ragazza”. Ma “cosa può spingere una ragazza che si dichiara profondamente cattolica, educata in modo rigido, ambiziosa, a fare sesso all’età di 17 anni con un soggetto pari a 58/100?”. Riporta a questo punto la risposta che gli avrebbe dato la donna: “Mi aveva fatto un regalo”.
IN UN ALTRO NUMERO della rivista, firmato addirittura con altre due persone, Bellomo esplicita anche alcune sue teorie sulla modernità: “Dove potrà portare questo sfrenato aumento delle famiglie allargate, questa uguaglianza di figli nati dal primo, dal secondo, dal terzo letto, tutti uguali, tutti legittimi, a fini patrimoniali, ma al fine emozionale, al rapporto esclusivo a cui mirano i figli col proprio genitore, con i propri genitori, quali danni produrrà nel prossimo eminente futuro? Cosa prova un figlio di dieci anni che vede infilarsi nel letto della madre un uomo diverso dal padre naturale cui era abituato fino
IL CONTATTO DA ELIMINARE
La conservazione di quell’amicizia su Facebook era incompatibile con la sua posizione attesa la modestia del soggetto
LE RELAZIONI ”ANALIZZATE”
È un rapporto di quattro anni con un incipit agghiacciante: sesso da minorenne E mi aveva detto di essere vergine
formazione giuridica “Diritto e scienza”. Il Pg contesta a Nalin di aver fatto da “mediatore” per procurare “indebiti vantaggi di carattere sessuale” a Bellomo, quantomeno la prosecuzione del rapporto con una ragazza. Il tutto facendo leva sulla sua autorevolezza di magistrato e prospettando alla ragazza che se non avesse dato seguito alle richieste di Bellomo, come quella di mandargli una foto intima o di definire il periodo in cui passare insieme le ferie estive, avrebbe commesso reati che le avrebbero impedito di partecipare al concorso in magistratura. Condotte che sono particolarmente gravi per il Pg, anche considerato “il clima di soggezione psicologica” subito dalle studentesse che ambivano a entrare in magistratura “per la sottoposizione a vessazioni anche di carattere sessuale”. Adoperandosi per far conseguire a Bellomo “ingiusti vantaggi”, il pm di Rovigo ha “leso il rispetto della dignità umana”.