Il Fatto Quotidiano

“Se scioperate lasceremo Ciampino”

N’altra lettera della compagnia nella bufera per le minacce ai piloti

- CDF E VDS

Una lettera da padrone delle ferriere. È quella indirizzat­a da Ryanair ai suoi piloti di Ciampino con il dettaglio di ciò che rischiano se parteciper­anno allo sciopero di quattro ore indetto per domani dall’A npac, una sigla di categorie. E con la minaccia di sospendere i voli dal secondo aeroporto di Roma.

L’ELENCO è dettagliat­o: via il “r oster 5/4”, la turnazione che prevede 5 giorni di lavoro e 4 di riposo, via l’indennità annuale (“6 mila euro per i capitani e 5.500 per i primi ufficiali”), il “congelamen­to delle promozioni”, la “cessazione delle agevolazio­ni sulle trasferte”. E via pure i voli: “Potremo essere costretti – scrive l’azienda - a riposizion­are alcuni aerei di Ciampino verso altri aeroporti low costin Italia o in Europa, dove i nostri piloti continuano a trattare direttamen­te con noi”. Cioè senza i sindacati, che Ryanair considera una peste al punto da dire il falso: “Noi non ci accorderem­o con l’Unione dei piloti Alitalia (ma l’Anpac non è un sindacato dell’ex compagnia di bandiera italiana n dr ) non importa quando o per quanto tempo qualsiasi azione durerà”.

L’ultimatum del gruppo di Micheal O’Leary è perentorio: guai a mettere in atto lo sciopero. “Se qualche pilota di Ciampino lo supporterà – scrive – dovremo prendere atto che non desiderano più avere a che fare direttamen­te con Ryanair e quindi dovremmo ritirare i benefici che dipendono dall’accordo collettivo diretto” siglato con l’azienda. Una lettera che segue quella più stringata a tutti i piloti circolata martedì e firmata dal capo del personale Eddie Wilson che ieri ha scatenato una bordata di critiche, dai sindacati a decine di parlamenta­ri di tutti i partiti. È “indegna”, ha detto il ministro Carlo Calenda (Sviluppo), mentre Giuliano Poletti (Lavoro) ha annunciato un’intervento per verificare la gestione dei contratti. “Ryanair non conosce la Costituzio­ne”, ha attaccato il Garante degli scioperi.

VENERDÌ si sciopera in tutta Europa, dall’Irlanda alla Germania e al Portogallo. I piloti chiedono migliori condizioni di lavoro e una rappresent­atività sindacale (la protesta è promossa dal sindacato Vc in Germania, dell’Anpac in Italia e dallo Ialpa in Irlanda), nonché “contratti nazionali”. Ryanair ha il personale più giovane, i suoi piloti non restano a lungo nella compagnia che risparmia sui costi usando i contratti di diritto irlandese, molto più sfavorevol­i rispetto a quelli italiani sia sotto il profilo economico che previdenzi­ale. Una gestione contestata da tempo, che ha iniziato a traballare a settembre, quando la Corte di giustizia europea ha stabilito che il personale Ryanair può in ogni caso rivolgersi ai giudici nazionali per le controvers­ie di lavoro. Nei mesi scorsi, gli ispettori del lavoro hanno accertato in tutta Europa contestazi­oni per circa 15 milioni di euro. I tribunali esteri hanno accolto i ricorsi di Ryanair, ma solo in Italia è stata condannata al pagamento dei contributi evasi. La compagnia è ricorsa in appello, ma il caso potrebbe rappresent­are un precedente. Nei mesi un problema nella gestione, per così dire, rude delle ferie dei piloti ha costretto Ryanair a cancellare migliaia di voli. Una figuraccia che O’Leary non vuole ripetere, e pazienza se si calpestano i diritti.

Tagli e punizioni Fino a 6mila euro l’anno in meno sulla paga. Garante e ministri: “Sono ricatti indegni”

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La lettera ai piloti di Roma
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